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Vittorio Alfieri
Vita scritta da esso

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APPENDICE NONA

(cap XV)

 

I POETI

Commedia in un atto

recitata nel Teatro stesso, dopo la Cleopatra

 

scena prima Zeusippo, solo

 

ZEUSIPPO: Ah misero Zeusippo! e a che ti serve di esserti nell'accademia degli stupidi alteramente denominato, il Sofocléo, mentre si avvicina l'ora in cui ti sarà barbaramente discinto il coturno? io sudo e gelo nel pensare all'esito della mia povera tragedia. Ma che diavolo di capriccio fu questo, di voler balzar d'un salto in cima al Parnasso, e scrivere il poema il piú difficile a ben eseguirsi, prima quasi d'aver finito d'imparare gli elementi grammaticali della toscana favella? ardir veramente Poetico. - Ma queste riflessioni bisognava farle avanti; ora son tarde, e ridicole. - Eppure non mi posso far animo, e tremo come se io avessi fatto una bricconeria: ma è meglio assai di farla, che di scrivere una cattiva tragedia. Non tutti i bricconi tremano; è vero poi, che né anche tutti i cattivi poeti. Zeusippo, segui tracotante le orme dei poetastri, e se spiacerà la tragedia, concludi ad esempio loro, che il Publico non ha gusto, non ha discernimento; che giudica per invidia; e che tu sei un eccellente poeta. - Muse, castissime, benché da tanti profanate; biondo Apollo, la di cui cetra è assai miglior della mia; orgoglioso Pegaso, che sovente inciampi quando sei carico dal soverchio peso d'un cattivo cavalcatore; tu che raramente spieghi per noi le tue ale per innalzarti a volo: tutti, tutti v'imploro in queste penosissime circostanze. Affascinate gli occhi e gli orecchi de' spettatori, che l'infelice Cleopatra appaia lor degna almeno di compassione. - Ma voi, barbare Deità, sorde vi mostrate: io vi abbandono, non fo piú versi; siete troppo ingrate: dirò del male di voi, farò un madrigale; disonorerò tutta la vostra famiglia: tremate.

 

Apollo al par di me tristo, e meschino

dal cielo in bando, esule, e ramingo

ti festi pastorello, poverino,

in Tessaglia d'Admeto; e ognor solingo

non ne sapesti pur servare il gregge;

te l'involò Mercurio... te l'involò

Mercurio;... Te l'involò Mercurio...

diavolo, la rima in egge m'è mancata, e la non vuol venire. Va, che sei felice, Apollo; che se la rima veniva…

 

 




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