FERRANDO
In qual fietro contrasto, in qual disordine
Di pensieri e di affetti io mi ritrovo?
Tanto insolito e novo è il caso mio,
Che non altri, non io
Basto per consigliarmi... Alfonso, Alfonso,
Quanto rider vorrai
Della mia stupidezza!
Ma mi vendicherò: saprò dal seno
Cancellar quell'iniqua... cancellarla?
Troppo, oddio, questo cor per lei mi parla.
(qui capita Don Alfonso con Guglielmo, e sta a sentire)
N. 27 - Cavatina
FERRANDO
Tradito, schernito
Dal perfido cor,
Io sento che ancora
Quest'alma l'adora,
Io sento per essa
Le voci d'amor.
DON ALFONSO (avvicinandosi a Ferrando)
Bravo, questa è costanza!
FERRANDO
Andate, o barbaro!
Per voi misero sono.
DON ALFONSO
Via, se sarete buono
Vi tornerò l'antica calma. Udite:
(mostrando Guglielmo)
Fiordiligi a Guglielmo
Si conserva fedel, e Dorabella
Infedel a voi fu.
FERRANDO
Per mia vergogna.
GUGLIELMO
Caro amico, bisogna
Far delle differenza in ogni cosa.
Ti pare che una sposa
Mancar possa a un Guglielmo? Un picciuol
calcolo,
Non parlo per lodarmi,
Se facciamo tra noi... Tu vedi, amico,
Che un poco più di merto...
DON ALFONSO
Eh, anch'io lo dico.
GUGLIELMO
Intanto mi darete
Cinquanta zecchinetti.
DON ALFONSO
Volentieri.
Pria però di pagar, vo' che facciamo
Qualche altra esperienza.
GUGLIELMO
Come!
DON ALFONSO
Abbiate pazienza; infin domani
Siete entrambi miei schiavi, a me voi deste
Parola da soldati
Di far quel ch'io dirò. Venite, io spero
Mostrarvi ben che folle è quel cervello
Che sulla frasca ancor vende l'uccello.
(partono)
|