Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Ioannis Picus Mirandulensis
Libro detto Strega

IntraText CT - Lettura del testo

  • IL SECONDO LIBRO DEL DIALOGO DETTO STREGA
    • IV
Precedente - Successivo

Clicca qui per attivare i link alle concordanze

IV

APISTIO Né anche per ciò egli è possibile che possa capire con l'animo donde possono havere tanti lascivi piaceri.

DICASTO Che habbiano grandi piaceri, credo che possa intervenire per più cagioni, delle quali alcune ne raccontarò, l'altre lassarò per maggiore honestà. Conciosia che havemo a parlare sempre in cotal modo, e prencipalmente in volgare, che anchor la pudica orecchia vi possa stare. Può dunque questo intervenire, al mio giudicio, perché se gli dimostra il demonio maladetto in una molto aggradevole figura: cioè, bella di faccia, colli ladri occhi, e con il giocondo volto; conciosia che puoco importa al demonio di fingere e di figurare una forma di aria o sozza o veramente bella; e così figura le forme sicome pare posson piacere a quelli che vuole ingannare. Il perché così losingha e tira quelle meschinelle donniciuole a sé con essa finta bellezza, e colli occhi così figurati, et con lascivi sembianti. Et anchora, accioché maggiormente le ingannano, fingono di essere inamorati di loro. Il simile fanno verso di quelli sciagurati huomeni, dimostrandosi in forma di belle damiselle, e così vi fanno apparere tutte le proportioni delle membra, e tutte le bellezze, e tutti li lascivi sembianti che desidarano, acciò che meglio gli possono ingannare. Dipoi anchor gli fanno parere quelli piaceri che hanno con queste finte imagini siano molto maggiori che possono havere colli veri huomeni e con le vere donne. Hor pensa come sono ingannati et uccellati dal demonio. E così narrava quello scelerato e maledetto incantatore di Don Benedetto avanti nominato. Il quale raccontava qualmente gli pareva di havere havuto maggiore delettatione con il demonio in questa finta imagine, chiamata da sé Armelina, che con tutte l'altri femine colle quali havea mai havuto lascivi piaceri. Et acciò non pensasti che con puoche se fussi impazzato, io ti voglio dire che questa sozza bestia, più presto così lo chiamarò che huomo, anchora havea havuto uno figliuolo della propria sorella. Io non dico cosa che sia secreta, conciosia che tutte queste cose che raccontarò sono iscritte nelli processi fatti di lui. Era tanto impazzito detto misero huomo in questo diabolico amore, e per cotal modo bestialmente brugiava di cotesta sua Armelina, cioè del demonio in forma di femina, che sovente l'havea in sua compagnia spasseggiando per la piazza, e così andaveno insieme ragionando sicome fanno duoi compagni insieme, benché non fussi veduta d'alcuno altro. Il perché sendo udito così ragionare, non sendo veduta quella, pensava chiunque l'udiva che fussi doventato pazzo. Deh, udite le scelerate opere, che costui faceva per amore di cotesta sua Armelina: non battiggiava li fanciullini quando gli erano portati, secondo la consuetudine de' Christiani, per dovere battiggiare, ma havendo finto de battiggiarli, così li rimandava a casa senza battesmo; non consacrava le hostie quando diceva la messa, benché fengesse di consegrarle e colli gesti e con un certo mormorio, per nascondere li suoi frodi, e così facevale adorare al popolo, non sendo consegrate. Vero è che se pur qualche volta dritamente l'havesse consegrate, alzando la sagrada hostia in alto per dimostrarla al popolo, sicome si suole, la alzava con la figura ivi è figurata rivolta al contrario, cioè il crocifisso, o altra figura colli piedi rivolti in su, in vituperio et ischerno de Iddio e della sua santissima fede. Dipoi le conservava per darle alle scelerate femine, et alli malvaggi huomeni, acciò le portassero al maledetto et iscommunicato giuoco. E così quello diabolico e bestiale amore era causa di tanti peccati. Anchora è nella medeme pazzia un altro stolto e pazzo chiamato il Pivetto, il quale tanto pazzescamente ama uno diavolo detto da lui Fiorina, che se gli dimostra in forma de femina, che sovente hammi detto, issaminandolo, più presto di vuolere patire ogni martorio che abbandonare tanta bellissima femina, con la quale ha avuto tanti amorosi piaceri quaranta anni. E per cotal modo è divenuto a tanta pazzia, che non crede esser altro Iddio che quella. Vedeti quanto sono inviluppati cotesti meschinelli huomeni nelle reti del demonio? Et anchor non pensati che solamente commettano cotesti scelerati spreciatori della santissima e trionfantissima fede di Christo delli peccati circa la sagra hostia et essa gloriosissima fede, sendo legati da questo pazzesco amore, ma ancho commetterlo dell'altri male opere senza numero. Conciosia che robbano le cose de altrui, imbrattano ogni luogo colli suoi maleficii, e sovra del tutto sono sommersi totalmente nelli adulterii, ne stupri, incesti e fornicationi. Non hanno respetto di commettere li peccati con parenti, sorelle, fratelli, et altre persone. Uccidono li fanciulli, asciugano il sangue di quelli, fanno venire e descendere dal cielo acerbissime tempeste, guastino li campi e le frutta con la grandine e gragnuola con tanta ruina, che pare se serebbono portati più modestamente quelli che anticamente incantavano le frutta, contro delli quali dipoi fu fatta la legge è scritta nelle Dodeci Tavole.

