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Vittorio Amadeo Cigna-Santi
Mitridate, rè di Ponto

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


1-gelo | gelos-sazie | sbarc-zelo

                                                 grassetto = Testo principale
     Atto, Scena                                 grigio = Testo di commento
1 | 1 2 | 10 3 2, 1 | ad un estinto amore. ~No. 11 Aria ~Va, l'eror mio palesa,~ 4 | 12 5 | 13 6 | 14 7 | 15 8 | 16 9 | 17 10 | 18 11 | 19 12 | 2 13 | 20 14 | 21 15 | 22 16 | 23 17 | 24 18 | 25 19 | 3 20 | 4 21 | 5 22 | 6 23 | 7 24 | 8 25 | 9 26 1, 11| e alla tua fede, vi fece abandonar? ~Farnace ~Lìnfausto grido 27 1, 9 | timore Farnace ancor non s'abbandoni. ~Farnace~E quale speranza 28 3, 9 | tolto,~vili affetti io v'abbandono:~son pentito, e non ascolto, 29 | abbiam 30 1, 2 | t'avrò resa a te stessa, abborrirai quanto il nemico di difensore? 31 2, 1 | iritarlo contro un figlio abborrito poca fatica hai da durar: 32 3, 10| lontano i navigli romani, che abbruciano sul mare. Nell'aprirsi della 33 3, 2 | giorni suoi. ~Mitridate~Non abusando della mia sofferenza, alle 34 1, 2 | sei cortese, tanto non t'abusar. ~Sifare~Io non ne abuso, 35 1, 2 | abusar. ~Sifare~Io non ne abuso, allor che ti defendo senza 36 | accanto 37 1, 3 | negarmi amore.~Ma di furor m'accende~chi mio rival si fa.~[parte 38 2, 13| il tuo rivale è questo.~[accennando Sifare]~Che meritò l'amore~ 39 2, 15| te. ~Aspasia~Con questi accenti, oh Dio!~cresci gli affanni 40 1, 12| lui vanne, Arbate, e lo accerta del paterno amor mio. Farnace 41 1, 4 | Tempio di venere con ara accesa ed adorna di mirti e di 42 2, 10| serva, e se ti piace, si accetti, il dirò pur, l'offerta 43 1, 12| morte confermar tra voi feci acciò che poi nel giungere improvviso 44 1, 10| Arbate con seguito gli accoglie sul lido. Si prosiegue poi 45 1, 10| istesso~e vi reco in petto accolto~sempre eguale il mio gran 46 3, 8 | intanto salvo ti vegga e t'accompagni al trono, di cui Roma il 47 2, 15| all'ara potrei seguir: Come accopiar la destra a una destra potrei 48 1, 2 | non ti sarà, perch'io t'accordi di vedermi il piacer, e 49 1, 10| città di Ninfea. Si viene accostando al suono di lieta sinfonia 50 1, 2 | quel core, ch'ora ingiusto accusar puoi di rigore. ~No. 1 Aria ~ 51 2, 1 | punita in me vedrai~tu stessa accuserai~di troppa crudeltà.~[parte] ~ 52 1, 11| Farnace~Oh rimprovero acerbo! ~Mitridate~Entrambi, o 53 1, 8 | periglio~la sorte mia sarà.~T'adopra a tuo talento;~né in me 54 2, 14| lìngrata. Ah seco l'arte s'adopri, e dal suo labbro il vero 55 2, 1 | Principessa? È vero che un tempo t'adorai. Da te lontano venne l'ardor 56 2, 7 | ancor? Che non tacesti, adorata Regina? Io t'avrei forse 57 2, 1 | schernita amante ti trovo adorator d'altro sembiante? ~Farnace~ 58 2, 3 | ripirmi la sposa, e che tu adori un empio ed un audace, che 59 1, 4 | venere con ara accesa ed adorna di mirti e di rose. ~ ~Farnace~ 60 1, 10| Mitridate~Se di lauri il crine adorno~fide spiaggie, a voi non 61 1, 9 | mio tutto il suo sdegno aduna? ~Marzio~Maggior d'ogg'altro 62 3, 6 | sorte~rende incerta la mi afede,~ah palesi almen la morte~ 63 1, 13| ma l'ama Aspasia, se un afetto ei mi toglie a me dovuto, 64 1, 3 | audace,~no tollerar non sa.~M'affanna, e non mòffende~chi può 65 2, 15| accenti, oh Dio!