N. 16 - Terzetto
DON ALFONSO
E voi ridete?
FERRANDO E GUGLIELMO
Certo, ridiamo.
DON ALFONSO
Ma cosa avete?
FERRANDO E GUGLIELMO
Già lo sappiamo.
DON ALFONSO
Ridete piano!
FERRANDO E GUGLIELMO
Parlate invano.
DON ALFONSO
Se vi sentissero,
Se vi scoprissero,
Si guasterebbe
Tutto l'affar.
FERRANDO E GUGLIELMO (sforzandosi di ridere sottovoce)
Ah, che dal ridere
L'alma dividere,
Ah, che le viscere
Sento scoppiar!
DON ALFONSO (fra sé)
Mi fa da ridere
Questo lor ridere,
Ma so che in piangere
Dee terminar.
DON ALFONSO
Si può sapere un poco
La cagion di quel riso?
GUGLIELMO
Oh cospettaccio!
Non vi pare che abbiam giusta ragione,
Il mio caro padrone?
FERRANDO (scherzando)
Quanto pagar volete,
E a monte è la scommessa?
GUGLIELMO (scherzando)
Pagate la metà.
FERRANDO (c. s.)
Pagate solo
Ventiquattro zecchini.
DON ALFONSO
Poveri innocentini!
Venite qua, vi voglio
Porre il ditino in bocca!
GUGLIELMO
E avete ancora
Coraggio di fiatar?
DON ALFONSO
Avanti sera
Ci parlerem.
FERRANDO
Quando volete.
DON ALFONSO
Intanto,
Silenzio e ubbidienza
Fino a doman mattina.
GUGLIELMO
Siam soldati, e amiam la disciplina.
DON ALFONSO
Orbene, andate un poco
Ad attendermi entrambi in giardinetto,
Colà vi manderò gli ordini miei.
GUGLIELMO
Ed oggi non si mangia?
FERRANDO
Cosa serve?
A battaglia finita
Fia la cena per noi più saporita.
N. 17 - Aria
FERRANDO
Un'aura amorosa
Del nostro tesoro
Un dolce ristoro
Al cor porgerà;
Al cor che, nudrito
Da speme, da amore,
Di un'esca migliore
Bisogno non ha.
(Ferrando e Guglielmo partono)
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