DON ALFONSO
Eccovi il medico,
Signore belle!
FERRANDO E GUGLIELMO (fra sé)
Despina in maschera:
Che trista pelle!
DESPINA
Salvete, amabiles
Buonae puellae!
FIORDILIGI E DORABELLA
Parla un linguaggio
Che non sappiamo.
DESPINA
Come comandano
Dunque parliamo:
So il greco e l'arabo,
So il turco e il vandalo;
Lo svevo e il tartaro
So ancor parlar.
DON ALFONSO
Tanti linguaggi
Per sé conservi.
Quei miserabili
Per ora osservi;
Preso hanno il tossico,
Che si può far?
FIORDILIGI E DORABELLA
Signor dottore,
Che si può far?
DESPINA
(tocca il polso e la fronte all'uno e indi all'altro)
Saper bisognami
Pria la cagione,
E quinci l'indole
Della pozione:
Se calda o frigida,
Se poca o molta,
Se in una volta
Bebberla o in più.
FIORDILIGI, DORABELLA E DON ALFONSO
Preso han l'arsenico,
Signor dottore;
Qui dentro il bebbero.
La causa è amore,
Ed in un sorso
Se 'l mandar giù.
DESPINA
Non vi affannate,
Non vi turbate:
Ecco una prova
Di mia virtù.
FIORDILIGI E DORABELLA
Egli ha di un ferro
La man fornita.
DESPINA
(tocca con un pezzo di calamita la testa ai finti infermi e striscia
dolcemente i loro corpi per lungo)
Questo è quel pezzo
Di calamita,
Pietra mesmerica,
Ch'ebbe l'origine
Nell'Alemagna,
Che poi sì celebre
Là in Francia fu.
FIORDILIGI, DORABELLA E DON ALFONSO
Come si muovono,
Torcono, scuotono,
In terra il cranio
Presto percuotono.
DESPINA
Ah, lor la fronte
Tenete su.
FIORDILIGI E DORABELLA
Eccoci pronte!
(metton la mano sulla fronte dei
due amanti)
DESPINA
Tenete forte!
Corraggio; or liberi
Siete da morte.
FIORDILIGI E DORABELLA E DON ALFONSO
Attorno guardano,
Forze riprendono.
Ah, questo medico
Vale un Perù!
FERRANDO E GUGLIELMO (sorgendo in piedi)
Dove son? che loco è questo?
Chi è colui? Color chi sono?
Son di Giove innanzi al trono?
(Ferrando a Fiordaligi, e Guglielmo a Dorabella)
Sei tu Palla o Citerea?
No, tu sei l'alma mia Dea!
Ti ravviso al dolce viso
E alla man ch'or ben conosco
E che sola è il mio tesor.
(abbracciano le amanti teneramente e bacian loro
la mano)
DESPINA E DON ALFONSO
Sono effetti ancor del tosco:
Non abbiate alcun timor.
FIORDILIGI E DORABELLA
Sarà ver, ma tante smorfie
Fanno torto al nostro onor.
FERRANDO E GUGLIELMO
(fra sé)
Dalla voglia ch'ho di ridere
Il polmon mi scoppia or or.
(Ferrando a Fiordaligi, e Guglielmo a Dorabella)
Per pietà. bell'idol mio...
FIORDILIGI E DORABELLA
Più resister non poss'io.
FERRANDO E GUGLIELMO (c. s.)
...Volgi a me le luci liete!
DESPINA E DON ALFONSO
In poch'ore, lo vedrete,
Per virtù del magnetismo
Finirà quel parossismo,
Torneranno al primo umor.
FERRANDO E GUGLIELMO (c. s.)
Dammi un bacio, o mio tesoro;
Un sol bacio, o qui mi moro.
FIORDILIGI E DORABELLA
Stelle, un bacio?
DESPINA
Secondate
Per effetto di bontate.
FIORDILIGI E DORABELLA
Ah, che troppo si richiede
Da una fida onesta amante!
Oltraggiata è la mia fede,
Oltraggiato è questo cor!
DESPINA, FERRANDO, GUGLIELMO E DON ALFONSO (fra sé)
Un quadretto più giocondo
Non si vide in tutto il mondo;
Quel che più mi fa da ridere
È quell'ira e quel furor.
FIORDILIGI E DORABELLA
Disperati, attossicati,
Ite al diavol quanti siete;
Tardi inver vi pentirete
Se più cresce il mio furor!
DESPINA, E DON ALFONSO (fra sé)
Un quadretto più giocondo
Non si vide in tutto il mondo.
Quel che più mi fa da ridere
È quell'ira e quel furor.
Ch'io ben so che tanto foco
Cangerassi in quel d'amor.
FERRANDO E GUGLIELMO (fra sé)
Un quadretto più giocondo
Non si vide in tutto il mondo.
Ma non so se finta o vera
Sian quell'ira e quel furor.
Né vorrei che tanto foco
Terminasse in quel d'amor.
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