~cresci gli affanni miei,~troppo tu vuoi, ben 66 2, 10| piaccia a men canuta etade affidarne la cura, e mentre in Asia 67 2, 1 | provincie e regni, e al mar m'affido sol per unirmi teco, di 68 2, 14| Aspasia~Eh lascia di più affliggermi, o Sire. A Mitridate so, 69 1, 2 | Signor, vengo a implorar. Afflitta, incerta, vedova pria che 70 3, 1 | d'amor scintilla, un ira affrena, che forse troppo eccede 71 3, 2 | destin; ma nol paventa chi d'affrettarlo ardì. ~Mitridate~Pensaci: 72 2, 10| armi, e di gloria l'onor m'affretto a vendicar del soglio, ma 73 1, 12| quale a Ninfea disegno l 'afrettò? Arbate~Quel di serbasi 74 1, 3 | Un novo sprone per voi s'aggiunge oggi alla mia virtù.Tronchinsi 75 3, 2 | furore di me quanto gli aggrada omai risolva; ma perdendo 76 1, 4 | Sifare, dove sei? [guardando agitata per la scena). ~ 77 1, 2 | Aspasia~Contro Farnace chiedo aita, o Signor, dall' empie mani 78 | allo 79 2, 10| tua cura a serbar. Se t'allontani , chi fido resterà? Chi 80 | allor 81 | Allora 82 1, 9 | ah tosto movan l'aquile altere, a cui precorre la vittoria 83 3, 10| al suolo giaccon l'aquile altere- Presso a cader poc'anzi 84 3, 12| pace~da noi abbia un genio altero,~che pretende al mondo intero~ 85 | altra 86 | Altri 87 2, 11| impetuosamene dal sedere, e seco si alzano tutti] ~Sifare~Ei con Farnace 88 1, 13| ammiratore antico. Ah se ma l'ama Aspasia, se un afetto ei 89 3, 12| nome di figlio al padre amato ebbe rossor di diventarle 90 2, 14| Marzio~L'amasti? Ed ei t'amava? ~Aspasia~Ah fu l'affetto 91 1, 13| a me nemico a de'Romani ammiratore antico. Ah se ma l'ama Aspasia, 92 3, 12| o Farnace, e vieni agli amplessi paterni. [si alza Farnace 93 2, 14| tu qui servi ai Romani. Andiamo , io voglio di tanti tuoi 94 1, 2 | libero è il tuo voler, e andrà Farnace forza altrove ad 95 2, 14| morte in qualche del mondo angolo estremo vo' col figlio a 96 2, 15| per mirar del mio ben le angoscie estreme. ~Sifare~No, mio 97 2, 15| sorgente. ~Sifare~Che dici, anima mia? N'e reo quel fato, 98 2, 14| Aria ~Già pietà mi spoglio~anime ingrate, il seno:~per voi 99 2, 14| troppo disdice. Grave d'anni, infelice, fuggitivo e rammingo 100 2, 7 | con fulmine improvviso annientar non sapeste i detti miei! 101 1, 13| nemico a de'Romani ammiratore antico. Ah se ma l'ama Aspasia, 102 1, 8 | Sifare~Nota a me stesso io aon, noto abbastanza m'è il 103 2, 1 | prima. Ismene, Farnace~ ~Appartamenti. ~Recitativo ~Ismene~Questo 104 3, 2 | curo e minacce non temo. Appien comprendo qual sarà il mio 105 3, 12| Basta così: moro felice appieno. [vien portato dentro la 106 1, 1 | fra'l nemico osa Arbate appigliarsi al partito miglior. ~Arbate~ 107 2, 6 | tua fede il padre, Sifare, applaude, e trattenendo il colpo 108 1, 11| soglio ravvisa un nuovo appoggio: al nodo eccelso, ch'io 109 2, 10| chi di questa è il lieto apportator? ~ 110 2, 15| penetrar nell'altrui cor gli apprese. ~Aspasia~Ah se innocente, 111 3, 4 | recato. O destra, temerai d'appressarti al fatal nappo tu, che ardita 112 3, 7 | strepito d'armi... [vedesi aprire nel muro una gran breccia, 113 3, 10| abbruciano sul mare. Nell'aprirsi della scena preceduto intanto 114 3, 8 | fende, e un varco al fine m'apron libero a te quelle rovine. ~ 115 2, 12| Spettacolo novello~non è, se un arboscello~dal trono donde è nato~si 116 2, 5 | del mio cor non penetrò l'arcano, perdon un tal sospetto, 117 1, 11| faccia all'ogetto,~che m'arde d'amore,~dovrei sol diletto~ 118 3, 2 | paventa chi d'affrettarlo ardì. ~Mitridate~Pensaci: ancora 119 2, 15| quel passo e coraggio, ed ardir; ma non l'avrei per mirar 120 1, 5 | cosi pure Farnace] A tanto ardire cosi rispondo. ~Aspasia ~[ 121 3, 4 | appressarti al fatal nappo tu, che ardita al collo mi porgesti le 122 3, 9 | Ciel, ma dove dpingo l'ardito piè? Ah vi risento; o sacre 123 2, 1 | adorai. Da te lontano venne l'ardor scemando a poco a poco, 124 3, 1 | Principessa, finor?