FIORDILIGI
Come tutto congiura
A sedurre il mio cor! Ma no... si mora
E non si ceda... errai quando alla suora
Io mi scopersi, ed alla serva mia.
Esse a lui diran tutto, ed ei più audace,
Fia di tutto capace... agli occhi miei
Mai più non comparisca... a tutti i servi
Minaccerò il congedo.
(Ferrando, Guglielmo e Don Alfonso entrano in un'altra camera che si vede
per la porta della prima)
Se lo lascian passar...
veder nol voglio,
Quel seduttor.
GUGLIELMO (agli amici)
Bravissima!
La mia casta Artemisia! La sentite?
FIORDILIGI
Ma potria Dorabella,
Senza saputa mia... Piano... un pensiero
Per la mente mi passa: in casa mia
Restar molte uniformi
Di Guglielmo e di Ferrando... ardir!...
Despina! Despina!
DESPINA (entrando)
Cosa c'è?
FIORDILIGI
Tieni un po' questa chiave, e senza replica,
Senza replica alcuna,
Prendi nel guardaroba e qui mi porta
Due spade, due cappelli e due vestiti
De' nostri
sposi.
DESPINA
E che volete fare?
FIORDILIGI
Vanne, non replicare.
DESPINA (fra sé)
Comanda in abrégé donna Arroganza!
(parte)
FIORDILIGI
Non c'è altro, ho speranza
Che Dorabella stessa
Seguirà il bell'esempio. Al campo, al campo:
Altra strada non resta
Per serbarci innocenti.
DON ALFONSO (fra sé)
Ho capito abbastanza.
(a Despina, che ritorna)
Vanne pur, non temer.
DESPINA (a Fiordiligi)
Eccomi.
FIORDILIGI
Vanne.
Sei cavalli di posta
Voli un servo a ordinar... di' a Dorabella
Che parlar le vorrei...
DESPINA
Sarà servita.
(fra sé)
Questa donna mi par di senno uscita.
(parte)
|