1-gelo | gelos-sazie | sbarc-zelo
grassetto = Testo principale
Atto, Scena grigio = Testo di commento
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3 2, 1 | ad un estinto amore. ~No. 11 Aria ~Va, l'eror mio palesa,~
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26 1, 11| e alla tua fede, vi fece abandonar? ~Farnace ~Lìnfausto grido
27 1, 9 | timore Farnace ancor non s'abbandoni. ~Farnace~E quale speranza
28 3, 9 | tolto,~vili affetti io v'abbandono:~son pentito, e non ascolto,
29 | abbiam
30 1, 2 | t'avrò resa a te stessa, abborrirai quanto il nemico di difensore?
31 2, 1 | iritarlo contro un figlio abborrito poca fatica hai da durar:
32 3, 10| lontano i navigli romani, che abbruciano sul mare. Nell'aprirsi della
33 3, 2 | giorni suoi. ~Mitridate~Non abusando della mia sofferenza, alle
34 1, 2 | sei cortese, tanto non t'abusar. ~Sifare~Io non ne abuso,
35 1, 2 | abusar. ~Sifare~Io non ne abuso, allor che ti defendo senza
36 | accanto
37 1, 3 | negarmi amore.~Ma di furor m'accende~chi mio rival si fa.~[parte
38 2, 13| il tuo rivale è questo.~[accennando Sifare]~Che meritò l'amore~
39 2, 15| te. ~Aspasia~Con questi accenti, oh Dio!~cresci gli affanni
40 1, 12| lui vanne, Arbate, e lo accerta del paterno amor mio. Farnace
41 1, 4 | Tempio di venere con ara accesa ed adorna di mirti e di
42 2, 10| serva, e se ti piace, si accetti, il dirò pur, l'offerta
43 1, 12| morte confermar tra voi feci acciò che poi nel giungere improvviso
44 1, 10| Arbate con seguito gli accoglie sul lido. Si prosiegue poi
45 1, 10| istesso~e vi reco in petto accolto~sempre eguale il mio gran
46 3, 8 | intanto salvo ti vegga e t'accompagni al trono, di cui Roma il
47 2, 15| all'ara potrei seguir: Come accopiar la destra a una destra potrei
48 1, 2 | non ti sarà, perch'io t'accordi di vedermi il piacer, e
49 1, 10| città di Ninfea. Si viene accostando al suono di lieta sinfonia
50 1, 2 | quel core, ch'ora ingiusto accusar puoi di rigore. ~No. 1 Aria ~
51 2, 1 | punita in me vedrai~tu stessa accuserai~di troppa crudeltà.~[parte] ~
52 1, 11| Farnace~Oh rimprovero acerbo! ~Mitridate~Entrambi, o
53 1, 8 | periglio~la sorte mia sarà.~T'adopra a tuo talento;~né in me
54 2, 14| lìngrata. Ah seco l'arte s'adopri, e dal suo labbro il vero
55 2, 1 | Principessa? È vero che un tempo t'adorai. Da te lontano venne l'ardor
56 2, 7 | ancor? Che non tacesti, adorata Regina? Io t'avrei forse
57 2, 1 | schernita amante ti trovo adorator d'altro sembiante? ~Farnace~
58 2, 3 | ripirmi la sposa, e che tu adori un empio ed un audace, che
59 1, 4 | venere con ara accesa ed adorna di mirti e di rose. ~ ~Farnace~
60 1, 10| Mitridate~Se di lauri il crine adorno~fide spiaggie, a voi non
61 1, 9 | mio tutto il suo sdegno aduna? ~Marzio~Maggior d'ogg'altro
62 3, 6 | sorte~rende incerta la mi afede,~ah palesi almen la morte~
63 1, 13| ma l'ama Aspasia, se un afetto ei mi toglie a me dovuto,
64 1, 3 | audace,~no tollerar non sa.~M'affanna, e non mòffende~chi può
65 2, 15| accenti, oh Dio!~cresci gli affanni miei,~troppo tu vuoi, ben
66 2, 10| piaccia a men canuta etade affidarne la cura, e mentre in Asia
67 2, 1 | provincie e regni, e al mar m'affido sol per unirmi teco, di
68 2, 14| Aspasia~Eh lascia di più affliggermi, o Sire. A Mitridate so,
69 1, 2 | Signor, vengo a implorar. Afflitta, incerta, vedova pria che
70 3, 1 | d'amor scintilla, un ira affrena, che forse troppo eccede
71 3, 2 | destin; ma nol paventa chi d'affrettarlo ardì. ~Mitridate~Pensaci:
72 2, 10| armi, e di gloria l'onor m'affretto a vendicar del soglio, ma
73 1, 12| quale a Ninfea disegno l 'afrettò? Arbate~Quel di serbasi
74 1, 3 | Un novo sprone per voi s'aggiunge oggi alla mia virtù.Tronchinsi
75 3, 2 | furore di me quanto gli aggrada omai risolva; ma perdendo
76 1, 4 | Sifare, dove sei? [guardando agitata per la scena). ~
77 1, 2 | Aspasia~Contro Farnace chiedo aita, o Signor, dall' empie mani
78 | allo
79 2, 10| tua cura a serbar. Se t'allontani , chi fido resterà? Chi
80 | allor
81 | Allora
82 1, 9 | ah tosto movan l'aquile altere, a cui precorre la vittoria
83 3, 10| al suolo giaccon l'aquile altere- Presso a cader poc'anzi
84 3, 12| pace~da noi abbia un genio altero,~che pretende al mondo intero~
85 | altra
86 | Altri
