aband-compe | compi-giove | giovi-oda | odia-sapa | sapea-ventu | venut-zucca
Satira, Verso
2004 6,243| ciò che inanzi sapea dal capo scosse. ~ ~
2005 5,208| Se sapesse Erculan dove le labbia ~
2006 2,28 | Non curo d'un che con sapori possa ~
2007 5,296| di ripararci: ella saprà ben come ~
2008 5,84 | a far, che 'l giocator, saputo? ~ ~
2009 | sarei
2010 7,119| di questi sassi, e questa gente inculta, ~
2011 6,242| quel filosofo, a chi il sasso ~
2012 4,227| levò al fin, dal re mal satisfatto, ~
2013 6,54 | di false lode i principi satolli, ~ ~
2014 2,253| Se la bacchetta pur levar satollo ~
2015 3,15 | 15 che fe' Saturno al suo ne l'alto seggio, ~ ~
2016 3,295| 295 e dài materia ch'ogni savio e matto ~
2017 6,121| né per saziar la gola sua gaglioffa ~
2018 3,201| saziare i desiderii impetro grazia; ~ ~
2019 4,223| pur se ne sbriga in pochi salti presto. ~
2020 5,210| baciasse un cul marzo di scabbia. ~ ~
2021 4,153| ladron, c'ho d'ogni intorno, scacci. ~ ~
2022 4,69 | vuol chi lo scalzi, chi gli tagli inanzi. ~ ~
2023 3,150| 150 di trovar per mio scampo altro rigagno». ~ ~
2024 5,175| 175 Se questa in qualche scandalo trabocca, ~
2025 7,12 | scarpe Leone ebbe la croce d'oro; ~ ~
2026 2,126| per dover poi s'un altro scarricarmi. ~ ~
2027 3,193| ver che d'oro m'empia la scarsella, ~
2028 2,141| io fuor de tutti scelto unico fui. ~ ~
2029 3,215| corna or senza, or piena or scema, ~
2030 6,85 | 85 e avesson fatto scendere le petre ~
2031 6,144| scene ha vedute, guaste e a pena
2032 4,104| né sa da colpa a colpa scerner l'orbo ~
2033 4,4 | qui scesi, dove da diversi fonti ~
2034 1,114| e balze, e con la morte scherzo. ~ ~
2035 1,241| mi debbe incatenar, schiavo tenermi, ~
2036 2,31 | Unga il suo schidon pur o il suo tegame ~
2037 1,51 | sacrilegio è non ber molto e schietto. ~ ~
2038 5,293| che già t'ho detta, per schivar che in preda ~
2039 5,221| con men schivezza e stomachi più saldi ~
2040 2,111| saggia e scïente e de costumi onesti, ~ ~
2041 6,14 | buono in scïenzia e più in costumi, il quale ~
2042 2,145| 145 Questa povere, sciocche, inutil genti, ~
2043 5,87 | se non, riputal sciocco, e me con esso. ~ ~
2044 2,123| poi mi pento, io non mi sciolga. ~ ~
2045 4,180| restò, ch'ogni timor si sciolse. ~ ~
2046 5,123| che le sciorini il cul, tu la contenti. ~ ~
2047 1,124| se disegni mai tal nodo sciorre, ~
2048 3,50 | che di vantarle che alli Sciti ~
2049 2,56 | scogli de Corsi ladri o d'infedeli ~
2050 6,92 | né del fallir de' suoi scolari, ~
2051 6,89 | la nostra che con l'altre scole, ~
2052 6,94 | Ma se degli altri io vuo' scoprir gli altari, ~
2053 3,21 | scoprirmi il capo e piegar le ginocchie. ~ ~
2054 1,77 | quattro e sei mi si scorda, o, perché teme ~
2055 6,198| scordar Talia et Euterpe e tutte
2056 6,247| tempo ir non seppi io, lo scorga. ~~
2057 7,171| a scorger se le guancie ho rosse o
2058 6,149| desidero ch'egli abbia buone scorte, ~
2059 6,224| scossa ch'avesti allor, stirpe
2060 6,243| che inanzi sapea dal capo scosse. ~ ~
2061 4,160| Saggio chi dal Castel poco si scosta! ~
2062 5,163| Non ti scostar, non ir dove tu inciampi ~
2063 1,82 | potreste anco dir: «De li tuoi scotti ~