~Ismene~Nell'ardua impresa non stancarti sì 125 2, 10| figli. ~E da quest'erme arene cinto d'armi, e di gloria 126 1, 6 | freno, Principi, olà. D' armate prore già tutto imgombro 127 3, 5 | la pugna, vengano quegli armati. ~Aspasia~E mi lasci così? ~ 128 3, 8 | trovo al lido e v'ascendo. Arride il vento alle mie brame 129 2, 3 | so, m'è fido e forse meno arrossirai. se d'un malnato affetto 130 2, 12| Inclita Ismene, oh quanto arrossisco per te! ~Ismene~Lascia il 131 3, 10| è dato, come bramò dell'arsa Roma in seno, brando straniero 132 2, 14| Ecco, lìngrata. Ah seco l'arte s'adopri, e dal suo labbro 133 2, 15| lui giurando eterna fede ascendi il trono, e lascia che nella 134 3, 8 | legno trovo al lido e v'ascendo. Arride il vento alle mie 135 2, 5 | Recitativo ~Sifare~Che dirò? Che ascoltai? Numi! e fia vero, che sia 136 2, 10| Mitridate~Sedete, o Prenci, e m'ascoltate. [siedono Sifare e Farnace] ~ 137 2, 3 | figlio qui ti seduce e tu l'ascolti, ingrata. Ma di quel pianto 138 2, 5 | chi finora senza movermi asdegno di parlarmi d'amor, dimmi 139 3, 4 | funi? Eh no, si prenda, ~[Aspaisa prende in mano la tazza 140 2, 10| vile passar più giorni ed aspettar, che venga qui di nuovo 141 1, 12| Io stesso a lei in quale aspetto ho da mostrarmi? Ah parlae 142 3, 8 | io sono la nota torre ad assalir. Fugati son dai merli i 143 3, 3 | queste mura già reca orrido assalto. ~Mitridate~Avete, o Numi, 144 3, 2 | No, vive ancora, e poui assicurar, se'l brami, i giorni suoi. ~ 145 3, 2 | perdendo chi è rea Sifare assolva. ~Mitridate~Sifare? Ah scellerata! 146 3, 10| decima. Mitridate, Sifare~ ~Atrio terreno, corrispondente 147 3, 4 | sacro a Nemesi or verso atro veleno.~[in atto di bere] ~ 148 1, 4 | meco vieni. Te impaziante attende di Ponto il soglio, e ognun 149 2, 9 | possa, oh dei! Farnace d'attentatovil esser capace? ~Mitridate ~ 150 3, 7 | muri percosse ed or gli atterra! E'eogno io mio o vegliando 151 1, 9 | che sorga nel ciel novella aurora, ne avrai più certe prove. ~ 152 1, 4 | la destra. E mentre con auspizio più lieto s'assicura il 153 | avanti 154 3, 10| intreccio di vari scudi si avanza Mitridate ferito. Gli vengono 155 1, 4 | ho soldati, e solo unico avanzo delle mie fortune mi resta 156 | aver 157 | Avete 158 2, 4 | Dei!- ~Sifare~Signor, che avvenne? ~Mitridate~Amante è il 159 2, 5 | intendo! Io dunque sono l'avventuroso reo? ~Aspasia~Pur troppo, 160 | avverso 161 3, 1 | Quanto mi costa, o Dio, l'avvilirmi di nuovo! Ma il voui? Si 162 1, 6 | stesso a recar più certo avviso al porto di Ninfea viene 163 3, 12| paterni. [si alza Farnace e baccia al padre la mano) Già rendo 164 1, 1 | de'quali porta sopra un bacile le chiavi della città. ~ 165 1, 11| l'un figlio e l'altro un bacio imprime tutti i sensi del 166 2, 15| Aspasia~Tutta non m'era la sua barbaria ancor ben nota. Or come 167 2, 8 | fiero contrasto~resister non basto;~e strazia quest'alma~dovere 168 3, 7 | questi, che raccolgo da sì belle speranze? Io più regni primogenito 169 3, 4 | pietose a me rendete~tutto il benm che già perdei.