87 2, 11| impetuosamene dal sedere, e seco si alzano tutti] ~Sifare~Ei con Farnace
88 1, 13| ammiratore antico. Ah se ma l'ama Aspasia, se un afetto ei
89 3, 12| nome di figlio al padre amato ebbe rossor di diventarle
90 2, 14| Marzio~L'amasti? Ed ei t'amava? ~Aspasia~Ah fu l'affetto
91 1, 13| a me nemico a de'Romani ammiratore antico. Ah se ma l'ama Aspasia,
92 3, 12| o Farnace, e vieni agli amplessi paterni. [si alza Farnace
93 2, 14| tu qui servi ai Romani. Andiamo , io voglio di tanti tuoi
94 1, 2 | libero è il tuo voler, e andrà Farnace forza altrove ad
95 2, 14| morte in qualche del mondo angolo estremo vo' col figlio a
96 2, 15| per mirar del mio ben le angoscie estreme. ~Sifare~No, mio
97 2, 15| sorgente. ~Sifare~Che dici, anima mia? N'e reo quel fato,
98 2, 14| Aria ~Già pietà mi spoglio~anime ingrate, il seno:~per voi
99 2, 14| troppo disdice. Grave d'anni, infelice, fuggitivo e rammingo
100 2, 7 | con fulmine improvviso annientar non sapeste i detti miei!
101 1, 13| nemico a de'Romani ammiratore antico. Ah se ma l'ama Aspasia,
102 1, 8 | Sifare~Nota a me stesso io aon, noto abbastanza m'è il
103 2, 1 | prima. Ismene, Farnace~ ~Appartamenti. ~Recitativo ~Ismene~Questo
104 3, 2 | curo e minacce non temo. Appien comprendo qual sarà il mio
105 3, 12| Basta così: moro felice appieno. [vien portato dentro la
106 1, 1 | fra'l nemico osa Arbate appigliarsi al partito miglior. ~Arbate~
107 2, 6 | tua fede il padre, Sifare, applaude, e trattenendo il colpo
108 1, 11| soglio ravvisa un nuovo appoggio: al nodo eccelso, ch'io
109 2, 10| chi di questa è il lieto apportator? ~
110 2, 15| penetrar nell'altrui cor gli apprese. ~Aspasia~Ah se innocente,
111 3, 4 | recato. O destra, temerai d'appressarti al fatal nappo tu, che ardita
112 3, 7 | strepito d'armi... [vedesi aprire nel muro una gran breccia,
113 3, 10| abbruciano sul mare. Nell'aprirsi della scena preceduto intanto
114 3, 8 | fende, e un varco al fine m'apron libero a te quelle rovine. ~
115 2, 12| Spettacolo novello~non è, se un arboscello~dal trono donde è nato~si
116 2, 5 | del mio cor non penetrò l'arcano, perdon un tal sospetto,
117 1, 11| faccia all'ogetto,~che m'arde d'amore,~dovrei sol diletto~
118 3, 2 | paventa chi d'affrettarlo ardì. ~Mitridate~Pensaci: ancora
119 2, 15| quel passo e coraggio, ed ardir; ma non l'avrei per mirar
120 1, 5 | cosi pure Farnace] A tanto ardire cosi rispondo. ~Aspasia ~[
121 3, 4 | appressarti al fatal nappo tu, che ardita al collo mi porgesti le
122 3, 9 | Ciel, ma dove dpingo l'ardito piè? Ah vi risento; o sacre
123 2, 1 | adorai. Da te lontano venne l'ardor scemando a poco a poco,
124 3, 1 | Principessa, finor?~Ismene~Nell'ardua impresa non stancarti sì
125 2, 10| figli. ~E da quest'erme arene cinto d'armi, e di gloria
126 1, 6 | freno, Principi, olà. D' armate prore già tutto imgombro
127 3, 5 | la pugna, vengano quegli armati. ~Aspasia~E mi lasci così? ~
128 3, 8 | trovo al lido e v'ascendo. Arride il vento alle mie brame
129 2, 3 | so, m'è fido e forse meno arrossirai. se d'un malnato affetto
130 2, 12| Inclita Ismene, oh quanto arrossisco per te! ~Ismene~Lascia il
131 3, 10| è dato, come bramò dell'arsa Roma in seno, brando straniero
132 2, 14| Ecco, lìngrata. Ah seco l'arte s'adopri, e dal suo labbro
133 2, 15| lui giurando eterna fede ascendi il trono, e lascia che nella
134 3, 8 | legno trovo al lido e v'ascendo. Arride il vento alle mie
135 2, 5 | Recitativo ~Sifare~Che dirò? Che ascoltai? Numi! e fia vero, che sia
136 2, 10| Mitridate~Sedete, o Prenci, e m'ascoltate. [siedono Sifare e Farnace] ~
137 2, 3 | figlio qui ti seduce e tu l'ascolti, ingrata. Ma di quel pianto
138 2, 5 | chi finora senza movermi asdegno di parlarmi d'amor, dimmi
139 3, 4 | funi? Eh no, si prenda, ~[Aspaisa prende in mano la tazza
140 2, 10| vile passar più giorni ed aspettar, che venga qui di nuovo
141 1, 12| Io stesso a lei in quale aspetto ho da mostrarmi? Ah parlae
142 3, 8 | io sono la nota torre ad assalir. Fugati son dai merli i
143 3, 3 | queste mura già reca orrido assalto. ~Mitridate~Avete, o Numi,
144 3, 2 | No, vive ancora, e poui assicurar, se'l brami, i giorni suoi. ~
145 3, 2 | perdendo chi è rea Sifare assolva. ~Mitridate~Sifare? Ah scellerata!
