- Idillio. -
LEANDRO: (Accostandosi ad Ero.)
Ero soave dal volto celeste,
Sulle tue guancie una stilla, perché?
ERO: Leandro pio dalle pupille meste,
Tu perché vieni amabilmente a me?
LEANDRO: Vengo a te, perché al fior a'una
giunchiglia
Chiesi se m'ami... e mi ripose: no.
ERO: Piansi perché un'eburnea conchiglia
Voce mi diede onde il mio cor tremò.
LEANDRO: La conchglia mentì...ma non il fiore.
ERO: Sugli oracoli incombe alto mister.
LEANDRO: Se parla Amor non ha misteri il core.
ERO: Se parla il core ha misteri il pensier.
Vedi, misterïosa è la vïola
Sott' all'erbe e nell'arnia è ascoso il miel.
LEANDRO: (con efusione) Dolce pensiero vuol
dolce parola,
Scopri il tuo cor poich' è scoverto
è il ciel.
Ben tu sveli la pompa delle chiome
Mostrando I bei biondeggiamenti al sol.
ERO: O come guati... o come parli ... o come
Stringi la man più che pietà non suol!
LEANDRO: Il daino morde al fiorente citiso,
L'ape vola alla rosa e l'onda al piano,
E il mio viso s'affige nel tuo viso,
E la mia man ricorre alla tua mano.
ERO: Dalle tue labbra sgorga la favella
Più d'un anfora dolce e più vital.
LEANDRO: Per mille aspetti mille volte bellla,
Virginalmente candida e fatal.
Ahi! Perché nacqui sull' opposto lido
D'Asia, cui rode eterno mareggiar!
ERO: Odio il mare che sta fra Tracia e Abìdo.
Ahi! mar crudele! ahi! spaventoso mar!
LEANDRO: E per quest'odio io t'amo e dei profondi
Flutti disfido l'invido furor.
Nel nostro bacio s'uniran due mondi,
Due mondi s' ameran nel nostro amor.
ERO:
Leandro! spende l'etere
Al par d'un orifiamma!
E mi trasporta l'estasi
Nel raggio d'una fiamma.
Spra su me l'a,brosia
Del Nume ed un novel
Vibra sonoro palpto
Nel sol, nel mar, nel ciel.
LEANDRO:
Ero! il sembiante magico
Figgi alla mia pupilla,
È là che la tua immagine
Più vagamente brilla.
Dal tuo bel viso piovemi
Una serena al cor
Soavità di balsami,
Melanconia d'amor.
( Si ode la fanfare di Arofarne.
Ma Ariofarne sarà già entrato in scena e si sa, à
nascosto dietro la statua di Apollo.)
ERO: Scende dal colle la fanfara sacra
Che il popola raduna. Ah! fuggi,
fuggi ...
È Ariofarne con essa.
LEANDRO: ( Svelle un fiore di Leandro da un arbusto )
Anco un instante...
Questo fiore ch'io svelgo ti rammenti
Il mio nome e l'amor.
(Esce.)
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