2064 6,136| Apollonio e Euripide già scrisse, ~
2065 6,82 | Indi i scrittor féro all'indotta plebe ~
2066 6,142| per me sa ciò che Virgilio scrive, ~
2067 3,108| leggerlo a te, che a me scriverlo, costa. ~ ~
2068 7,1 | Pistofilo, tu scrivi che, se appresso ~
2069 6,119| parlar fachin si tien la scroffa, ~
2070 6,182| l'altro, l'Occasion fuggì sdegnata, ~
2071 3,112| secco ogni pozzo, secca era ogni fonte; ~
2072 2,25 | 25 Provedimi di legna secche e buone; ~
2073 5,179| secretamente, e studia, come il gatto, ~
2074 2,262| Camarer, scalco e secretario truova ~
2075 6,169| Tenea d'ambe le lingue i bei secreti, ~
2076 3,178| Piegossi a me da la beata sede; ~
2077 2,154| Che giova a me seder a mensa il primo, ~
2078 7,75 | li nuovi frutti sul capo sederse, ~ ~
2079 2,206| all'alta sedia, che d'aver bramata ~
2080 4,165| 165 da la sedizïon che ci soggiorna. ~ ~
2081 1,56 | dove sotto il camin sedria al foco, ~
2082 4,98 | leon, poi c'ha 'l popul sedutto ~
2083 5,229| Segua le poche, e non la volgar
2084 1,100| nel Barco e in villa il segue, dona, ~
2085 6,194| fu a seguir il discepolo, là dove ~
2086 3,47 | selvaggio; e così sotto una vil coltre, ~
2087 3,188| offerse, e voglia di quel seme ~
2088 3,184| Indi col seno e con la falda piena ~
2089 6,116| dar le sentenzie false, o che col tòsco ~
2090 7,96 | detto, quando sentì duca chiamarlo; ~ ~
2091 1,67 | Se separatamente cucinarme ~
2092 7,111| l'avare spemi mie tutte sepolte. ~ ~
2093 6,247| ove per tempo ir non seppi io, lo scorga. ~~
2094 3,196| serà per questo piena quella
2095 4,6 | la Tùrrita col Serchio fra duo ponti; ~ ~
2096 4,134| amene valli, senza il cor sereno, ~
2097 3,17 | lo qual dieci tra frati e serocchie ~
2098 3,59 | monte che divide e quel che serra ~
2099 2,166| Non ha da servir questi in maggior cosa ~
2100 1,236| li quindici anni che in servirlo ho spesi, ~
2101 1,227| di me servirsi, e non mi tòr da bomba, ~
2102 3,30 | 30 ch'io pel contrario a servitù rivolgo. ~ ~
2103 4,132| lasciano, e non pur luglio e sestile. ~ ~
2104 6,111| già settant'anni, e ancor non se ne lieva. ~ ~
2105 7,57 | poi fuggì senza aspettar settembre ~ ~
2106 3,140| bere; e per non essere i sezzai, ~
2107 2,38 | di pane et aglio uso a sfamarsi, poi ~
2108 2,192| o che da Ripa vien sferrata e stanca. ~ ~
2109 1,112| alcuna volta io sprono e sferzo ~
2110 7,51 | che chiami a interpretarlo Sfinge. ~ ~
2111 6,184| Mi fu Gregorio da la sfortunata ~
2112 1,254| si sforza di tornar dove entrato era, ~
2113 5,39 | si sganna poi che al paragon si stringe. ~ ~
2114 5,108| capo sempre, ogni bontà sgombiglia. ~ ~
2115 7,46 | Quella ruota dipinta mi sgomenta ~
2116 3,298| e come così vesti e così sguazzi; ~
2117 4,109| Dica ogniun come vuole, e siagli aviso ~
2118 | siamo
2119 | siano
2120 3,65 | 65 lampeggi il ciel, sicuro in su le carte ~
2121 7,49 | Quel che le siede in cima si dipinge ~
2122 2,85 | che 'l patron non vuol gli siéno ~
2123 5,204| alla signora del signor Ghinaccia. ~ ~
2124 4,144| del silvoso Apennin la fiera sponda. ~ ~
2125 6,109| che di sentir che simil fango aggreva ~
2126 7,120| 120 simile al luogo ove ella è nata
2127 5,235| altra opra enorme, e che simìle ~