146 3, 10| decima. Mitridate, Sifare~ ~Atrio terreno, corrispondente
147 3, 4 | sacro a Nemesi or verso atro veleno.~[in atto di bere] ~
148 1, 4 | meco vieni. Te impaziante attende di Ponto il soglio, e ognun
149 2, 9 | possa, oh dei! Farnace d'attentato sì vil esser capace? ~Mitridate ~
150 3, 7 | muri percosse ed or gli atterra! E'eogno io mio o vegliando
151 1, 9 | che sorga nel ciel novella aurora, ne avrai più certe prove. ~
152 1, 4 | la destra. E mentre con auspizio più lieto s'assicura il
153 | avanti
154 3, 10| intreccio di vari scudi si avanza Mitridate ferito. Gli vengono
155 1, 4 | ho soldati, e solo unico avanzo delle mie fortune mi resta
156 | aver
157 | Avete
158 2, 4 | Dei!- ~Sifare~Signor, che avvenne? ~Mitridate~Amante è il
159 2, 5 | intendo! Io dunque sono l'avventuroso reo? ~Aspasia~Pur troppo,
160 | avverso
161 3, 1 | Quanto mi costa, o Dio, l'avvilirmi di nuovo! Ma il voui? Si
162 1, 6 | stesso a recar più certo avviso al porto di Ninfea viene
163 3, 12| paterni. [si alza Farnace e baccia al padre la mano) Già rendo
164 1, 1 | de'quali porta sopra un bacile le chiavi della città. ~
165 1, 11| l'un figlio e l'altro un bacio imprime tutti i sensi del
166 2, 15| Aspasia~Tutta non m'era la sua barbaria ancor ben nota. Or come
167 2, 8 | fiero contrasto~resister non basto;~e strazia quest'alma~dovere
168 3, 7 | questi, che raccolgo da sì belle speranze? Io più regni primogenito
169 3, 4 | pietose a me rendete~tutto il benm che già perdei.~Bevasi...~
170 | bensì
171 3, 4 | ad innondarmi il sen? Di beolezza tempo or non è. Con più
172 3, 4 | atro veleno.~[in atto di bere] ~
173 3, 4 | il benm che già perdei.~Bevasi...~Aimè, qual gelo trattien
174 3, 4 | In questo punto ah forse beve la morte sua Sifare ancora.
175 1, 10| Roma lungamente fu dato bilanciare il destin. Tutti ha dispersi
176 2, 7 | attendo. ~Sifare~Che puoi bramar? ~Aspasia~Dagli occhi miei
177 3, 10| spirar più non è dato, come bramò dell'arsa Roma in seno,
178 3, 10| dell'arsa Roma in seno, brando straniero almeno non ha
179 3, 7 | aprire nel muro una gran breccia, per cui entra Marzio seguito
180 1, 13| ingrato~vuò che al piè mi cada esangue,~e saprò nel empio
181 3, 10| ha l'onor del colpo. Ei cade estinto ma di sua mano,
182 2, 7 | del tuo cordoglio l'empia cagione io fui svelandoti il mio
183 3, 7 | ad un sasso, e invece di calcar soglio ho la catena al piede?
184 1, 2 | Regina, i tuoi timori deh calma per pietà. Finch'io respiro,
185 3, 1 | giacché nemmen servite, io vi calpesto. ~Mitridate~Qual furor? ~
186 1, 10| nacorate in siti oppositi del canale. Da una parte vedutza della
187 3, 11| possa eterno oblìo frattanto cancellar dai vostri cori la memoria
188 3, 6 | morte~di quest'alma il ben cando.~D'una vita io son già stanco~
189 3, 1 | e pur l'affanno mio~non cangiasi in furor.~potrei punirlo,
190 2, 10| cader. Solo ti piaccia a men canuta etade affidarne la cura,
191 1, 1 | e soldati, ed Arbace coi Capi de'cittadini, uno de'quali
192 3, 7 | invece di calcar soglio ho la catena al piede? Oh cielo, qual
193 1, 10| spiaggia. ~No.7 Marcia ~No.8 Cavata ~Mitridate~Se di lauri il
194 3, 4 | che m'è rapita. ~No. 21 Cavatina ~Pallid'ombre, che scorgete~
195 | ce
196 3, 12| Farnace, Ismene, Arbate~Non si ceda al campidoglio,~si resista
197 1, 9 | suo furore~questo cor non cederà.~Roma in me rispetti e tema~
198 2, 10| Farnace ti costringe a restar, cedi l'onore di trionfar sul
199 2, 14| tormento, solo a Sifare io cedo. ~Sifare~- Oh tradimento!- ~
200 2, 5 | tiranna costretta io tel celai, ma alfine.... Oh Dei! Che
201 1, 2 | Aspasia, ubbidirti, e poi celarmi per sempre agli occhi tuoi. ~
202 1, 8 | Adesso almeno cautamente si celi il segreto comun, né sia
203 1, 12| almeno le lagrime dovute al cener mio! ~E Sifare? ~Arbate ~
204 2, 10| che venga qui di nuovo a cercarlo il ferro ostile. Il terribile
205 2, 7 | genitor. ~Aspasia~Deh non cerchiamo d'indebolirici inutilmente.