~Bevasi...~ 170 | bensì 171 3, 4 | ad innondarmi il sen? Di beolezza tempo or non è. Con più 172 3, 4 | atro veleno.~[in atto di bere] ~ 173 3, 4 | il benm che già perdei.~Bevasi...~Aimè, qual gelo trattien 174 3, 4 | In questo punto ah forse beve la morte sua Sifare ancora. 175 1, 10| Roma lungamente fu dato bilanciare il destin. Tutti ha dispersi 176 2, 7 | attendo. ~Sifare~Che puoi bramar? ~Aspasia~Dagli occhi miei 177 3, 10| spirar più non è dato, come bramò dell'arsa Roma in seno, 178 3, 10| dell'arsa Roma in seno, brando straniero almeno non ha 179 3, 7 | aprire nel muro una gran breccia, per cui entra Marzio seguito 180 1, 13| ingrato~vuò che al piè mi cada esangue,~e saprò nel empio 181 3, 10| ha l'onor del colpo. Ei cade estinto ma di sua mano, 182 2, 7 | del tuo cordoglio l'empia cagione io fui svelandoti il mio 183 3, 7 | ad un sasso, e invece di calcar soglio ho la catena al piede? 184 1, 2 | Regina, i tuoi timori deh calma per pietà. Finch'io respiro, 185 3, 1 | giacché nemmen servite, io vi calpesto. ~Mitridate~Qual furor? ~ 186 1, 10| nacorate in siti oppositi del canale. Da una parte vedutza della 187 3, 11| possa eterno oblìo frattanto cancellar dai vostri cori la memoria 188 3, 6 | morte~di quest'alma il ben cando.~D'una vita io son già stanco~ 189 3, 1 | e pur l'affanno mio~non cangiasi in furor.~potrei punirlo, 190 2, 10| cader. Solo ti piaccia a men canuta etade affidarne la cura, 191 1, 1 | e soldati, ed Arbace coi Capi de'cittadini, uno de'quali 192 3, 7 | invece di calcar soglio ho la catena al piede? Oh cielo, qual 193 1, 10| spiaggia. ~No.7 Marcia ~No.8 Cavata ~Mitridate~Se di lauri il 194 3, 4 | che m'è rapita. ~No. 21 Cavatina ~Pallid'ombre, che scorgete~ 195 | ce 196 3, 12| Farnace, Ismene, Arbate~Non si ceda al campidoglio,~si resista 197 1, 9 | suo furore~questo cor non cederà.~Roma in me rispetti e tema~ 198 2, 10| Farnace ti costringe a restar, cedi l'onore di trionfar sul 199 2, 14| tormento, solo a Sifare io cedo. ~Sifare~- Oh tradimento!- ~ 200 2, 5 | tiranna costretta io tel celai, ma alfine.... Oh Dei! Che 201 1, 2 | Aspasia, ubbidirti, e poi celarmi per sempre agli occhi tuoi. ~ 202 1, 8 | Adesso almeno cautamente si celi il segreto comun, né sia 203 1, 12| almeno le lagrime dovute al cener mio! ~E Sifare? ~Arbate ~ 204 2, 10| che venga qui di nuovo a cercarlo il ferro ostile. Il terribile 205 2, 7 | genitor. ~Aspasia~Deh non cerchiamo d'indebolirici inutilmente. 206 | certe 207 | certo 208 1, 6 | S'oggi il franterno amore~cessa in entrambi e tace,~dal 209 1, 6 | deponga ogni gara fra voi, cessi ogni lite, e meco il padre 210 1, 1 | porta sopra un bacile le chiavi della città. ~Arbate~Vieni, 211 2, 1 | soffro, e a Mitridate saprò chiederla io stessa. ~Farnace~Ad iritarlo 212 1, 8 | lìngresso della città si chiuda, e giuste ei dia le leggi, 213 3, 6 | innocente e chi in sembianza può chiudergli d'Eroe visse abbastanza. ~ 214 | ci 215 | ciascun 216 2, 11| Signor , son io. ~Mitridate~Cieli! Un Roman nel campo? [si 217 2, 4 | i sdegni miei~lascia di cimentar.~[parte] ~ 218 2, 10| consiglio!