ARGOMENTO
DEL TERZO DIALOGO
Vedrete il
terzo dialogo, secondo il numero de le proposte del dottor Nundinio, diviso in
cinque parti. De quali la prima versa circa la necessitá de l'una e de
l'altra lingua. La seconda esplica l'intenzione dei Copernico, dona
risoluzione d'un dubio importantissimo circa le fenomie celesti, mostra la
vanità del studio di perspettivi ed optici circa la determinazione della
quantità di corpi luminosi, e porge circa questo nuova, risoluta e certissima
dottrina. La terza mostra il modo della consistenza di corpi mondani; e
dechiara essere infinita la mole de l'universo, e che invano si cerca il centro
o la circonferenza del mondo universale, come fusse un de' corpi particulari.
La quarta afferma esser conformi in materia questo mondo nostro, ch'è
detto globo della terra, con gli mondi, che son gli corpi degli altri astri; e
che è cosa da fanciulli aver creduto, e credere, altrimente; e che quei son
tanti animali intellettuali; e che non meno in quelli vegetano ed intendono
molti ed innumerabili individui semplici e composti, che veggiamo vivere e
vegetar nel dorso di questo. La quinta, per occasion d'un argomento
ch'apportò Nundinio al fine, mostra la vanità di due grandi persuasioni, con le
quali, e simili, Aristotele ed altri son stati acciecati sì, che non veddero
esser vero e necessario il moto de la terra; e son stati sì impediti, che non
han possuto credere quello esser possibile; il che facendosi, vengono
discoperti molti secreti de la natura sin al presente occolti.
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