2128 6,10 | non si dànno a' par tuoi simili impacci), ~
2129 7,103| Questa similitudine fia indutta ~
2130 3,198| per ciò la sitibonda mia cerasta? ~ ~
2131 1,71 | Francesco di Siver per la famiglia, ~
2132 1,143| smembrar su la forcina in aria starne, ~
2133 6,83 | creder ch'al suon de le soavi cetre ~
2134 7,101| alla nora, alla socera, et a tutta ~
2135 1,109| in cancellaria m'ha fatto socio ~
2136 3,158| beano quei che contra il Soderino ~
2137 5,268| Cerca di sodisfarle ove proterva ~
2138 6,135| 135 sofferse a Troia e poi nel lungo
2139 1,48 | mi rimarei una notte soffocato. ~ ~
2140 6,137| Sofocle, e quel che da le morse
2141 4,165| 165 da la sedizïon che ci soggiorna. ~ ~
2142 7,82 | Et io» l'arbor soggiunse «a pena ascesi ~
2143 2,107| ch'io soglio dir che 'l diavol tende
2144 5,306| gli apparve in sogno un poco inanzi il giorno, ~ ~
2145 5,126| tutto il dì la tengano in solazzo. ~ ~
2146 4,125| 125 le vigne e i solchi del fecondo Iaco, ~
2147 1,190| 190 Ma perché cinque soldi da pagarte, ~
2148 1,12 | stelle e a mezzanotte il sole. ~ ~
2149 6,107| Placidïan, che gioven dar soleva, ~
2150 3,169| Meglio è star ne la solita quïete, ~
2151 6,2 | de' solliciti padri, veder l'arti ~
2152 5,223| Il sollimato e gli altri unti ribaldi, ~
2153 4,76 | Solonnio di facende sì gran soma ~
2154 4,76 | Solonnio di facende sì gran soma ~
2155 3,3 | grave o men de le mutate some; ~ ~
2156 4,78 | il più forte somier che vada a Roma. ~ ~
2157 4,110| 110 quel che gli par: in somma ti confesso ~
2158 3,172| ver, se ben li altri vi sommerge, ~
2159 1,230| 230 il suo nome sonar forse tanto alto ~
2160 1,43 | Che quindi vien, come sorbir si dee ~
2161 4,108| mordesse allora allora un sorbo. ~ ~
2162 2,146| sordide, infami, ha già levato tanto, ~
2163 5,99 | sien le sorelle, s'all'onore attendi. ~ ~
2164 3,267| lievi il capuccio il popul soro; ~ ~
2165 4,81 | altro a un volgier d'occhi sorto. ~ ~
2166 7,95 | 95 Sosena allora, avria a Lorenzo
2167 5,315| 315 sempre in sospetto et in angustia grande, ~ ~
2168 1,197| non debbo che, levato ogni sostegno, ~
2169 6,79 | si lasciaro alle leggi sottoporre, ~
2170 3,165| cavallo e d'argento gli sovenni». ~ ~
2171 7,91 | o ne l'essilio avea lor sovenuto, ~
2172 5,42 | che soviene alle pover' bisognose. ~ ~
2173 2,222| trionferà, del cristian sangue sozzo. ~ ~
2174 2,224| che sozzopra voltandola, una parte ~
2175 2,77 | poi che la vile adulazion spagnola ~
2176 4,225| 225 co la spalla e col capo rotto e pesto. ~ ~
2177 7,167| che quarantanove anni alle spalle ~
2178 3,45 | 45 e mondo, e spargo poi di acetto e sapa, ~ ~
2179 1,144| né so a sparvier, né a can metter guinzaglio? ~ ~
2180 4,10 | 10 che spaventato e messo in fuga e morso ~
2181 2,63 | e un minacciar, che ne spaventi ogniuno; ~ ~
2182 7,36 | desir si fermeria, ch'or spazia. ~ ~
2183 2,197| ma specula e contempla a far la spesa ~
2184 2,217| ma spezzar la Colonna e spegner l'Orso ~
2185 6,87 | tigri e leon da le spelonche tetre. ~ ~
2186 7,111| l'avare spemi mie tutte sepolte. ~ ~
2187 2,182| da spender, che alle bolle è già ubligato ~
2188 4,177| Duca che restasse in tutto spento. ~ ~
2189 1,236| anni che in servirlo ho spesi, ~
