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Lorenzo Da Ponte
Così fan tutte

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  • ATTO SECONDO
    • Scena dodicesima. Fiordiligi, poi Ferrando; Guglielmo e Don Alfonso nell'altra camera
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Scena dodicesima. Fiordiligi, poi Ferrando; Guglielmo e Don Alfonso nell'altra camera

 

FIORDILIGI
L'abito di Ferrando
Sarà buono per me; può Dorabella
Prender quel di Guglielmo. In questi arnesi
Raggiungerem gli sposi nostri, al loro
Fianco pugnar potremo
E morir se fa d'uopo. Ite in malora,
(si cava quello che tiene in testa)
Ornamenti fatali!... Io vi detesto.

GUGLIELMO (agli amici)
Si può dar un amor simile a questo?

FIORDILIGI
Di tornar non sperate alla mia fronte
Pria ch'io qui torni col mio ben; in vostro
Loco porrò questo cappello... oh, come
Ei mi trasforma le sembianze e il viso!
Come appena io medesma or mi ravviso!

N. 29 - Duetto

FIORDILIGI
Fra gli amplessi in pochi istanti
Giungerò del fido sposo,
Sconosciuta a lui davanti
In quest'abito verrò.
Oh, che gioia il suo bel core
Proverà nel ravvisarmi!

FERRANDO (a Fiordiligi, entrando)
Ed intanto di dolore
Meschinello io mi morrò.

FIORDILIGI
Cosa veggio! Son tradita.
Deh, partite!

FERRANDO
Ah no, mia vita!
(prende la spada dal tavolino, la sfodera, ecc)
Con quel ferro di tua mano
Questo cor tu ferirai,
E se forza oddio non hai
Io la man ti reggerò.
(s'inginocchia)

FIORDILIGI
Taci, ahimè! Son abbastanza
Tormentata ed infelice!

FIORDILIGI E FERRANDO
Ah, che omai la mia/sua costanza
A quei sguardi, a quel che dice,
Incomincia a vacillar!

FIORDILIGI
Sorgi, sorgi...

FERRANDO
Invan lo credi.

FIORDILIGI
Per pietà, da me che chiedi?

FERRANDO
Il tuo cor, o la mia morte.

FIORDILIGI
Ah, non son, non son più forte...

FERRANDO
Cedi, cara!
(le prende la mano e gliela bacia)

FIORDILIGI
Dei, consiglio!

FERRANDO
Volgi a me pietoso il ciglio:
In me sol trovar tu puoi
Sposo, amante, e più se vuoi.
(tenerissimamente)
Idol mio, più non tardar.

FIORDILIGI (tremando)
Giusto ciel!... Crudel... hai vinto,
Fa' di me quel che ti par.
(Don Alfonso trattiene Guglielmo che vorrebbe entrare)

FERRANDO E FIORDILIGI
Abbracciamci, o caro bene,
E un conforto a tante pene
Sia languir di dolce affetto,
Di diletto sospirar!
(partono)




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