206 | certe
207 | certo
208 1, 6 | S'oggi il franterno amore~cessa in entrambi e tace,~dal
209 1, 6 | deponga ogni gara fra voi, cessi ogni lite, e meco il padre
210 1, 1 | porta sopra un bacile le chiavi della città. ~Arbate~Vieni,
211 2, 1 | soffro, e a Mitridate saprò chiederla io stessa. ~Farnace~Ad iritarlo
212 1, 8 | lìngresso della città si chiuda, e giuste ei dia le leggi,
213 3, 6 | innocente e chi in sembianza può chiudergli d'Eroe visse abbastanza. ~
214 | ci
215 | ciascun
216 2, 11| Signor , son io. ~Mitridate~Cieli! Un Roman nel campo? [si
217 2, 4 | i sdegni miei~lascia di cimentar.~[parte] ~
218 2, 10| consiglio!- ~Mitridate~Ah forse cinta da inaccessibili difese
219 2, 10| E da quest'erme arene cinto d'armi, e di gloria l'onor
220 1, 1 | soldati, ed Arbace coi Capi de'cittadini, uno de'quali porta sopra
221 3, 1 | tenti ottenere, l'ottenga la clemenza. ~Mitridate~E che non feci ,
222 1, 11| consiglio in sì grand'uopo, e la Colchide e il Ponto, che al tuo valor
223 | colei
224 2, 14| quanto creder degg'io. Collà in disparte ad Aspasia,
225 | colle
226 2, 10| combatti, e la sua sette colli ov'io eretto avrò felicemente
227 | collo
228 2, 14| che? Nel volto ti cangi di color? ~Mitridate~Sifare ~Aspasia~-
229 3, 7 | suoi soldati). ~A replicati colpi qual forza esterna i muri
230 2, 10| doni suoi: passa l'Eufrate, combatti, e la sua sette colli ov'
231 1, 11| sposa: in lei Mitridate al combattuto soglio ravvisa un nuovo
232 2, 2 | Sire. ~Mitridate~Vanne, e comincia a scordarti di lui. Più
233 2, 7 | mai più. ~Sifare~Crudel commando! ~Aspasia~Neccesario però.
234 1, 11| Ponto, che al tuo valor commisi e alla tua fede, vi fece
235 3, 6 | son grato, o Dei. ~Troppo compensa quei dì, ch'io perdo, il
236 2, 15| sappiti consigliare: a compiacerlo renditi pronta, o almen
237 1, 2 | per premio di mia fè per compiacerti, risolvere dovrò di non
238 1, 8 | cautamente si celi il segreto comun, né sia tradito dal germano
239 2, 12| Lascia il rossore a chi nel concepir sì reo disegno d'un tanto
240 1, 1 | delle schiere, del popolo il concorso, e la dipinta sul volto
241 3, 2 | occupa il tuo pensier? No, lo condanna la tua stessa pietà. Di
242 1, 12| conflitto la fama di mia morte confermar tra voi feci acciò che poi
243 2, 13| Mitridate]~Son reo; l'error confesso;~e degno del tuo sdegno~
244 1, 12| io stesso dopo il fatal conflitto la fama di mia morte confermar
245 2, 14| ogetto funesto, e tu saresti, congiunta a Mitridate, sventurata
246 2, 6 | credo, si brama al gran congresso; il cenno è questo: recato
247 1, 2 | e tu fors'anche meglio conoscerai qual sia quel core, ch'ora
248 2, 14| Aspasia~Io, Sire? Mal mi conosci e poiché alfin non credo ,
249 1, 2 | Sifare è l'amor. No, mia conquista, se da lui ti difendo, non
250 2, 11| delitti. ~[Arbate si fa consegnare la spada di Farnace] ~Marzio~
251 2, 8 | inumano;ma lo sperar di conseguirlo è vano. ~No. 14 Aria ~Nel
252 3, 11| Signor, ed ad ambi almen conserva, se felice ne vuoi, il maggior
253 2, 15| Ah mia Regina, sappiti consigliare: a compiacerlo renditi pronta,
254 2, 1 | miei, sprezzami infido e consolarti dei. ~Ismene~Inver deve
255 1, 11| Ismene~Perché fra i suoi contenti dissimula Farnace quello,
256 1, 11| trascredito cenno il bel contento abbiam di riveder salvo
257 1, 4 | quando, o Regina, sarai contraria alle mie brame? Ah fuggi,
258 1, 1 | Sifare~Questi di vostra fede contrassegni gradisco. Altri maggiori
259 3, 8 | Ninfea furibondo. Invan contrasta allo sbarco improvviso e
260 1, 4 | mano] E al mio volere omai contrasti invano. ~Aspasia~Sifare,
261 3, 4 | la man?... ~Qual barbara conturba idea la mente. In questo