2190 2,217| ma spezzar la Colonna e spegner l'Orso ~
2191 2,198| che il troppo tirar non spezzi l'arco. ~ ~
2192 5,153| che non t'ha da spiacer, se non te aggrada. ~ ~
2193 6,157| mio padre mi cacciò con spiedi e lancie, ~
2194 2,249| che più mortal non l'ha spiedo né freccia; ~ ~
2195 5,249| come spinger lo déi, come fermallo. ~ ~
2196 7,94 | Chi avesse avuto lo spirito di Carlo ~
2197 3,313| a' spirti umani, alli celesti e a'
2198 6,36 | in unità del Spirto il Padre e il Figlio. ~ ~
2199 6,191| del regno e de l'aver spogliati in tutto, ~
2200 7,60 | tanti amici miei rosse le spoglie; ~ ~
2201 6,167| che mi offerse Gregorio da Spoleti, ~
2202 4,144| silvoso Apennin la fiera sponda. ~ ~
2203 1,66 | di masserizie qual sposa novella. ~ ~
2204 5,66 | s'inducono a sposar villane e ancille, ~ ~
2205 5,40 | voglion rimaner però le spose ~
2206 5,193| Però vorrei che 'l sposo avesse i suoi ~
2207 1,146| alli usatti, alli spron, perch'io son grande, ~
2208 1,112| è perché alcuna volta io sprono e sferzo ~
2209 2,79 | se fosse ben mozzo da spuola) ~
2210 5,217| Oh quante altre spurcizie a dietro lasso, ~
2211 6,201| ch'io muti in squarci et in vacchette Omero; ~ ~
2212 7,88 | alla mia speranza, che a staffetta ~
2213 5,122| donne poi dietro e staffieri e un ragazzo ~
2214 3,109| Una stagion fu già, che sì il terreno ~
2215 3,113| li rivi e i stagni e i fiumi più famosi ~
2216 2,201| che né la stalla, né il tinel gli pesa.» ~ ~
2217 | stan
2218 2,192| da Ripa vien sferrata e stanca. ~ ~
2219 3,205| ch'util mi risulta essermi stanco ~
2220 2,16 | Camera o buca, ove a stanzar abbia io, ~
2221 | stare
2222 1,159| e stargli come Artofilace all'Orse; ~ ~
2223 3,207| starmi in riposo o affaticarmi
2224 3,46 | all'altrui mensa tordo, starna o porco ~
2225 1,201| e di starvi alcun tempo fa disegno; ~ ~
2226 | state
2227 7,153| e le due statue de' Marchesi miei, ~ ~
2228 3,44 | ch'io cuoca, e cotta s'un stecco me inforco ~
2229 1,12 | pieno di stelle e a mezzanotte il sole. ~ ~
2230 7,87 | cresciuto, mancherà il tuo stelo.» ~ ~
2231 5,219| se acconcia il steso fianco, e il ciglio basso! ~ ~
2232 | stessa
2233 | stesse
2234 3,31 | Stiaci volentier dunque chi la
2235 4,145| 145 O stiami in Ròcca o voglio all'aria
2236 3,313| umani, alli celesti e a' stigi. ~ ~~
2237 5,72 | che degli avi materni i stili impara. ~ ~
2238 4,82 | Si stilla notte e dì sempre il cervello, ~
2239 3,29 | che 'l stare in corte stimano grandezza, ~
2240 5,128| senza carretta; ben ch'io stimi, ~
2241 3,236| stimiamo in terra, star sempre in
2242 6,218| solea i miei studi, e stimulando inanzi ~
2243 4,174| di quel stipendio che traea a Ferrara; ~ ~
2244 6,224| scossa ch'avesti allor, stirpe Arïosta, ~
2245 | sto
2246 2,115| 115 Come né stole, io non vuo' ch'anco annella ~
2247 2,235| 235 Sia stolto, indòtto, vil, sia peggio
2248 5,221| con men schivezza e stomachi più saldi ~
2249 1,46 | Dal vapor che, dal stomaco elevato, ~
2250 3,290| più di te in questa terra straccian tele ~
2251 1,156| convien più correr per le strade. ~ ~
2252 3,54 | chi la patria, a chi li strani liti. ~ ~
2253 4,29 | volgerebbe a dosso, e un muso stretto: ~
2254 7,66 | la man mi strinse, e mi baciò le gote; ~ ~