APISTIO Dunque non solamente se sforzano di dare danno alle frutta et alle altre cose che produce la terra, ma anchora cercano per ogni via di nuocere a noi con il cielo e con l'aria che ci copri?

DICASTO Addimandalo tu a lei.

APISTIO Hai già mai tu, strega, commosso li tuoni? e fatto balenare l'aria?

STREGA Sì, spesse volte.

APISTIO Hai tu guaste le biade con la grandine overo tempesta?

STREGA No una volta, ma sovente sì.

APISTIO In chi modo?

STREGA Fatto che havea il cerchio, ecco che incontinenti veniva il mio Ludovigo, ma non in forma di huomo ma in figura di fuoco. Allhora comenciaveno di scendere dell'aria, fulgure, e sentevasi tuoni, e balenava il cielo, e dipoi cascava la grandine e tempestava sovra delli campi, e prencipalmente sovra de quelli che erano nostri nemici, delli quali desiderava fussero rovinati e guasti.

APISTIO Deh, dimmi: per amore de cui facivi tu tanta rovina?

STREGA Il faceva per odio, e non per amore.

FRONIMO Mi ricordo di haver letto ne' versi, come e' demonii facevano li strepiti, così dicendo lo ingegnoso poeta Ovidio in questo modo, nominandoli sotto il nome delli Dei, overo quelli maleficii invece della persona di esso.

 

Per qual agiuto quando volsi astrensi

I fiumi in fonti suoi tornare, e mossi

Instabel cose, stabel sempre vensi.

Caccio con la mia voce il mal se spiacemmi

Carco di nebbie, e nebbie al seren genero

Regietto e venti, e chiamo quando piacemmi.

 

Ma questa nostra strega, più potente che Medea, eccitò anchora la tempesta e grandine, e la condusse sovra delle biade. Anchora tirano gli animi dell'huomeni ne' peccati colli suoi lascivi piaceri, perché losinghano li sentimenti con essi. Il perché homai è quasi rinovato quel detto di Lucano in questo nostro castello, così dicendo:

 

Arseno i vecchi d'illicita fiamma

Né tanto la bevanda nossia vale

Quanto l'amor della cavalla eretto

Rifatto in succo, la mente se infiamma

E perisce incantata, né più sale

Del velen hausto pura del defetto.

 

Era quel malvaggio don Benedetto, de cui havemo ragionato, de anni settanta duoi, quando gli scacciassimo la fiamma del scelerato amore, con la quale tanto ama quella sua Armelina, o quello suo diavolo in forma di femina, con una altra grandissima fiamma uscita di una gran stipa di legne. E così romase tutto in cenere. E questo è il modo da scacciare un fuogo con l'altro. Vi è un'altro, in questo scelerato amore sommerso, che ha oltro di settancinque anni, et anchor uno altro che ha veduto ottanta solstitii: li quali andaveno al detto profano et iscommunicato giuoco del Diavolo otto volte il mese. E così è stato conosciuto per testimonio e confessione de molti di essi iniqui e malvaggi huomeni, che non sono solamente una, o due, overo tre streghe, ma sono in grande moltitudine; e così che non sono solamente tre o quattro stregoni et scelerati maschi, li quali vanno a questo indiavolato giuoco et hanno questi profani piaceri colli demonii in effigia di femine, ma egli è suto ritrovato per certo come vi vano in gran numero et in gran moltitudine, per cotal modo che credono, secondo la loro istimatione, che vi si ritrova a questa maledetta congregatione oltro di due migliara di persone.

APISTIO Oh, che sente io dire? la antiquità solamente ha lassato in scritto di tre over quatro maghe di gran fama, ma a me pare che ne' nostri giorni se ritrovano molte Medee, non puoche Canidie, e non una sola Erittho.

FRONIMO Tu ti maraveglii che se ritrovano secento Medee, conciosia che tu sai ben che son in una città della Italia dodece migliara di Circe, cioè di meretrici, le quali sono tenute sorelle, nondimeno tu non ti meravegli di esse.




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License