262 2, 7 | sventure altrui, del tuo cordoglio l'empia cagione io fui svelandoti
263 3, 11| frattanto cancellar dai vostri cori la memoria crudel de'miei
264 3, 11| un figlio tal secretto e corona senza la destra tua. Dal
265 3, 3 | fulmini per me? Alla difesa corrasi, Arbate. Del disastro mio
266 1, 12| nella città che impaziente corse a parlar d'amore alla Regina,
267 3, 2 | tal patto io sospendo il corso all'ire mie. Del tutto,
268 3, 10| terreno, corrispondente a gran cortile nella reggia di Ninfea,
269 2, 7 | Io t'avrei forse con più costanza in braccio mirata al genitor. ~
270 2, 1 | deve assai poco la perdita costar d'un simil bene: ma nata
271 2, 15| barbara tanto sifare non ti costi altro che pianto. ~Recitativo
272 1, 13| ritrovi, e in lui non vedrai costretto a punire un rival troppo
273 2, 10| Asia la viltà di Farnace ti costringe a restar, cedi l'onore di
274 | costui
275 3, 2 | scellerata! E vuoi ch'io creda fido a me chi ti piacque
276 1, 12| coraggio ciò che parte ei credea del suo retaggio. ~Mitridate~
277 2, 10| inaccessibili difese Roma credete, o vi spaventa il lungo
278 2, 3 | un infelice. Più che non credi io ti comprendo, e vedo
279 1, 7 | umido ho il ciglio,~è solo, credimi, il tuo periglio~la cagion
280 2, 14| Aspasia~ ~Recitativo ~Sifare~E crerderai, Signor... ~Mitridate~Saprò
281 2, 15| questi accenti, oh Dio!~cresci gli affanni miei,~troppo
282 1, 10| Mitridate~Se di lauri il crine adorno~fide spiaggie, a
283 3, 8 | urtar delle ferate travi crolla il muro, si fende, e un
284 1, 13| cor di Mitridate. Il più crudele de'tuoi timori ecco svanì.
285 2, 1 | stessa accuserai~di troppa crudeltà.~[parte] ~
286 3, 3 | incontro al fato estremo,~crudo ciel, sorte spietata;~ma
287 3, 1 | stancarti sì presto. Fa ce il cupido amante la ravvisa da lei,
288 3, 1 | dall'altro di distinguer non curi. Vadasi, e a cader sia Sifare
289 3, 2 | cangi, o Signor. Prieghi non curo e minacce non temo. Appien
290 3, 5 | abbian cura gli Dei. Per tua custodia, finché dura la pugna, vengano
291 1, 4 | sposa. All' ara innanzi dammi la destra. E mentre con
292 2, 13| gemere ancor tu dei;~ridere a danni miei~Sifare non potrà. ~[
293 2, 14| vendicarmi sul campo con darti io stesso in braccio a un
294 | davanti
295 2, 7 | però. troppo m'è nota la debolezza mia; forse maggiore di lei
296 1, 4 | Farnace. ~Farnace~Quasi deboli pretesti son questi, che
297 2, 2 | ancor de'suoi delittim e poi decisa è la sua sorte, né esser
298 1, 2 | non ne abuso, allor che ti defendo senza sperar mercè, quando
299 2, 14| cenno, ambi vi renderà a degni di morte. Udisti? ~Sifare~
300 1, 2 | Ma chi t'adora, se chiami deliquente, sappi ch'io son di lui
301 2, 11| pena attenda, dovuta a'suoi delitti. ~[Arbate si fa consegnare
302 2, 2 | prova mi basta ancor de'suoi delittim e poi decisa è la sua sorte,
303 2, 13| purtroppo il mio maggior delitto ad oltraggiarti , o padre,
304 | Dello
305 1, 8 | giuste ei dia le leggi, o si deluda. ~Sifare~Nota a me stesso
306 | dentro
307 1, 6 | ne fu rapido legno Ah si deponga ogni gara fra voi, cessi
308 3, 8 | vago,~già pago è il tuo desìo,~e se vendettà vuoi~di tutti
309 2, 14| A Mitridate so, che fui destinata, e so ch'entrambi siamo
310 1, 3 | nell'alma quel parlar mi destò! Con più di forza rigermogliar
311 3, 9 | Aspasia, Romani, io vi detesto. ~No. 24 Aria ~Già dagli
312 2, 10| si forsennata impresa può dettarti , o Signor?Ma quanta de'
313 2, 3 | il ver pur troppo a me fu detto. Un figlio qui ti seduce
314 2, 8 | siegui l'impresa, che ti dettò virtù. Scorda un oggetto
315 2, 3 | porti di mia fè, quanto mi devi ti rammenta abbastanza.