2255 2,220| 220 E qual strozzato e qual col capo mozzo ~
2256 6,211| questo è sol che alli miei studii nieghi ~
2257 1,38 | ma il caldo de le stuffe, c'ho sì infesto, ~
2258 4,102| di furti, stupri e d'omicidi brutto. ~ ~
2259 1,235| voglier di novo avessi al subbio ~
2260 3,87 | lo sublimasse al sommo degli uffici; ~ ~
2261 7,70 | già una zucca che montò sublime ~
2262 7,134| qui fu Suburra, e questo è il sacro clivo; ~
2263 4,176| succedendo la guerra, e come volse ~
2264 6,197| che in quei tempi successeno, mi féro ~
2265 6,205| piccioli fratelli, ai quai successo ~
2266 5,307| disse in parlar breve e succinto ~
2267 4,197| il bisogno de' sudditi che il mio, ~
2268 1,242| ubligarmi ch'io sudi e tremi senza ~
2269 6,81 | del sudor lor più giusti frutti accòrre. ~ ~
2270 1,96 | mandare al Culiseo per lo sugello. ~ ~
2271 6,50 | 50 e son li tuoi suggetti i boschi e i colli, ~
2272 | sui
2273 2,234| veschi o cardinali o Pastor summi. ~ ~
2274 5,276| dove ridur la nobiltà si suole: ~ ~
2275 5,117| ago, o pur in canto e in suono. ~ ~
2276 5,182| di superbia nimica, sia gioconda, ~
2277 2,105| 105 supervivendogli io, di morir tocchi. ~ ~
2278 3,217| e credendo poter da la suprema ~
2279 2,29 | de vari cibi suscitar la fame, ~
2280 6,46 | salendo lo intelletto in suso ~
2281 3,147| esser mai ch'io gli sia suta; ~ ~
2282 5,323| potrà guardar, si sveglia il mastro, e truova ~
2283 2,229| Se 'l Svizzero condurre o l'Alemanno ~
2284 4,19 | Maleguzzo cugin, che tacciuto abbia ~
2285 4,182| poi che le leggi ivi tacean fra l'armi, ~
2286 4,69 | vuol chi lo scalzi, chi gli tagli inanzi. ~ ~
2287 4,96 | tre ne confina, a sei ne taglia il capo; ~ ~
2288 2,218| per tòrgli Palestrina e Tagliacozzo, ~
2289 1,145| 145 Non feci mai tai cose e non so farne: ~
2290 6,198| scordar Talia et Euterpe e tutte nove. ~ ~
2291 7,124| Dimmi ch'io potrò aver ozio talora ~
2292 1,237| passar la Tana ancor non starei in dubbio. ~ ~
2293 1,131| rimesse, e tutte, mi tarpasse), come ~
2294 2,51 | che la taverna mi darà a minuto. ~ ~
2295 6,84 | Troia e l'altro edificasse Tebe; ~ ~
2296 2,31 | suo schidon pur o il suo tegame ~
2297 5,231| ma sia del filo e de la tela dotta. ~ ~
2298 3,290| in questa terra straccian tele ~
2299 5,196| Tema Dio, ma che udir più d'una
2300 1,77 | mi si scorda, o, perché teme ~
2301 2,135| 135 quella speranza onde temea sì forte. ~ ~
2302 5,285| 285 che fuor non temi, e dentro il mal consista; ~ ~
2303 4,213| volger temoni e regger briglie sono, ~ ~
2304 2,50 | 50 ma a temprar l'acqua me ne basta poco, ~
2305 5,212| giudee che 'l vendon; né con tempre ~
2306 2,107| soglio dir che 'l diavol tende a questi ~
2307 6,169| Tenea d'ambe le lingue i bei secreti, ~
2308 1,241| debbe incatenar, schiavo tenermi, ~
2309 4,214| sopra vi salse, e cominciò a tenersi ~
2310 5,27 | se già il timor non vi tenesse cheti. ~ ~
2311 5,126| che tutto il dì la tengano in solazzo. ~ ~
2312 5,321| Fin che ce 'l tenghi, esser non puoi tradito». ~ ~
2313 5,12 | sempre dal buon voler tennero escluso; ~ ~
2314 3,163| altro: «A mie spese il frate tenni ~
2315 5,166| Molti la tenteranno, e quando ad uno ~
