V
APISTIO Ben ben te intendo. Il perché per buon rispetto,
non bisogna altrimenti cercare, overo investigare il
sentimento della parabola, per li nascosti luoghi.
FRONIMO Diròe anche due parole. Io istimo che habbia Iddio
con sua gran prudentia voluto fermare e stabilire la sua santissima fede nelli
animi delli fideli in diversi modi per fare crescere più ampliamente in ogni canto la christiana religione, in
questo infelice tempo, nel quale pare vadi ogni cosa di male in
peggio.
APISTIO In che modo?
FRONIMO Prencipalmente in tre modi. E prima per il
successo delle cose già predette et annuntiate, di poi per li miracoli fatti
divinamente, e poi anchora per il scoprire che ha fatto la divina providentia
delle sceleritade de cotesti indiavolati riti e maledette opere dell'antidetto
molto biasmevole giuoco. Già havemo veduto venire apunto le sanguinolenti
guerre, la crudele fame e caristia e la horrenda pestilentia, sicome già avanti erano state
annontiate divinamente per molti anni. Haverebbono forsi possuto credere alcuni
facilmente, per cotal modo oppressi dalla grandezza di queste tribulationi, che
fussero procedute o casualmente o fatalmente dette calamitadi e tribulationi,
s'el non fussi suto nuovamente svegliata et eccitata la fede in questo nostro
castello con tanti miracoli fatti dalla gloriosa Vergine Maria madre de Iddio.
Le quali cose, sicome da sé confermano e fortificano la fede christiana, così
anchora per accidens la confessione di coteste streghe gli dà vigoria e
forza: per la quale confessione e per il gran numero delli testimonii di
amenduoi li sessi, cioè così delli maschi come delle femine, cognoscemo
apertamente qualmente li demoni sono nemici et adversarii della fede
christiana. La quale è di tanta forza, che quanto maggiormente e con ogni sua
forza, astutia, et inganni la cercano di rovinare e di oscurare, tanto
maggiormente se alza e respiande per ogni lato.
APISTIO O quanto ben l'hai condutto questo tuo
ragionamento. Ma hor su, dimmi, o buona strega. Uccidesti giamai verun
fanciullo?
STREGA Non un solo, ma sì molti.
APISTIO Con il coltello, overo con la mazza?
STREGA Con la aguglia e colle labra.
APISTIO In che modo?
STREGA Intravamo di notte nelle case de nostri nemici,
per le porte et usci che erano aperti a noi, dormendo e' loro padri e madri, e
pigliavamo i fanciullini, e conducendoli appo del fuogo, li foravamo con la
aguglia sotto le unghi, dipoi, ponendovi le labra, asciugavamo tanto sangue quanto ne puotevamo tenire nella bocca. E
parte di quello ne deglutivo, cioè il mandava giù nel stomaco, e parte ne
riservavo in una bussula o in uno vasetto, per fare dipoi dello unguento, da
ungere li luoghi vergognosi quando vogliamo essere portati al giuoco.
DICASTO Acciò non istimati esser coteste favole, e che
siano sonnii, o imaginationi, e che siano solamente illusioni, e non sia in
verità e realmente, cioè di andare per le case di questo e di quello ad
uccidere li bambini, vi dico qualmente sono stato ritrovati delli fanciullini,
ben certamente infelici, che anchor pigliaveno la
popa et il latte, li quali haveano le dita
forate, e le piaghe e bucchi sotto le unghini.
APISTIO Respondi, strega. Assai mi maraveglio, che non
piagnessino, e che non cridassino detti fanciullini, quando voi li trattavati
tanto male, e che li pungevati.
STREGA Sono allhora per cotal modo indormentati, che non
sentino. Ma dipoi quando sono svegliati cridano ad alta voce e piangono, e
stridono, e se infermano, et anchora alcuna volta moreno.
APISTIO Perché non muoiono tutti?
STREGA Perché li sanamo. Conciosia che gli diamo delli
giovevoli remedii e così li liberemo. Il perché ne tiramo grandi guadagni.
APISTIO Chi vi ha insignato questi remedii?
STREGA E' demonii.
APISTIO Questo a me non parre verisimile.
FRONIMO E perché? Non sai tu come il demonio conosce le
virtude delle herbe, le quali anchora hanno conosciuto l'huomeni? anchor tu debbi sapere come già furono scritte molte
regole da medicare nel tempio da Esculapio, le quali
dipo' le tolse Hippocrate e le scrisse nelli suoi libri, sicome ritroviamo. Anchor sono scritti molti giovevoli remedii così alle
piaghe e fedite, come contro delli veleni, nelle historie, che furono ritrovati per li sonnii. E pur anche
leggiamo qualmente solevano dormire nel tempio di Pasiphea e nell'altri tempii
delli istimati Dei dalli Gentili, sicome già più avanti dicessimo, quelle chi
cercavano li remedii contro delli infirmitade, sapendo che gli serebbono
revelati per il sonnio. Il perché tu non ti debbi maravegliare se anchora ne tempi presenti gli revela il demonio li remedii a
questa ria e malvaggia generatione di huomeni e di femine, le quali
frequentemente conversano con lui.
APISTIO Di che cosa vi danno speranza, doviati haver da
loro?
STREGA Longa vita, grande dovitia e ricchezze e continui
piaceri carnali: le quali havemo e ne pigliamo delettatione.
APISTIO Deh, dimmi per quella fede che non hai. Ti donòlo già mai delli danari?
STREGA Già me ne donòe alquanti, vero è che disparsono.
Pur servai alquanti puochi quattrini.