- ~Mitridate~Ah forse cinta da inaccessibili difese 219 2, 10| E da quest'erme arene cinto d'armi, e di gloria l'onor 220 1, 1 | soldati, ed Arbace coi Capi de'cittadini, uno de'quali porta sopra 221 3, 1 | tenti ottenere, l'ottenga la clemenza. ~Mitridate~E che non feci , 222 1, 11| consiglio in sì grand'uopo, e la Colchide e il Ponto, che al tuo valor 223 | colei 224 2, 14| quanto creder degg'io. Collà in disparte ad Aspasia, 225 | colle 226 2, 10| combatti, e la sua sette colli ov'io eretto avrò felicemente 227 | collo 228 2, 14| che? Nel volto ti cangi di color? ~Mitridate~Sifare ~Aspasia~- 229 3, 7 | suoi soldati). ~A replicati colpi qual forza esterna i muri 230 2, 10| doni suoi: passa l'Eufrate, combatti, e la sua sette colli ov' 231 1, 11| sposa: in lei Mitridate al combattuto soglio ravvisa un nuovo 232 2, 2 | Sire. ~Mitridate~Vanne, e comincia a scordarti di lui. Più 233 2, 7 | mai più. ~Sifare~Crudel commando! ~Aspasia~Neccesario però. 234 1, 11| Ponto, che al tuo valor commisi e alla tua fede, vi fece 235 3, 6 | son grato, o Dei. ~Troppo compensa quei , ch'io perdo, il 236 2, 15| sappiti consigliare: a compiacerlo renditi pronta, o almen 237 1, 2 | per premio di mia per compiacerti, risolvere dovrò di non 238 1, 8 | cautamente si celi il segreto comun, né sia tradito dal germano 239 2, 12| Lascia il rossore a chi nel concepirreo disegno d'un tanto 240 1, 1 | delle schiere, del popolo il concorso, e la dipinta sul volto 241 3, 2 | occupa il tuo pensier? No, lo condanna la tua stessa pietà. Di 242 1, 12| conflitto la fama di mia morte confermar tra voi feci acciò che poi 243 2, 13| Mitridate]~Son reo; l'error confesso;~e degno del tuo sdegno~ 244 1, 12| io stesso dopo il fatal conflitto la fama di mia morte confermar 245 2, 14| ogetto funesto, e tu saresti, congiunta a Mitridate, sventurata 246 2, 6 | credo, si brama al gran congresso; il cenno è questo: recato 247 1, 2 | e tu fors'anche meglio conoscerai qual sia quel core, ch'ora 248 2, 14| Aspasia~Io, Sire? Mal mi conosci e poiché alfin non credo , 249 1, 2 | Sifare è l'amor. No, mia conquista, se da lui ti difendo, non 250 2, 11| delitti. ~[Arbate si fa consegnare la spada di Farnace] ~Marzio~ 251 2, 8 | inumano;ma lo sperar di conseguirlo è vano. ~No. 14 Aria ~Nel 252 3, 11| Signor, ed ad ambi almen conserva, se felice ne vuoi, il maggior 253 2, 15| Ah mia Regina, sappiti consigliare: a compiacerlo renditi pronta, 254 2, 1 | miei, sprezzami infido e consolarti dei. ~Ismene~Inver deve 255 1, 11| Ismene~Perché fra i suoi contenti dissimula Farnace quello, 256 1, 11| trascredito cenno il bel contento abbiam di riveder salvo 257 1, 4 | quando, o Regina, sarai contraria alle mie brame? Ah fuggi, 258 1, 1 | Sifare~Questi di vostra fede contrassegni gradisco. Altri maggiori 259 3, 8 | Ninfea furibondo. Invan contrasta allo sbarco improvviso e 260 1, 4 | mano] E al mio volere omai contrasti invano. ~Aspasia~Sifare, 261 3, 4 | la man?... ~Qual barbara conturba idea la mente. In questo 262 2, 7 | sventure altrui, del tuo cordoglio l'empia cagione io fui svelandoti 263 3, 11| frattanto cancellar dai vostri cori la memoria crudel de'miei 264 3, 11| un figlio tal secretto e corona senza la destra tua. Dal 265 3, 3 | fulmini per me? Alla difesa corrasi, Arbate. Del disastro mio 266 1, 12| nella città che impaziente corse a parlar d'amore alla Regina, 267 3, 2 | tal patto io sospendo il corso all'ire mie. Del tutto, 268 3, 10| terreno, corrispondente a gran cortile nella reggia di Ninfea, 269 2, 7 | Io t'avrei forse con più costanza in braccio mirata al genitor. ~ 270 2, 1 | deve assai poco la perdita costar d'un simil bene: ma nata 271 2, 15| barbara tanto