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Lorenzo Da Ponte
Così fan tutte

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  • ATTO SECONDO
    • Scena diciottesima ed ultima. Fiordiligi e Dorabella; Ferrando e Guglielmo con mantelli e cappelli militari; Despina in camera; Don Alfonso
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Scena diciottesima ed ultima. Fiordiligi e Dorabella; Ferrando e Guglielmo con mantelli e cappelli militari; Despina in camera; Don Alfonso

 

FERRANDO E GUGLIELMO
Sani e salvi, agli amplessi amorosi
Delle nostre fidissime amanti
Ritorniamo, di gioia esultanti,
Per dar premio alla lor fedeltà.

DON ALFONSO
Giusti numi, Guglielmo! Ferrando!
Oh, che giubilo, qui, come, e quando?

FERRANDO E GUGLIELMO
Richiamati da regio contrordine,
Pieno il cor di contento e di giolito,
Ritorniamo alle spose adorabili,
Ritorniamo alla vostra amistà.

GUGLIELMO (a Fiordiligi)
Ma cos'è quel pallor, quel silenzio?

FERRANDO (a Dorabella)
L'idol mio perché mesto si sta?

DON ALFONSO
Dal diletto confuse ed attonite
Mute mute si restano .

FIORDILIGI E DORABELLA (fra sé)
Ah, che al labbro le voci mi mancano,
Se non moro un prodigio sarà.

(i servi portano un baule)

GUGLIELMO
Permettete che sia posto
Quel baul in quella stanza.
(esce dalla porta per la quale è uscita Despina, e rientra immediatamente)
Dei, che veggio! Un uom nascosto?
Un notaio? Qui che fa?

DESPINA (rientrando, ma senza cappello)
No, signor, non è un notaio;
È Despina mascherata
Che dal ballo or è tornata
E a spogliarsi or venne qua.

FERRANDO E GUGLIELMO (fra sé)
Una furba uguale a questa
Dove mai si troverà?

DESPINA
Una furba che m'agguagli
Dove mai si troverà?

(Don Alfonso lascia cadere accortamente il contratto sottoscritto dalle donne)

FIORDILIGI E DORABELLA
La Despina? La Despina?
Non capisco come va.

DON ALFONSO (sottovoce agli amanti)
Già cader lasciai le carte,
Raccoglietele con arte.

FERRANDO (raccogliendo il contratto)
Ma che carte sono queste?

GUGLIELMO
Un contratto nuziale?

FERRANDO E GUGLIELMO (alle ragazze)
Giusto ciel! Voi qui scriveste;
Contradirci omai non vale:
Tradimento, tradimento!
Ah si faccia il scoprimento
E a torrenti, a fiumi, a mari
Indi il sangue scorrerà!
(vanno per entrare nell'altra camera; le donne li arrestano)

FIORDILIGI E DORABELLA
Ah, signor, son rea di morte
E la morte io sol vi chiedo.
Il mio fallo tardi vedo:
Con quel ferro un sen ferite
Che non merita pietà!

FERRANDO E GUGLIELMO
Cosa fu?

FIORDILIGI E DORABELLA (additando Don Alfonso e Despina)
Per noi favelli
Il crudel, la seduttrice!

DON ALFONSO
Troppo vero è quel che dice,
E la prova è chiusa .
(Accenna la camera dov'erano entrati prima gli amanti)

FIORDILIGI E DORABELLA (fra sé)
Dal timor io gelo, io palpito;
Perché mai li discoprì!

(Ferrando e Guglielmo entrano un momento in camera, poi sortono senza cappello, senza mantelli e senza mustacchi, ma coll'abito finto ecc. e burlano in modo ridicolo le amanti e Despina)

FERRANDO (a Fiordiligi)
A voi s'inchina,
Bella damina,
Il cavaliere
Dell'Albania!

GUGLIELMO (a Dorabella)
Il ritrattino
Pel coricino
Ecco io le rendo,
Signora mia.

FERRANDO E GUGLIELMO (a Despina)
Ed al magnetico
Signor dottore
Rendo l'onore
Che meritò!

FIORDILIGI, DORABELLA E DESPINA
Stelle, che veggo!

FERRANDO, GUGLIELMO E DON ALFONSO
Son stupefatte!

FIORDILIGI, DORABELLA E DESPINA
Al duol non reggo!

FERRANDO, GUGLIELMO E DON ALFONSO
Son mezze matte.

FIORDILIGI E DORABELLA (accennando Don Alfonso)
Ecco il barbaro
Che c'ingannò.

DON ALFONSO
V'ingannai, ma fu l'inganno
Disinganno ai vostri amanti,
Che più saggi omai saranno,
Che faran quel ch'io vorrò.
(li unisce e li fa abbracciare)
Qua le destre, siete sposi.
Abbracciatevi e tacete.
Tutti quattro ora ridete,
Ch'io già risi e riderò.

FIORDILIGI E DORABELLA
Idol mio, se questo è vero,
Colla fede e coll'amore
Compensar saprò il tuo core,
Adorarti ognor saprò.

FERRANDO E GUGLIELMO
Te lo credo, gioia bella,
Ma la prova io far non vo'.

DESPINA
Io non so se veglio o sogno,
Mi confondo, mi vergogno.
Manco mal, se a me l'han fatta,
Che a molt'altri anch'io la fo.

TUTTI
Fortunato l'uom che prende
Ogni cosa pel buon verso,
E tra i casi e le vicende
Da ragion guidar si fa.

Quel che suole altrui far piangere
Fia per lui cagion di riso,
E del mondo in mezzo ai turbini
Bella calma proverà.

FINE




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