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Arrigo Boito
Ero e Leandro

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  • ATTO TERZO
    • Scena prima. Ero, sola
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Scena prima. Ero, sola

 

CORO INTERNO E LONTANO DI MARINAI:

La notte diffonde
Gl'incanti sul mar,
Tranquille e profonde
Vaporan le sponde,
La barca è una culla.
O vaga fanciulla,
Andiamo sull'onde,
Andiamo a sognar.

UNA VOCE DAL MARE:

Già palpita e anela
Per estasi il cor;
La luna si vela
La luna si svela,
Son l'arche veliere
Al vento leggere;
La nave ha la vela
E il cuore ha l'amor.

LA VOCE DAL MARE:

Risplendon di fòsforo
I flutti del Bòsforo...

(Tutto rientro nel silenzio.)

ERO: Ellesponto! poetica laguna
Che la fortuna muta ad ora ad ora,
L'aurora della luna ti dia pace
Per questa notte. -- tace il buio mondo.
(Si toglie un fiore dal seno.)
E te che ascondo nel sacro meandro
De' seni e porti di Leandro il nome,
Fior di soave arome egli ti scelse,
Per me ti svelse dai rami felici.
Nuove radici or pianta nel mio cuore,
Tenero fiore.

UNA VOCE LONTATA DAL MARE:
La luna s'asconde, Schivate le sponde.

ERO: (Meditabonda)
Torna talora a scuotermi un beato
Perfumo del passato. Allora io penso,
E un canto immenso vibra, e l'alma ascolta.
Quand'ei la prima volta qui m'apparve
Col passo delle larve (e avea le stille
Nelle pupille a carità suàdi)
Mi disse: Sette stadi d'alto mare
Mi vietan di baciare il tuo bel viso,
Ma in cuore ho fiso di varcarli, solo
Che'm'asseconde e il volo fra le spume
Diriga un lume dalla torre. Ah! spento
Non sia dal vento, colla dolce palma
Tu la ripara, come fosse l'alma
Di chi t'adora. O notti! o rimembranze!
O sorrisi o speranze!

UNA VOCE DAL MARE: (Lontanissima e prolungata.)

C'è un nuvolo nero
Sull'isola Eubèa.

ALTRA VOCE: (Meno lontana)

All'erta nocciero,
Che vien la marèa.

ERO: (Sempre assorta nelle sue memorie.)
E fûr compiute poi le dolci nozze,
Ma il segreto connubio alcun poeta
Non inneggiò, né s'allegrò per teda
La stanza marital né per ghirlanda;
Non cantò gl'imenei la veneranda
Madre, né il genitor, ma nel silenzio
Dell'ore elette a celebrar gli amplessi
Fur pronube le tenebre. L'Aurora
Mai non vide apparir sovra le piume
L'amoroso consorte; egli spirante
Le notturne carezze il mar risolca,
Pria che lo colga insidïoso il giorno,
Colle ondivaghe membra a sé medesmo
Nauta, remige e nave.

UNA VOCE DAL MARE: (Lontanissima.)

S'intorbida l'Orto,
Tornate nel porto.

ERO: Ombra! Notte! Mister! Deserto è il mare.
Ha i suoi confini
Il desiderio mio! Cocente spira
Oggi il vento all'amor.
Cade una stella!
È il mio Leandro che si getta in mare!
Ecco... il lo scerno già coll'acuìta.
Pupilla del pensier... al lido ei move.
O visïon! dalle amorose membra
Con ambedue le man si tragge il manto
E al capo il si ravvolge e dalla sponda
Si spinge in mezzo ai flutti. O quella stella
Mi presagiva il ver.

(Guarda la clessidra, piglia la face e torna al verone.)
Consunta è l'ora.
Venga la face, ardo pur io con essa.

Splendi, splendi! erma facella,
All'occulto nuotator,
Come faro, come stalla,
Sull'Oceano dell'amor.

Splendi, splendi! e nelle amare
Spume versi ambrosia il ciel ,
E diventi dolce il mare
Dove passa l mio fedel.

Splendi, splendi! o ninfe, o amori,
Ingigliate il suo cammin,
Fate inciampo sol di fiori
A quell'omero divin.

Splendi, splendi! e se ai marini
Solchi anelo e lasso ei vien,
Bianchi cigni e bei defilni
Reggan l'umido suo sen.

(La luna si seioglie dalle nubi.)
È desso! è desso! te bèata, o luna,
Perché frangi le nuvole e rischiari
Il vago eroe nell'onde. È desso! è desso!
Coll'altera cervice arditamente
Ei signoreggia il fluttuär del mare.
Le palme or giunge a modo di preghiera,
Or le stacca rubesto. Ahimè! gli scogli
Ecco... egli affronta... Ahimè! l'esizio estremo
Pende su lui ... Marèa! marèa! marèa!
Tempra l'orgoglio de'culminei fiotti!
Ah! tu non sai qual fior d'amore ondeggi
Sulla tua furia... egli è ... fra la rupe
E una terribil onda... ecco... ei la sfida
Coll'ardire d'un Dio. Numi! egli salvo!
Preme col piè la terra e si precinge
Col purpureo suo manto... della rôcca
Già corre alla scalata...
( A Leandro, parlandogli dal verone con voce ansiosa.)
O Sposo! o sposo!
Studia il passo, mio ben... La luna fugge,
Tenta con cauto piede ogni macigno...
All'edera t'appiglia... ah! no cadere! ...
Non cader nell' abisso... un passo ancora...
Mio Leandro! Leandro!




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