Dialogo
1 Proem| selva, là un straccio di cielo, in quel canto un mezo sol
2 Proem| che si dice ottava sfera, Cielo de le fisse, non è si fattamente
3 Proem| non è si fattamente un cielo, che que' corpi, ch'appaiono
4 1 | terra, e 'l barbagianni in cielo. Due sono le false ed onorate
5 1 | ritrovato il modo di montare al cielo, discorrere la circonferenza
6 1 | ed Apollini discesi dal cielo, con moltiforme impostura
7 1 | salirà per me, madonna, in cielo,~a riportarne il mio perduto
8 1 | varcato l'aria, penetrato il cielo, discorse le stelle, trapassati
9 1 | Conoscemo, che non è ch'un cielo, un'eterea reggione immensa,
10 1 | atteso che non più la luna è cielo a noi, che noi alla luna.
11 1 | vedere e son prodotti dal cielo, si non inventori, degni
12 2 | cosa forse ne promette il cielo:~ ~Pater ipse colendi~haud
13 2 | gran cosa ne promette il cielo. Non sapete che quando il
14 2 | cosa dunque ne promette il cielo. Or séguita, Teofilo, il
15 2 | Dama, che da questo freddo cielo, vicino a l'artico parallelo,
16 2 | gionsemo per grazia del cielo vivi al porto, idest alla
17 3 | rasserenati gli occhi al cielo, spiccato dai denti un delicato
18 3 | quella, più tosto che al cielo ottavo, per la comodità
19 3 | verrebbe oscurato il nostro cielo in più gran parte che illustrato,
20 3 | occhi nostri e una parte del cielo se interpone un monte, che,
21 3 | che nel secondo libro Del cielo e mondo apportò Aristotele;
22 4 | reggione; è veramente un cielo, il quale è detto spacio
23 4 | allevato sotto più benigno cielo. Informatevi come gli han
24 4 | mittà del secondo libro Del cielo e mondo, forzandosi dimostrar
25 5 | fisse le altre stelle al cielo, che questa stella, che
26 5 | per la circolazion del cielo? Perché non possea dire,
27 5 | e dovendo per l'oscuro cielo ritornar a la sua stanza,
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