2316 2,143| diranno molti, che a salir non tenti ~
2317 6,118| o che quel mastro in teologia ch'al tósco ~
2318 6,143| Terenzio, Ovidio, Orazio, e le plautine ~
2319 3,109| stagion fu già, che sì il terreno ~
2320 2,73 | come ancor fanno in su la terza i frati, ~
2321 5,279| tal genti, han le lor reti tese. ~ ~
2322 2,237| avrà tesoro; e chi baiar vuol, bai. ~ ~
2323 6,158| che con sproni, a volger testi e chiose, ~
2324 3,175| 175 Testimonio sono io di quel ch'io scrivo: ~
2325 6,171| figliuol di Venere o di Teti. ~ ~
2326 6,87 | tigri e leon da le spelonche tetre. ~ ~
2327 3,248| ingorda fame, et abbia fuoco e tetto ~
2328 7,129| potrò ogni giorno, e al Tibaldeo, far motto; ~ ~
2329 2,202| che 'l disio d'alzarsi il tiene al fondo! ~
2330 6,87 | tigri e leon da le spelonche tetre. ~ ~
2331 4,220| sangue la bocca e il fren gli tinge: ~
2332 2,198| sì, che il troppo tirar non spezzi l'arco. ~ ~
2333 7,14 | del Duca, estimi che tirare a mio ~
2334 3,264| se meglio in te che 'l titol non comprendo. ~ ~
2335 5,119| titoli e fumi e più nobil parenti ~
2336 4,161| Ben scrivo a chi più tocca, ma non torna ~
2337 3,227| credendo che toccassero la luna, ~
2338 3,212| parea toccassi il cielo, un popul, quale ~
2339 7,148| Da me stesso mi tol chi mi rimove ~
2340 4,45 | 45 chi non può tolerar ch'io non mi emendo; ~ ~
2341 4,77 | tolle a portar, che ne saria già
2342 5,6 | non l'avendo tolta io, s'altri la toglie. ~ ~
2343 1,70 | vorò de le cose ch'avrà tolte ~
2344 2,100| tener, che non mi sieno tolti, ~
2345 2,113| io né pianeta mai né tonicella ~
2346 1,257| gli disse un topolino: «Se vuoi quinci ~
2347 1,105| 105 col torchio in mano addormentato caschi. ~ ~
2348 2,218| per tòrgli Palestrina e Tagliacozzo, ~
2349 2,266| che, tornando dal bosco, ebbe la sera ~
2350 3,159| per tornarlo in Firenze si levaro. ~ ~
2351 2,40 | 40 et egli a casa avea tornati i boi; ~
2352 2,83 | che vos torneis a la magnana.» «Almeno, ~
2353 7,69 | quanto andò in alto, in giù tornò altretanto. ~ ~
2354 4,126| il colle e la ben posta tórre. ~ ~
2355 5,169| Non la tòr brutta; che torresti insieme ~
2356 1,246| torrò la povertade in pazïenza. ~ ~
2357 7,99 | meglio era esser rimaso a Torse), ~ ~
2358 1,157| far cotai servigi e raro tòrse ~
2359 5,201| ogni dì tórte al confessore e pasti. ~ ~
2360 2,41 | ch'or vòl fagiani, or tortorelle, or starne, ~
2361 3,58 | Visto ho Toscana, Lombardia, Romagna, ~
2362 4,3 | che dànno a' Toschi il vento di rovaio, ~ ~
2363 5,175| questa in qualche scandalo trabocca, ~
2364 1,50 | tòsco, costì a inviti si tracanna, ~
2365 5,321| l tenghi, esser non puoi tradito». ~ ~
2366 3,276| di baro o traditor sempre prepono. ~ ~
2367 6,165| 165 inteso avrei quel che tradusse Esopo. ~ ~
2368 6,75 | 75 che per le selve li traean dispersi; ~ ~
2369 3,241| Convenevole è ben ch'i' ordisca e trami ~
2370 2,54 | dal capo tranno in giù che mi fa roco. ~ ~
2371 4,159| non osa trar del sacco la bandiera. ~ ~
2372 3,166| che tutti beano, aspetto a trarme ~
2373 1,147| posso adattar per porne o trarne. ~ ~
2374 2,35 | cibi nel ventre, che, per trarre ~
2375 3,247| non digiuni quando vorria trarse ~
2376 2,90 | 90 o' muri trasparesser come vetro, ~ ~