316 2, 1 | Farnace~Che vuoi, ch'io dica, o Principessa? È vero che
317 | dietro
318 1, 6 | giusto suo rigore,~che vi difenderà?~[parte] ~
319 2, 10| Sposo ad Ismene i regni difendi, e i doni suoi: passa l'
320 1, 2 | conquista, se da lui ti difendo, non diverrai. Ma quando
321 1, 5 | Sifare ~[a Farnace] ~Suo difensor qui sono. E chi quel core
322 1, 2 | abborrirai quanto il nemico di difensore? Ed io, per premio di mia
323 2, 10| forse cinta da inaccessibili difese Roma credete, o vi spaventa
324 2, 3 | cenni tuoi. ~Mitridate ~Diletta Aspasia, le sventure maggiori
325 2, 4 | ingrata rammenta il suo dover, dille che tema d'irritar l'ire
326 2, 5 | asdegno di parlarmi d'amor, dimmi fu degno? ~Sifare~Che intendo!
327 1, 3 | Tronchinsi ormai le inutili dimore, e la mercede, che prometter
328 3, 8 | tutti i torti tuoi~da te dipenderà.~Di chi ti volle oppresso~
329 1, 1 | popolo il concorso, e la dipinta sul volto di ciascun gioia
330 2, 2 | Principessa, ciò che vuoi dir, ciò che tu brami. Avrai
331 3, 2 | della tua destra deh vieni a disarmarle. ~Aspasia~Invan tu speri,
332 2, 11| io l'ignoro! ~Arbate, si disarmi Farnace, e nel profondo
333 3, 3 | difesa corrasi, Arbate. Del disastro mio tu non godrai, donna
334 2, 10| o vi spaventa il lungo disastroso sentiero? All'Asia non manchi
335 2, 14| stato, ed al tuo troppo disdice. Grave d'anni, infelice,
336 2, 14| creder degg'io. Collà in disparte ad Aspasia, che viene, celati
337 3, 1 | tuoi di rendersi fatali disperata tentò, ma i numi il laccio
338 3, 10| avverso destino, atto sì disperato prevenir non potei! ~Mitridate~
339 3, 1 | le offese,~e ancora non dispero~di vincere quel cor.~[parte] ~
340 1, 10| bilanciare il destin. Tutti ha dispersi d'otto lustri i sudor sola
341 3, 8 | De'tuoi seguaci lo stuol disperso intanto salvo ti vegga e
342 2, 14| Lo veggo. Aspasia: a mio dispetto vuoi serbar per Farnace
343 3, 1 | Aspasia ~[gettando via dispettosamente le bende suddette] ~A terra,
344 2, 12| Aria ~Ismene~So quanto a te dispiace~l'error d'un figlio ingrato:~
345 1, 10| soldatesche; le quali si vanno disponendo in bella ordinanza sulla
346 3, 4 | libertà. Per lui poss'io dispor della mia sorte e nella
347 2, 1 | basta alle mie pari chi le disprezza il disprezzar. Richede o
348 2, 1 | pari chi le disprezza il disprezzar. Richede o riparo o vendetta
349 2, 14| ingrato. E già l'odio, il disprezzo passò dal padre al figlio
350 1, 4 | che t'infingi, e chi ti disse che amico di Roma io son?
351 1, 11| Perché fra i suoi contenti dissimula Farnace quello, che prova
352 1, 12| Farnace giusto è ben ch'io distingua. Ma qui che si facea? Forse
353 3, 1 | l'un figlio dall'altro di distinguer non curi. Vadasi, e a cader
354 2, 15| Aspasia~Sì, precederti a Dite. A me non manca per valicar
355 1, 2 | possa teco ancora tiranno divenir? ~Aspasia~Contro Farnace
356 2, 4 | che amor sprezzato può diventar furore in un momento, e
357 3, 12| padre amato ebbe rossor di diventarle ingrato. ~Mitridate~Numi,
358 1, 2 | se da lui ti difendo, non diverrai. Ma quando t'avrò resa a
359 1, 2 | Sifare~Non ti sdegnar: diverso dall'amor del germano di
360 2, 15| in cui spietato amore ci divide per sempre? ~Sifare~E pur
361 2, 15| che tu sol tu sei.~Che mi dividi il cor.~Barbare stelle ingrate,~
362 2, 7 | suo ben, da cui la vuol divisa il cielo, prender cosi furtivamente
363 3, 11| Mitridate~Ah, vieni, o dolce, dell'amor mio tenero ogetto,
364 2, 3 | sventure maggiori saran dolci per me, se pur sventura
365 2, 1 | e tu più saggia, senza dolerti tanto de'tradimenti miei,
366 3, 8 | oppresso~già la superbia è doma, mercè il valor di Roma~
367 3, 2 | Del tutto, Aspasia, col don della tua destra deh vieni
368 3, 4 | ritira] ~e si ringrazi il donator. Per lui ritorno in libertà.