sifare non ti costi altro che pianto. ~Recitativo 272 1, 13| ritrovi, e in lui non vedrai costretto a punire un rival troppo 273 2, 10| Asia la viltà di Farnace ti costringe a restar, cedi l'onore di 274 | costui 275 3, 2 | scellerata! E vuoi ch'io creda fido a me chi ti piacque 276 1, 12| coraggio ciò che parte ei credea del suo retaggio. ~Mitridate~ 277 2, 10| inaccessibili difese Roma credete, o vi spaventa il lungo 278 2, 3 | un infelice. Più che non credi io ti comprendo, e vedo 279 1, 7 | umido ho il ciglio,~è solo, credimi, il tuo periglio~la cagion 280 2, 14| Aspasia~ ~Recitativo ~Sifare~E crerderai, Signor... ~Mitridate~Saprò 281 2, 15| questi accenti, oh Dio!~cresci gli affanni miei,~troppo 282 1, 10| Mitridate~Se di lauri il crine adorno~fide spiaggie, a 283 3, 8 | urtar delle ferate travi crolla il muro, si fende, e un 284 1, 13| cor di Mitridate. Il più crudele de'tuoi timori ecco svanì. 285 2, 1 | stessa accuserai~di troppa crudeltà.~[parte] ~ 286 3, 3 | incontro al fato estremo,~crudo ciel, sorte spietata;~ma 287 3, 1 | stancarti sì presto. Fa ce il cupido amante la ravvisa da lei, 288 3, 1 | dall'altro di distinguer non curi. Vadasi, e a cader sia Sifare 289 3, 2 | cangi, o Signor. Prieghi non curo e minacce non temo. Appien 290 3, 5 | abbian cura gli Dei. Per tua custodia, finché dura la pugna, vengano 291 1, 4 | sposa. All' ara innanzi dammi la destra. E mentre con 292 2, 13| gemere ancor tu dei;~ridere a danni miei~Sifare non potrà. ~[ 293 2, 14| vendicarmi sul campo con darti io stesso in braccio a un 294 | davanti 295 2, 7 | però. troppo m'è nota la debolezza mia; forse maggiore di lei 296 1, 4 | Farnace. ~Farnace~Quasi deboli pretesti son questi, che 297 2, 2 | ancor de'suoi delittim e poi decisa è la sua sorte, né esser 298 1, 2 | non ne abuso, allor che ti defendo senza sperar mercè, quando 299 2, 14| cenno, ambi vi renderà a degni di morte. Udisti? ~Sifare~ 300 1, 2 | Ma chi t'adora, se chiami deliquente, sappi ch'io son di lui 301 2, 11| pena attenda, dovuta a'suoi delitti. ~[Arbate si fa consegnare 302 2, 2 | prova mi basta ancor de'suoi delittim e poi decisa è la sua sorte, 303 2, 13| purtroppo il mio maggior delitto ad oltraggiarti , o padre, 304 | Dello 305 1, 8 | giuste ei dia le leggi, o si deluda. ~Sifare~Nota a me stesso 306 | dentro 307 1, 6 | ne fu rapido legno Ah si deponga ogni gara fra voi, cessi 308 3, 8 | vago,~già pago è il tuo desìo,~e se vendettà vuoi~di tutti 309 2, 14| A Mitridate so, che fui destinata, e so ch'entrambi siamo 310 1, 3 | nell'alma quel parlar mi destò! Con più di forza rigermogliar 311 3, 9 | Aspasia, Romani, io vi detesto. ~No. 24 Aria ~Già dagli 312 2, 10| si forsennata impresa può dettarti , o Signor?Ma quanta de' 313 2, 3 | il ver pur troppo a me fu detto. Un figlio qui ti seduce 314 2, 8 | siegui l'impresa, che ti dettò virtù. Scorda un oggetto 315 2, 3 | porti di mia , quanto mi devi ti rammenta abbastanza. 316 2, 1 | Farnace~Che vuoi, ch'io dica, o Principessa? È vero che 317 | dietro 318 1, 6 | giusto suo rigore,~che vi difenderà?~[parte] ~ 319 2, 10| Sposo ad Ismene i regni difendi, e i doni suoi: passa l' 320 1, 2 | conquista, se da lui ti difendo, non diverrai. Ma quando 321 1, 5 | Sifare ~[a Farnace] ~Suo difensor qui sono. E chi quel core 322 1, 2 | abborrirai quanto il nemico di difensore? Ed io, per premio di mia 323 2, 10| forse cinta da inaccessibili difese Roma credete, o vi spaventa 324 2, 3 | cenni tuoi. ~Mitridate ~Diletta Aspasia, le sventure maggiori 325 2, 4 | ingrata rammenta il suo dover, dille che tema d'irritar l'ire 326 2, 5 | asdegno di parlarmi d'amor, dimmi fu degno? ~Sifare~Che intendo! 