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Alfabetica    [«  »]
dannatore 1
danne 2
danni 36
danno 39
dannoso 1
dante 1
danubio 1
Frequenza    [«  »]
39 chiamare
39 chiamato
39 corpi
39 danno
39 dovesse
39 esse
39 fanno
Giovanni Boccaccio
Filocolo

IntraText - Concordanze

danno

   Libro,  Cap.
1 1, 30 | dolore che il preterito danno. Mossesi Ascalion con alquanti 2 1, 30 | i quali, se al ricevuto danno volessimo ben pensare, certo 3 1, 30 | nel preterito giorno gran danno ricevuto, e io non piccolo; 4 1, 34 | tuo lagrimare il ricevuto danno non menoma? Poi che i fati 5 2, 6 | onde acciò che il futuro danno, che seguire ne potrebbe 6 2, 7 | alcuno utile accresciuto il danno. E d'altra parte se io taccio 7 2, 27 | qual cosa fosse il maggior danno che mai seguire ce ne potesse! 8 2, 29 | ce ne seguirebbe, e forse danno. Ciascuno, il quale vuole 9 2, 29 | pensato, ho preveduto che meno danno sarà la morte di Biancifiore 10 2, 44 | buoni e savi provedimenti danno vittoria le più volte. Posto 11 2, 45 | sopragiudicato; però che gran danno tornò a' greci la poca altezza, 12 2, 45 | cavallo di lui, però che il danno potrebbe essere comune, 13 2, 45 | ché tal ferire sarà sanza danno di te. Ma poi che le lance 14 2, 45 | che con vergogna sarebbe danno. Né ti lasciare abbracciare, 15 2, 50 | quasi indovina al suo futuro danno. Ma folle è quello iddio 16 2, 53 | aspetto. Tutte queste cose mi danno paura e tolgonmi speranza. 17 2, 63 | mettesse la persona, che in suo danno dicesse una sola parola, 18 3, 9 | che noi sanza vergogna o danno ne riusciremo; e se questa 19 3, 47 | e i segreti mormorii mi danno cagione di dubitare. E ove 20 4, 1 | pericolo, ma sanza alcun danno, la disiderata cosa possederai. 21 4, 19 | faceano, però che in tale atto danno e vergogna di loro e dispiacere 22 4, 31 | niuno” disse Tebano, “ma che danno?”. Allora Tarolfo disse: “ 23 4, 35 | quali molta più noia mi danno ch'io non vorrei. Adunque 24 4, 46 | sollecitudine, la quale in danno de' sollecitanti s'acquista 25 4, 46 | viveremmo, ma tardi di tal danno ci accorgiamo; convienci, 26 4, 49 | cosa che chi riceve s'ha il danno, e chi 'l sa se ne ride, 27 4, 86 | lui, o morte o gravissimo danno e pericolo ne gli seguiria: 28 4, 87 | rotta potrebbono, e così con danno rimarremmo disperati e forse 29 4, 131| il fargli di suo medesimo danno grazia? Con quella forza 30 4, 137| mentre licito gli è sanza danno: e chi in un volere è con 31 4, 157| busti con tacito pianto danno occulti fuochi la vegnente 32 4, 161| erbe e di fiori giuncate, danno piacevole ombra. Niuna parte 33 4, 161| mangiari copiosamente dati danno materia di più festa. L' 34 5, 1 | bianchi che non soleano, danno de' pensieri e degli affanni 35 5, 1 | forse fosse tale che grave danno ne gl'incorresse, o che, 36 5, 5 | con più potenti di loro danno dilettevoli incalciamenti 37 5, 36 | credo, le avversità non danno a chi le riceve dell'amico 38 5, 92 | quantunque si piglia genera danno, e è chiamato con ragione 39 5, 97 | vergogna t'acquisterebbe danno. Elle son tutte cose da


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