369 2, 13| Sifare non potrà. ~[parte dondotto via da Arbace e dalle guardie
370 3, 3 | disastro mio tu non godrai, donna infedele: addio. ~No. 20
371 | dopo
372 1, 1 | maggiori però ne attesi, e non dovea ricetto qui Farnace trovar. ~
373 1, 11| ogetto,~che m'arde d'amore,~dovrei sol diletto~sentirmi nel
374 1, 12| spargere almeno le lagrime dovute al cener mio! ~E Sifare? ~
375 1, 13| afetto ei mi toglie a me dovuto, non speri traditor da me
376 3, 9 | Vadasi...Oh, Ciel, ma dove dpingo l'ardito piè? Ah vi risento;
377 1, 1 | Arbate~Se l'oso! E puoi dubitarne , o Signor? Quel zelo istesso,
378 2, 5 | Aspasia~Ancor nol sai? Dubiti ancor? Dì, chi pregai poc'
379 3, 8 | mie brame imapzianti. Al duce prima dell'armi, indi a'
380 2, 15| moriremo insieme. ~No. 18 Duetto ~Sifare~Se viver non degg'
381 3, 5 | Per tua custodia, finché dura la pugna, vengano quegli
382 2, 1 | abborrito poca fatica hai da durar: ma tanto non sperar, no
383 2, 7 | libera la mia gloria. Il duro passo ti costa, il so, ma
384 | ebbi
385 2, 3 | me. ~[escono due guardie, ebe ricevuto l'ordine si ritirano] ~
386 | ecc.
387 3, 1 | affrena, che forse troppo eccede e ciò, che invano per le
388 1, 11| nuovo appoggio: al nodo eccelso, ch'io stesso ricercai,
389 | Eccomi
390 | Eccoti
391 | Eccovi
392 3, 2 | inutile è per me, provi gli effetti l'innocente tuo figlio.
393 3, 10| Potessi almen, potessi egual premio a tant'opre... ~
394 3, 10| morir, che d'incontrarla elessi. Potessi almen, potessi
395 3, 4 | ombre, che scorgete~dagli Elisi i mali miei,~deh pietose
396 1, 11| l'imprudente trascorso ad emendar tu sii, farnace. Ismene,
397 2, 7 | altrui, del tuo cordoglio l'empia cagione io fui svelandoti
398 1, 2 | chiedo aita, o Signor, dall' empie mani salvami pria:Quest'
399 3, 7 | una gran breccia, per cui entra Marzio seguito da'suoi soldati). ~
400 1, 11| penare dovrò.~[parte ed entral nella città con Sifare e
401 1, 12| Arbate~Signor, Farnace appena entrò nella città che impaziente
402 3, 7 | percosse ed or gli atterra! E'eogno io mio o vegliando vaneggio?
403 2, 15| così. ~Aspasia~Tutta non m'era la sua barbaria ancor ben
404 3, 7 | Io più regni primogenito erede siedo ad un sasso, e invece
405 2, 10| la sua sette colli ov'io eretto avrò felicemente il trono
406 2, 10| riprendo, o figli. ~E da quest'erme arene cinto d'armi, e di
407 3, 8 | Ne freme quel popolo d'eroi, chiede vendetta, e vola
408 2, 1 | amore. ~No. 11 Aria ~Va, l'eror mio palesa,~e la mia pena
409 2, 7 | Sifare~Ah no; perdon, errai. Ti lascio in seno all'inocenza
410 1, 13| ingrato~vuò che al piè mi cada esangue,~e saprò nel empio sangue~
411 2, 3 | Custodi. Sifare a me. ~[escono due guardie, ebe ricevuto
412 3, 6 | io son già stanco~che m'espone al mondo in faccia~a dover
413 1, 11| i sensi del cor, padre t'esprime. ~Mitridate~Principi, qual
414 | esse
415 3, 7 | replicati colpi qual forza esterna i muri percosse ed or gli
416 3, 4 | armi in suo danno, l' ire n'estinguerà questo, che in seno ~sacro
417 2, 1 | scemando a poco a poco, si estinse alfin, e a un nuovo amor
418 2, 15| del mio ben le angoscie estreme. ~Sifare~No, mio bel cor,
419 3, 10| figlio. Hanno i miei sguardi estremi la tua fè rimirata e'l tuo
420 1, 1 | in questo giorno quanto esulti Ninfea nel tuo ritorno. ~
421 2, 10| ti piaccia a men canuta etade affidarne la cura, e mentre
422 2, 15| m'è padre; a lui giurando eterna fede ascendi il trono, e
423 2, 6 | Farnace opprimea, nel campo etrambi chiama i figli ed Aspasia.
