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Lorenzo Da Ponte
Così fan tutte

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  • ATTO SECONDO
    • Scena quarta. Ferrando, Guglielmo, Despina, Fiordiligi, Dorabella, Don Alfonso, marinai e servi
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Scena quarta. Ferrando, Guglielmo, Despina, Fiordiligi, Dorabella, Don Alfonso, marinai e servi


Giardino alla riva del mare con sedili d'erba e due tavolini di pietra.
Alla sponda una barca ornata di fiori.
 

(Ferrando e Guglielmo con una banda di suonatori e coro di marinai - cantatori e cantatrici - nella barca; Despina nel giardino; Fiordiligi e Dorabella, accompagnate da Don Alfonso, vengono da lato; servi riccamente vestiti)

N. 21 - Duetto (con Coro)

FERRANDO E GUGLIELMO
Secondate, aurette amiche,
Secondate i miei desiri,
E portate i miei sospiri
Alla Dea di questo cor.

Voi che udiste mille volte
Il tenor delle mie pene,
Ripetete al caro bene
Tutto quel che udiste allor.

CORO
Secondate, aurette amiche,
Il desir di sì bei cor.

(Nel tempo del ritornello di questo coro, Ferrando e Guglielmo scendono con catene di fiori; Don Alfonso e Despina li conducono davanti le due amanti, che resteranno ammutite ed attonite)

DON ALFONSO (ai servi che portano bacili con fiori)
Il tutto deponete
Sopra quei tavolini, e nella barca
Ritiratevi, amici.

FIORDILIGI E DORABELLA
Cos'è tal mascherata?

DESPINA (a Ferrando e Guglielmo)
Animo, via, coraggio: avete perso
L'uso della favella?

(La barca s'allontana dalla sponda)

FERRANDO
Io tremo e palpito
Dalla testa alle piante.

GUGLIELMO
Amor lega le membra a vero amante.

DON ALFONSO (alle donne)
Da brave, incoraggiateli.

FIORDILIGI (agli amanti)
Parlate.

DORABELLA (agli amanti)
Liberi dite pur quel che bramate.

FERRANDO
Madama...

GUGLIELMO
Anzi, madame...

FERRANDO (a Guglielmo)
Parla pur tu.

GUGLIELMO (a Ferrando)
No, no, parla pur tu.

DON ALFONSO
Oh cospetto del diavolo,
Lasciate tali smorfie
Del secolo passato. Despinetta,
Terminiam questa festa,
Fa' tu con lei quel ch'io farò con questa.

N. 22 - Quartetto

DON ALFONSO
(prende per mano Dorabella, mentre Despina prende Fiordiligi)
La mano a me date,
Movetevi un po'.
(agli amanti)
Se voi non parlate,
Per voi parlerò.
(alle signore)
Perdono vi chiede
Un schiavo tremante;
V'offese, lo vede,
Ma solo un istante.
Or pena, ma tace...

FERRANDO E GUGLIELMO
(ripetono l'ultima parola con la stessa cantilena)
...Tace...

DON ALFONSO
Or lasciavi in pace...

FERRANDO E GUGLIELMO (c. s.)
...In pace...

DON ALFONSO
Non può quel che vuole,
Vorrà quel che può.

FERRANDO E GUGLIELMO
(ripetono i due versi interi con un sospiro)
Non può quel che vuole,
Vorrà quel che può.

DON ALFONSO (alle ragazze)
Su via rispondete,
Guardate e ridete?

DESPINA (mettendosi davanti alle due ragazze)
Per voi la risposta
A loro darò.

Quello che è stato è stato,
Scordiamci del passato.
Rompasi omai quel laccio,
Segno di servitù.

(Despina prende la mano di Dorabella, Don Alfonso quella di Fiordiligi; e fan rompere i lacci agli amanti, cui mettono al braccio dei medesimi)

A me porgete il braccio,
sospirate più.

DESPINA E DON ALFONSO (a parte, sottovoce)
Per carità, partiamo:
Quel che san far veggiamo;
Le stimo più del diavolo
S'ora non cascan giù.

(partono)




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