APISTIO Veramente sono grandi ricchezze coteste. Deh,
pensa che cosa poi serebbe, s'el te promettesse li thesori di Creso, overo ti promettesse maggiore dovitia di quella di
Alessandro Magno: conciosia che era portato lo oro di quello da quaranta
migliara de muli, se è vero quello che scrive Curtio, overo sicome dice il Plutarcho in greco, il quale così
dirò in volgare per satisfare a ciascuno: era portato lo oro di esso da diece
migliara di giogati orichii su le carrette et da cinque migliara de cameli.
FRONIMO Pare di contentarsi cotesta vile e sozza feccia di
huomeni e di donne se le dona tanti piaceri quanto non havea Sardanapallo, né
Smindre, né Stratone. E così più oltra non cercano, pur habbiano questi piaceri
diabolici.
APISTIO Almanco quelle erano humane e vere, benché vergognose e biasmevoli, ma queste delle streghe sono cose
da ridere e da farsi beffe, e sono menzogne finte e vane.
FRONIMO Tu non dirai che quelle siano vane, se tu ben
considerarai questo vocabulo: comentatitie et imaginarie, cioè parte finte e
parte nuove.
DICASTO Istimo che quelle siano in parte vere, cioè
fondate in quella cosa che è; et in parte siano fallaci e finte e non firmate
in verun vero fondamento; e maggiormente circa di quelle cose delle quale
narrano alcuni, come se cangiano in forma di gatte et in altre figure di
animali l'huomeni e donne di questo maledetto giuoco, et che resuscitano li
buoi che hanno mangiato, sendoli poi dato della verga dalla Donna o dal Signore
del Giuoco, sovra della pelle dovi vi sono posto drento l'ossa di detto buo
mangiato. Il perché siate certi come tutte queste cose sono imaginationi,
illusioni, et cose che così fa apparere il demonio scelerato et astuto che
siano, ma in verità non sono, né anchora esso le può fare. Ma che siano alcuna
volta portati per aria; et che sovente mangiano, beveno, et diansi libidinosi
piaceri colli demonii così in forma di maschi come in forma di
femine, non è da negare, né anchor da riputare
cosa falsa né contraria alla verità. Puotrebbi narrare assai cose confermate da
dignissimi testimonii, se non havessi paura, che voi vi lamentasti di me,
dicendo che vi havessi ingannato robbandovi il tempo concesso a voi da dover
udire la strega.
APISTIO Ti priego, sia contento
di riservare cotesta curiosa disputatione per infino a domane.
DICASTO
Già è diputato quello ad altri ragionamenti pur molto
curiosi. Vero è, se tu pur tanto brammi de intendere questo, siati contento di
disinare hoggi con mieco. Benché siamo nella villa non mancarano imperò tanti
cibi quanto seranno necessarii da istinguere la fame.
FRONIMO Non è da rifiutare il convito dello amico, dovi si
ritrovano assai dotti ragionamenti, benché puochi cibi. Conciosia che è molto
più aggredevole alli spiriti gentili et a quelli che se delettano della
dottrina, il convito ornato di curiosi parlamenti, che de varietà e di
moltitudine di vivande.
APISTIO Piacemmi assai ciascuna di coteste cose. Perché
con una si pasce il corpo, e con l'altra l'animo.
DICASTO Hor chiedéti pur voi dalla strega quello che vi
piace. Lassarò costui qui vicario et in mio luogo, per insino ritornarò da voi.
Perché voglio impore al soprastante della mensa quello che debbia fare.
APISTIO Su, strega, di': havea il tuo amoroso verun segno,
con il quale addimandato da te venesse nel cerchio?
STREGA Si, havea in questo modo: che ogni volta che mi
fussi discostata dalli altri e, così sola, due volte l'havessi chiamato,
incontanente vi veniva.
APISTIO Ma per quale cagione non tre overo quatro volte?
STREGA Non lo so. Così era ammaestrata da lui. Ma anzi
molto forte me ammoniva non lo chiamasse tre volte.
APISTIO Chi ne pensi tu di questa cosa, Fronimo?
FRONIMO Questi patti del demonio da lui pendeno e sono in
sua disposizione, e non solamente questi patti manifesti, ma anchor li occulti. Delli quali il nostro santo dottore
Agostino, insieme con alcuni altri dottori, ne hanno scritto. Nondimeno pur io
credo che non sia naturale causa in questo numero di duoi, né anche penso che
voglia dimostrare cotesto il misterio della
Diade, o sia della dualità, dimostrato da Zareta caldeo per Pithagora alli
Platonici. O sia costui da chiamare Zareta, sicome dice Origene nel libro delli
Philosophumeni, o sia da scrivere Zarata, il che usa Plutarcho cheroneo
designando il Maestro di Pithagora, dechiarando una particola del dialogo di
Timeo, overo anzi sia da dire Zarada, conciosia che nel libro Delle leggi, sia nominato da
Theodorito theologo Zaradon. Ma che cosa importa al demonio di disputare di
questa cosa, e di questo nome? Io istimo che quivi giace nascosto qualche
inganno, e qualche astuta frode del demonio malvagio. Over anchor io penso che il facci acciò non se accordi con la
voce della santissima Trinità, e così vuole parere di non approvare quella. La
quale è Dio vivente in sempiterno. O forsi anchora il fa acciò tira et
avertisca maggiormente l'huomo dalla consuetudine delle cerimonie della nostra
religione christiana. Anchora il può fare per qualche altro inganno et frode,
il quale noi non sapiamo, ritrovato dalli antichi Gentili e Pagani sotto il
numero pare. Lo quale vuolevano fussi consegrato alli inferi, cioè
alli spiriti erano giù nel profondo, e lo dispare alli superi, cioè alli spiriti habitavano sovra
delli cieli.
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