2377 7,89 | mi trasse a Roma, potea dir chi avuto ~
2378 1,258| uscir, tràtti; compar, quella panciera: ~ ~
2379 2,6 | le travagliate menti de' mortali: ~ ~
2380 1,242| ubligarmi ch'io sudi e tremi senza ~
2381 5,194| trent'anni, quella età che 'l furor
2382 7,84 | con tutti i vènti trenta anni contesi. ~ ~
2383 2,222| trionferà, del cristian sangue sozzo. ~ ~
2384 5,283| che compagnia non abbia trista: ~
2385 7,143| l'andata, ben dirai che triste umore ~
2386 1,229| stando qui, farò con chiara tromba ~
2387 2,193| lui fin il guattaro non trotta, ~
2388 3,232| Se ne l'onor si trova o ne la immensa ~
2389 5,252| trovandol senza te, non vi si annidi. ~ ~
2390 6,71 | né gli altri che trovaro i primi versi, ~
2391 6,132| trovassi meno in questi vizii involto, ~ ~
2392 4,207| che la gemma ha trovata e non l'apprezza. ~ ~
2393 3,122| ch'indi lontano troveria, nel fondo ~
2394 3,126| l'acqua trovò, né molto andò profondo. ~ ~
2395 5,62 | fan poi con biasmo: truovan ne le ville ~
2396 6,163| Passar venti anni io mi truovavo, et uopo ~
2397 7,34 | E se, come d'onor mi truovo sazia ~
2398 6,214| ma si truovò di tanti affanni carca ~
2399 6,170| potea giudicar se meglior tuba ~
2400 3,171| Fortuna in alto, il tuffa prima in Lete. ~ ~
2401 5,152| dove è gran turba, né bella né brutta, ~
2402 4,148| che or con chiaro or con turbato volto ~
2403 1,200| 200 onde cacciaro i Turchi il mio Cleandro, ~
2404 3,238| Se di ricchezze al Turco, e s'io me agguaglio ~
2405 4,6 | la Tùrrita col Serchio fra duo ponti; ~ ~
2406 4,221| non sa il cavallo a chi ubedire, o a questo ~
2407 1,76 | per una volta o due che me ubidisce, ~
2408 1,242| ubligarmi ch'io sudi e tremi senza ~
2409 2,182| spender, che alle bolle è già ubligato ~
2410 3,83 | a farmi uccellator de benefici, ~
2411 4,49 | Io non uccido, io non percuoto o pungo, ~
2412 3,303| dietro che abbia il frate ucciso. ~ ~
2413 5,196| Tema Dio, ma che udir più d'una messa ~
2414 5,143| cento udirne per uno, e che ti punga ~
2415 7,180| 180 che m'udissi allegar che ragion pazza ~
2416 6,206| in luogo di padre, far l'uffizio ~
2417 3,8 | che un peso e l'altro ugualmente mi spiace, ~
2418 7,72 | a un pero suo vicin l'ultime cime. ~ ~
2419 6,25 | Senza quel vizio son pochi umanisti ~
2420 1,74 | che l'umido cervel poco notrisce; ~
2421 1,16 | e chi non ha per umiltà ardimento ~
2422 5,54 | bene, e non li fraudi e uncini.» ~ ~
2423 2,31 | Unga il suo schidon pur o il
2424 5,218| di che s'ungono il viso, quando al sonno ~
2425 6,36 | in unità del Spirto il Padre e il
2426 5,223| Il sollimato e gli altri unti ribaldi, ~
2427 6,163| anni io mi truovavo, et uopo ~
2428 4,222| indietro, o a quel che l'urta e spinge; ~ ~
2429 5,146| non voglia in casa nuove usanze, ~
2430 2,42 | che sempre un cibo usar par che l'annoi. ~ ~
2431 3,33 | di Maia vorrà usarmi gentilezza. ~ ~
2432 6,77 | forza era usata alli minori tòrre ~
2433 4,192| d'aver lor capi e lor usati onori. ~ ~
2434 1,146| alli usatti, alli spron, perch'io son
2435 4,175| 175 ma non sai forse come uscì poi lento, ~
2436 2,72 | al loro uscier che alcuno entrar non lassi; ~ ~
2437 3,32 | fuor n'uscirò ben io, s'un dì il figliuolo ~