327 1, 3 | Tronchinsi ormai le inutili dimore, e la mercede, che prometter 328 3, 8 | tutti i torti tuoi~da te dipenderà.~Di chi ti volle oppresso~ 329 1, 1 | popolo il concorso, e la dipinta sul volto di ciascun gioia 330 2, 2 | Principessa, ciò che vuoi dir, ciò che tu brami. Avrai 331 3, 2 | della tua destra deh vieni a disarmarle. ~Aspasia~Invan tu speri, 332 2, 11| io l'ignoro! ~Arbate, si disarmi Farnace, e nel profondo 333 3, 3 | difesa corrasi, Arbate. Del disastro mio tu non godrai, donna 334 2, 10| o vi spaventa il lungo disastroso sentiero? All'Asia non manchi 335 2, 14| stato, ed al tuo troppo disdice. Grave d'anni, infelice, 336 2, 14| creder degg'io. Collà in disparte ad Aspasia, che viene, celati 337 3, 1 | tuoi di rendersi fatali disperata tentò, ma i numi il laccio 338 3, 10| avverso destino, attodisperato prevenir non potei! ~Mitridate~ 339 3, 1 | le offese,~e ancora non dispero~di vincere quel cor.~[parte] ~ 340 1, 10| bilanciare il destin. Tutti ha dispersi d'otto lustri i sudor sola 341 3, 8 | De'tuoi seguaci lo stuol disperso intanto salvo ti vegga e 342 2, 14| Lo veggo. Aspasia: a mio dispetto vuoi serbar per Farnace 343 3, 1 | Aspasia ~[gettando via dispettosamente le bende suddette] ~A terra, 344 2, 12| Aria ~Ismene~So quanto a te dispiace~l'error d'un figlio ingrato:~ 345 1, 10| soldatesche; le quali si vanno disponendo in bella ordinanza sulla 346 3, 4 | libertà. Per lui poss'io dispor della mia sorte e nella 347 2, 1 | basta alle mie pari chi le disprezza il disprezzar. Richede o 348 2, 1 | pari chi le disprezza il disprezzar. Richede o riparo o vendetta 349 2, 14| ingrato. E già l'odio, il disprezzo passò dal padre al figlio 350 1, 4 | che t'infingi, e chi ti disse che amico di Roma io son? 351 1, 11| Perché fra i suoi contenti dissimula Farnace quello, che prova 352 1, 12| Farnace giusto è ben ch'io distingua. Ma qui che si facea? Forse 353 3, 1 | l'un figlio dall'altro di distinguer non curi. Vadasi, e a cader 354 2, 15| Aspasia~Sì, precederti a Dite. A me non manca per valicar 355 1, 2 | possa teco ancora tiranno divenir? ~Aspasia~Contro Farnace 356 2, 4 | che amor sprezzato può diventar furore in un momento, e 357 3, 12| padre amato ebbe rossor di diventarle ingrato. ~Mitridate~Numi, 358 1, 2 | se da lui ti difendo, non diverrai. Ma quando t'avrò resa a 359 1, 2 | Sifare~Non ti sdegnar: diverso dall'amor del germano di 360 2, 15| in cui spietato amore ci divide per sempre? ~Sifare~E pur 361 2, 15| che tu sol tu sei.~Che mi dividi il cor.~Barbare stelle ingrate,~ 362 2, 7 | suo ben, da cui la vuol divisa il cielo, prender cosi furtivamente 363 3, 11| Mitridate~Ah, vieni, o dolce, dell'amor mio tenero ogetto, 364 2, 3 | sventure maggiori saran dolci per me, se pur sventura 365 2, 1 | e tu più saggia, senza dolerti tanto de'tradimenti miei, 366 3, 8 | oppresso~già la superbia è doma, mercè il valor di Roma~ 367 3, 2 | Del tutto, Aspasia, col don della tua destra deh vieni 368 3, 4 | ritira] ~e si ringrazi il donator. Per lui ritorno in libertà. 