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Lorenzo Da Ponte
Così fan tutte

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  • ATTO PRIMO
    • Scena undicesima. Don Alfonso, Despina, Ferrando e Guglielmo; poi Fiordiligi e Dorabella
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Scena undicesima. Don Alfonso, Despina, Ferrando e Guglielmo; poi Fiordiligi e Dorabella

 

N. 13 - Sestetto

DON ALFONSO
Alla bella Despinetta
Vi presento, amici miei;
Non dipende che da lei
Consolar il vostro cor.

FERRANDO E GUGLIELMO
Per la man, che lieto io bacio,
Per quei rai di grazia pieni,
Fa' che volga a me sereni
I begli occhi il mio tesor.

DESPINA (fra sé, ridendo)
Che sembianze! Che vestiti!
Che figure! Che mustacchi!
Io non so se son Valacchi
O se Turchi son costor.

DON ALFONSO (sottovoce a Despina)
Che ti par di quell'aspetto?

DESPINA (sottovoce a Don Alfonso)
Per parlarvi schietto schietto,
Hanno un muso fuor dell'uso,
Vero antidoto d'amor.

FERRANDO, GUGLIELMO E DON ALFONSO (fra sé)
Or la cosa è appien decisa;
Se costei non li/ci ravvisa
Non c'è più nessun timor.

DESPINA (fra sé, ridendo)
Che figure! Che mustacchi!
Io non so se son Valacchi
O se Turchi son costor.

FIORDILIGI E DORABELLA (di dentro)
Eh, Despina! Olà, Despina!

DESPINA
Le padrone!

DON ALFONSO (a Despina)
Ecco l'istante!
Fa' con arte; io qui m'ascondo.
(Si ritira)

FIORDILIGI E DORABELLA (entrando)
Ragazzaccia tracotante,
Che fai con simil gente?
Falli uscire immantinente,
O ti fo pentir con lor.

DESPINA, FERRANDO E GUGLIELMO
(Tutti e tre s'inginocchiano)
Ah, madame, perdonate!
Al bel piè languir mirate
Due meschin, di vostro merto
Spasimanti adorator.

FIORDILIGI E DORABELLA
Giusti Numi! Cosa sento?
Dell'enorme tradimento
Chi fu mai l'indegno autor?

DESPINA, FERRANDO E GUGLIELMO
Deh, calmante quello sdegno!

FIORDILIGI E DORABELLA
Ah, che più non ho ritegno!
Tutta piena ho l'alma in petto
Di dispetto e di furor!

DESPINA E DON ALFONSO (fra sé, Don Alfonso dalla porta)
Mi un poco di sospetto
Quella rabbia e quel furor!

FERRANDO E GUGLIELMO (fra sé)
Qual diletto è a questo petto
Quella rabbia e quel furor!

FIORDILIGI E DORABELLA (fra sé)
Ah, perdon, mio bel diletto!
Innocente è questo cor.

DON ALFONSO (dalla porta)
Che sussurro! che strepito!
Che scompiglio è mai questo! Siete pazze,
Care le mie ragazze?
Volete sollevar il vicinato?
Cos'avete? Ch'è nato?

DORABELLA (con furore)
Oh, ciel! Mirate:
Uomini in casa nostra?

DON ALFONSO (senza guardarli)
Che male c'è?

FIORDILIGI (con fuoco)
Che male? In questo giorno!...
Dopo il caso funesto!...

DON ALFONSO
Stelle! Sogno o son desto? Amici miei,
Miei dolcissimi amici!
Voi qui? Come? perché? quando? in qual modo?
Numi! Quanto ne godo!
(sottovoce)
Secondatemi.

FERRANDO
Amico Don Alfonso!

GUGLIELMO
Amico caro!

(Si abbracciano con trasporto)

DON ALFONSO
Oh la bella improvvisata!

DESPINA (a Don Alfonso)
Li conoscete voi?

DON ALFONSO
Se li conosco! Questi
Sono i più dolci amici
Ch'io mai abbia in questo mondo,
E i vostri ancor saranno.

FIORDILIGI
E in casa mia che fanno?

GUGLIELMO
Ai vostri piedi
Due rei, due delinquenti, ecco madame!
Amor...

DORABELLA
Numi, che sento!

FERRANDO
Amor, il Nume...
possente per voi qui ci conduce...

(le donne si ritirano, essi le inseguono)

GUGLIELMO
...Vista appena la luce
Di vostre fulgidissime pupille...

FERRANDO
...Che alle vive faville...

GUGLIELMO
...Farfallette amorose e agonizzanti...

FERRANDO
...Vi voliamo davanti...

GUGLIELMO
...Ed ai lati, ed a retro...

FERRANDO E GUGLIELMO
... per implorar pietade in flebil metro.

FIORDILIGI
Stelle! Che ardir!

DORABELLA
Sorella, che facciamo?

FIORDILIGI
Temerari, sortite
(Despina esce impaurita)
Fuori di questo loco, e non profani
L'alito infausto degli infami detti
Nostro cor, nostro orecchio e nostri affetti!
Invan per voi, per gli altri invan si cerca
Le nostr'alme sedur: I'intatta fede
Che per noi già si diede ai cari amanti,
Saprem loro serbar infino a morte,
A dispetto del mondo e della sorte.

N. 14 - Aria

FIORDILIGI
Come scoglio immoto resta
Contro i venti e la tempesta,
Così ognor quest'alma è forte
Nella fede e nell'amor.

Con noi nacque quella face
Che ci piace, e ci consola,
E potrà la morte sola
Far che cangi affetto il cor.

Rispettate, anime ingrate,
Quest'esempio di costanza;
E una barbara speranza
Non vi renda audaci ancor!

(Van per partire. Ferrando la richiama, Guglielmo richiama l'altra)

FERRANDO (a Fiordiligi)
Ah, non partite!

GUGLIELMO (a Dorabella)
Ah, barbare, restate!
(a Don Alfonso)
Che vi pare?

DON ALFONSO
(sottovoce a Guglielmo)
Aspettate.
(alle due amanti)
Per carità, ragazze,
Non mi fate più far trista figura.

DORABELLA (con fuoco)
E che pretendereste?

DON ALFONSO
Eh, nulla... ma mi pare...
Che un pochin di dolcezza...
Alfin son galantuomini,
E sono amici miei.

FIORDILIGI
Come! E udire dovrei...

GUGLIELMO
Le nostre pene,
E sentirne pietà!
La celeste beltà degli occhi vostri
La piaga aprì nei nostri,
Cui rimediar può solo
Il balsamo d'amore.
Un solo istante il core aprite, o belle,
A sue dolci facelle, o a voi davanti
Spirar vedrete i più fedeli amanti.

N. 15 - Aria

GUGLIELMO
Non siate ritrosi,
Occhietti vezzosi;
Due lampi amorosi
Vibrate un po' qua.

Felici rendeteci,
Amate con noi;
E noi felicissime
Faremo anche voi.

Guardate, Toccate,
Il tutto osservate:
Siam forti e ben fatti,
E come ognun vede,
Sia merto, sia caso,
Abbiamo bel piede,
Bell'occhio, bel naso;

Guardate, bel piede, osservate, bell'occhio,
Toccate, bel naso, il tutto osservate:

E questi mustacchi
Chiamare si possono
Trionfi degli uomini,
Pennacchi d'amor.

(Fiordiligi e Dorabella partono con collera)




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