(Leandro penetra occultamenta dal fondo della
scena e contempla Ero. Ariofarne, che ritorna dalla parte opposta, lo scoge.
Il seguente dialogo fra Leandro e Ariofarne avrà
luogo tutto nel fondo a voce bassa. Ero si sarà seduta
in un canto della scena preoccupata nei suoi presentimenti e non vede I due che
parlano.)
ARIOFARNE: Riconosco I numidici corsieri
Al volo gaglïardo, ed al turbante
I siriaci guerrieri,
E riconosco il giovinetto amante
(A Leandro con ironia.)
A un segno malïardo
Che il miserello porta nello sguardo.
LEANDRO: (A parte) (Perduto io son.)
ARIOFARNE: Nel varcar queste porte
In ora vïetata
Sai che affronti la morte?
LEANDRO: (Fiero.) Il so, né temo.
ARRIOFARNE: Adolescente eroe,
Tu merti il mio perdona, all'adorata
Fanciulla io t'abbandono.
LEANDRO: (Ahimè! vacillo.)
ARIOFARNE: Sì audace per la morte e sì pusillo
Per l'amore! Fa cor. Di Dafni e Cloe
Rinnovellisi il caso e quello stesso
Fuoco vorace la vergine accenda
Che in te balena adesso (Si allontana--)
(Soltano allor vendetta
avrò, tremenda.) (--Esce.)
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