GUGLIELMO
Oh poveretto me! cosa ho veduto,
Cosa ho sentito mai!
DON ALFONSO
Per carità, silenzio!
GUGLIELMO
Mi pelerei la barba,
Mi graffierei la pelle,
E darei colle corna entro le stelle!
Fu quella Fiordiligi! la
Penelope,
L'Artemisia del secolo! Briccona!
Assassina... furfante... ladra... cagna...
DON ALFONSO (lieto, fra sé)
Lasciamolo sfogar.
FERRANDO (entrando)
Ebben!
GUGLIELMO
Dov'è?
FERRANDO
Chi? La tua Fiordiligi?
GUGLIELMO
La mia Fior... fior di diavolo, che strozzi
Lei prima e dopo me!
FERRANDO (ironicamente)
Tu vedi bene:
V'han delle differenze in
ogni cosa...
Un poco di più merto...
GUGLIELMO
Ah, cessa amico,
Cessa di tormentarmi
Ed una via piuttosto
Studiam di castigarle
Sonoramente.
DON ALFONSO
Io so qual è: sposarle.
GUGLIELMO
Vorrei sposar piuttosto
La barca di Caronte!
FERRANDO
La grotta di Vulcano.
GUGLIELMO
La porta dell'inferno.
DON ALFONSO
Dunque, restate celibi in eterno.
FERRANDO
Mancheran forse donne
Ad uomin come noi?
DON ALFONSO
Non c'è abbondanza d'altro.
Ma l'altre che faran, se ciò
fer queste?
In fondo, voi le amate
Queste vostre cornacchie spennacchiate.
GUGLIELMO
Ah pur troppo!
FERRANDO
Pur troppo!
DON ALFONSO
Ebben pigliatele
Com'elle son. Natura non potea
Fare l'eccezione, il privilegio
Di creare due donne d'altra pasta
Per i vostri bei musi; in ogni cosa
Ci vuol filosofia. Venite meco;
Di combinar la cosa
Studierem la maniera.
Vo' che
ancor questa sera
Doppie nozze si facciano. Frattanto
Un'ottava ascoltate:
Felicissimi voi, se la imparate.
N. 30 - Andante
DON ALFONSO
Tutti accusan le donne, ed io le scuso
Se mille volte al dì cangiano amore;
Altri un vizio lo chiama ed altri un uso,
Ed a me par necessità del core.
L'amante che si trova alfin deluso
Non condanni l'altrui, ma il proprio errore;
Già che giovani, vecchie, e belle e brutte,
Ripetetel con me: «Così fan tutte!»
FERRANDO, GUGLlELMO E DON ALFONSO
Così fan tutte!
|