424 2, 10| e i doni suoi: passa l'Eufrate, combatti, e la sua sette
425 | facea
426 | facemmo
427 | facendosi
428 1, 12| sembra che Aspasia dia più facile l'orecchio? Io stesso a
429 | fai
430 1, 13| nel empio sangue~più d'un fallo vendicar.~ ~
431 1, 12| dopo il fatal conflitto la fama di mia morte confermar tra
432 2, 14| render pria di partir saprò famosa colla strage de'figli e
433 | far
434 | farò
435 | farsi
436 | farti
437 1, 5 | rende. ~Farnace~Con tanto fasto in Colco a favellar sen
438 3, 1 | I doni tuoi di rendersi fatali disperata tentò, ma i numi
439 2, 1 | un figlio abborrito poca fatica hai da durar: ma tanto non
440 3, 8 | valor di Roma~mercè quel fatto istesso~che ognor ti seguirà.~[
441 1, 5 | Con tanto fasto in Colco a favellar sen vada Sifare a' suoi
442 3, 4 | i Numi ha sempre in suo favor. D'Eroe sì grande veglian
443 | fece
444 1, 8 | mancar gia mai~vedrai la fedeltà.~[parte coi suoi solati] ~
445 2, 10| colli ov'io eretto avrò felicemente il trono di tue vittorie
446 3, 8 | travi crolla il muro, si fende, e un varco al fine m'apron
447 3, 8 | custodi e al grave urtar delle ferate travi crolla il muro, si
448 2, 15| pietoso. Eccoti il petto, ferisci omai. Di Mitridate , oh
449 3, 10| scudi si avanza Mitridate ferito. Gli vengono al fianco Sifare
450 1, 5 | Farnace, Aspasia~ ~Sifare~Ferma , o germano, ed in Aspasia
451 1, 5 | i due fratelli] ~Ah no, fermate. ~
452 1, 9 | in me rispetti e tema~men feroce e men severo, ~più barbaro,
453 2, 10| qui di nuovo a cercarlo il ferro ostile. Il terribile acciaro,
454 3, 10| Mitridate ferito. Gli vengono al fianco Sifare ed Arbate e lo siegue
455 1, 10| di lauri il crine adorno~fide spiaggie, a voi non torno.~
456 3, 9 | natura voci possenti, o fieri rimorsi del mio cor.Empio
457 3, 4 | sorte e nella tomba col fin della mia vita quella pace
458 1, 2 | timori deh calma per pietà. Finch'io respiro, libero è il
459 | finché
460 3, 8 | si fende, e un varco al fine m'apron libero a te quelle
461 3, 1 | non feci , Principessa, finor?~Ismene~Nell'ardua impresa
462 1, 10| Porto di mare, con due flotte nacorate in siti oppositi
463 2, 9 | reale con sedili. Indietro folta selva ad esercito schierato
464 1, 5 | De' tuoi rifiutti costui fore è cagion. Ei di Farnace
465 1, 6 | Mitridate! ~Arbate~A me foriero ne fu rapido legno Ah si
466 3, 10| sopra una spezie di occhio formato dall' intreccio di vari
467 1, 11| ne trasse, o Signor. Noi fornunati, che nel renderci rei del
468 1, 2 | vedermi il piacer, e tu fors'anche meglio conoscerai
469 2, 10| Ahi qual nemico nume si forsennata impresa può dettarti , o
470 1, 9 | me più resta, se nemica fortuna sul capo mio tutto il suo
471 1, 10| sola una notte a Pompeo fortunata, a me fatale. ~Ismene~Il
472 1, 4 | solo unico avanzo delle mie fortune mi resta il mio gran cor.
473 | fossero
474 | fosti
475 1, 1 | se di Roma fra il servo e fra'l nemico osa Arbate appigliarsi
476 1, 6 | perdonar non sa.~S'oggi il franterno amore~cessa in entrambi
477 1, 5 | Aspasia ~[trattenendo i due fratelli] ~Ah no, fermate. ~
478 1, 1 | benché innocente delle gare fraterne. ~Arbate~Oh quanto ti precorse
479 1, 9 | Aria ~Venga pur, minacci e frema~l'implacabil genitore,~al
480 3, 8 | insulto, i rischi tuoi. Ne freme quel popolo d'eroi, chiede
481 3, 12| resista a quell'orgoglio, ~che frenarsi ancor non sa.~Guerra sempre
482 1, 6 | No.3 Aria ~L'odio nel cor frenate,~torni fra voi la pace,~
483 3, 7 | crudel, stelle inimiche, i frutti son questi, che raccolgo
484 3, 3 | romana in un momento in fuga le tue schiere ha rivolte,
485 3, 8 | la nota torre ad assalir. Fugati son dai merli i custodi
486 2, 7 | potrebbe nel vederti talor fuggir dal seno un indegno sospiro,
487 2, 14| Grave d'anni, infelice, fuggitivo e rammingo io più non sono
488 2, 7 | labbro, o sommi Dei, con fulmine improvviso annientar non
489 3, 3 | Mitridate~Avete, o Numi, più fulmini per me? Alla difesa corrasi,
490 2, 15| una destra potrei tutta fumante del sangue, aimè, del trucidato
491 3, 4 | Sifare ancora. Oh, immagine funesta! Fia dunque ver? No, l'innocenza
492 1, 10| oscura? Tregua i pensier funesti su quest'amico lido per
493 3, 4 | al collo mi porgesti le funi? Eh no, si prenda, ~[Aspaisa
494 3, 8 | vendetta, e vola per Ninfea furibondo. Invan contrasta allo sbarco
495 3, 11| tenero ogetto, e scopo di mie furie infelice. Ad esse il cielo
496 3, 11| la memoria crudel de'miei furori. ~Aspasia~Vivi, o Signor,
497 2, 7 | divisa il cielo, prender cosi furtivamente il volo. Misera qual orrore
498 1, 6 | legno Ah si deponga ogni gara fra voi, cessi ogni lite,
499 1, 1 | benché innocente delle gare fraterne. ~Arbate~Oh quanto
500 3, 4 | perdei.~Bevasi...~Aimè, qual gelo trattien la man?... ~Qual
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