2438 7,15 | 15 utile e onor potrei gran pòste
2439 1,33 | mi siano utili so, so quai son rei. ~ ~
2440 | v'
2441 5,103| Di vacca nascer cerva non vedesti, ~
2442 6,201| io muti in squarci et in vacchette Omero; ~ ~
2443 2,27 | un poco di vaccina o di montone. ~ ~
2444 1,175| 175 ch'io vado solo e a piedi ove mi mena ~
2445 4,118| Il tuo Mauricïan sempre vagheggio, ~
2446 5,22 | che sia amor, non sa che vaglia ~
2447 1,142| far io qui, poi ch'io non vaglio ~
2448 3,213| so mostrar, vivea ne la val ima; ~ ~
2449 2,171| che l'ora del tinel gli valchi. ~ ~
2450 6,18 | molto quella alla mia estima vale. ~ ~
2451 2,11 | da quel prete valente che l'orecchia ~
2452 1,30 | 30 o il Valentino e il Postumo errar deve. ~ ~
2453 4,134| l'amene valli, senza il cor sereno, ~
2454 3,225| 225 bramando in van d'esser rimasi giù. ~ ~
2455 4,33 | vaneggi nei pensier di giovinetto!». ~ ~
2456 4,34 | E direbbe il Vangel di san Giovanni; ~
2457 3,153| mi debba a Neri, a Vanni, a Lotti e a Bacci. ~ ~
2458 3,50 | 50 membra, che di vantarle che alli Sciti ~
2459 1,46 | Dal vapor che, dal stomaco elevato, ~
2460 2,29 | de vari cibi suscitar la fame, ~
2461 1,14 | di varie voci subito un concento ~
2462 | varrà
2463 3,255| quanto puon capir tutte le vasa. ~ ~
2464 1,180| al principe la causa d'un vasallo; ~ ~
2465 3,128| se non un vase picciolo et angusto, ~
2466 1,64 | Bisognerieno pentole e vasella ~
2467 7,43 | più che colei che fu del vaso ~
2468 3,196| per questo piena quella vasta ~
2469 2,245| carne, e al pan di cui la veccia ~
2470 3,226| Quei ch'alti li vedean dai poggi bassi, ~
2471 6,156| non si vedeano ancor fiorir d'un pelo, ~ ~
2472 4,22 | vedendomi lontan cento e più miglia, ~
2473 2,227| e quindi ministrar si vederanno ~
2474 3,218| parte del monte giungervi, e vederla ~
2475 7,172| che vedermi la faccia più vermiglia, ~
2476 5,49 | Peggio è» dice «vedersi un ne la culla, ~
2477 3,73 | Parmi vederti qui ridere e dire ~
2478 3,235| 235 ma se vediamo i papi e i re, che dèi ~
2479 2,109| Ma tu vedrai, se Dio vorrà che resti ~
2480 2,91 | forse occupati in cosa li vedrei ~
2481 6,144| scene ha vedute, guaste e a pena vive. ~ ~
2482 3,56 | vegga Inghelterra, Ongheria, Francia
2483 1,103| vegghi la notte, in sin che i Bergamaschi ~
2484 3,301| Pur che non se lo veggia dire in viso, ~
2485 2,132| bramava, e di velen perciò temendo, ~ ~
2486 3,291| d'oro e broccati e veluti e zendadi. ~ ~
2487 6,31 | volgo, se sente un ch'abbia vena ~
2488 4,70 | 70 Oggi uno e diman vende un altro loco; ~
2489 6,187| Di che vendetta, ma con suo gran duolo, ~
2490 4,147| furti, omicidii, odi, vendette et ire; ~ ~
2491 5,212| de le giudee che 'l vendon; né con tempre ~
2492 5,35 | 35 che di Vener conviensi: si dipinge ~
2493 6,171| ebbe il figliuol di Venere o di Teti. ~ ~
2494 4,208| Son come il Veneziano, a cui il cavallo ~
2495 | venga
2496 3,228| dietro venian con frettolosi passi. ~ ~
2497 | venire
2498 | venisse
2499 | venissi
2500 | venni
2501 7,84 | con tutti i vènti trenta anni contesi. ~ ~
2502 1,239| ho venticinque scudi, né sì fermi ~
2503 5,241| chi va cieco a prenderla a ventura, ~
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