369 2, 13| Sifare non potrà. ~[parte dondotto via da Arbace e dalle guardie 370 3, 3 | disastro mio tu non godrai, donna infedele: addio. ~No. 20 371 | dopo 372 1, 1 | maggiori però ne attesi, e non dovea ricetto qui Farnace trovar. ~ 373 1, 11| ogetto,~che m'arde d'amore,~dovrei sol diletto~sentirmi nel 374 1, 12| spargere almeno le lagrime dovute al cener mio! ~E Sifare? ~ 375 1, 13| afetto ei mi toglie a me dovuto, non speri traditor da me 376 3, 9 | Vadasi...Oh, Ciel, ma dove dpingo l'ardito piè? Ah vi risento; 377 1, 1 | Arbate~Se l'oso! E puoi dubitarne , o Signor? Quel zelo istesso, 378 2, 5 | Aspasia~Ancor nol sai? Dubiti ancor? , chi pregai poc' 379 3, 8 | mie brame imapzianti. Al duce prima dell'armi, indi a' 380 2, 15| moriremo insieme. ~No. 18 Duetto ~Sifare~Se viver non degg' 381 3, 5 | Per tua custodia, finché dura la pugna, vengano quegli 382 2, 1 | abborrito poca fatica hai da durar: ma tanto non sperar, no 383 2, 7 | libera la mia gloria. Il duro passo ti costa, il so, ma 384 | ebbi 385 2, 3 | me. ~[escono due guardie, ebe ricevuto l'ordine si ritirano] ~ 386 | ecc. 387 3, 1 | affrena, che forse troppo eccede e ciò, che invano per le 388 1, 11| nuovo appoggio: al nodo eccelso, ch'io stesso ricercai, 389 | Eccomi 390 | Eccoti 391 | Eccovi 392 3, 2 | inutile è per me, provi gli effetti l'innocente tuo figlio. 393 3, 10| Potessi almen, potessi egual premio a tant'opre... ~ 394 3, 10| morir, che d'incontrarla elessi. Potessi almen, potessi 395 3, 4 | ombre, che scorgete~dagli Elisi i mali miei,~deh pietose 396 1, 11| l'imprudente trascorso ad emendar tu sii, farnace. Ismene, 397 2, 7 | altrui, del tuo cordoglio l'empia cagione io fui svelandoti 398 1, 2 | chiedo aita, o Signor, dall' empie mani salvami pria:Quest' 399 3, 7 | una gran breccia, per cui entra Marzio seguito da'suoi soldati). ~ 400 1, 11| penare dovrò.~[parte ed entral nella città con Sifare e 401 1, 12| Arbate~Signor, Farnace appena entrò nella città che impaziente 402 3, 7 | percosse ed or gli atterra! E'eogno io mio o vegliando vaneggio? 403 2, 15| così. ~Aspasia~Tutta non m'era la sua barbaria ancor ben 404 3, 7 | Io più regni primogenito erede siedo ad un sasso, e invece 405 2, 10| la sua sette colli ov'io eretto avrò felicemente il trono 406 2, 10| riprendo, o figli. ~E da quest'erme arene cinto d'armi, e di 407 3, 8 | Ne freme quel popolo d'eroi, chiede vendetta, e vola 408 2, 1 | amore. ~No. 11 Aria ~Va, l'eror mio palesa,~e la mia pena 409 2, 7 | Sifare~Ah no; perdon, errai. Ti lascio in seno all'inocenza 410 1, 13| ingrato~vuò che al piè mi cada esangue,~e saprò nel empio sangue~ 411 2, 3 | Custodi. Sifare a me. ~[escono due guardie, ebe ricevuto 412 3, 6 | io son già stanco~che m'espone al mondo in faccia~a dover 413 1, 11| i sensi del cor, padre t'esprime. ~Mitridate~Principi, qual 414 | esse 415 3, 7 | replicati colpi qual forza esterna i muri percosse ed or gli 416 3, 4 | armi in suo danno, l' ire n'estinguerà questo, che in seno ~sacro 417 2, 1 | scemando a poco a poco, si estinse alfin, e a un nuovo amor 418 2, 15| del mio ben le angoscie estreme. ~Sifare~No, mio bel cor, 419 3, 10| figlio. Hanno i miei sguardi estremi la tua rimirata e'l tuo 420 1, 1 | in questo giorno quanto esulti Ninfea nel tuo ritorno. ~ 421 2, 10| ti piaccia a men canuta etade affidarne la cura, e mentre 422 2, 15| m'è padre; a lui giurando eterna fede ascendi il trono, e 423 2, 6 | Farnace opprimea, nel campo etrambi chiama i figli ed Aspasia. 424 2, 10| e i doni suoi: passa l'Eufrate, combatti, e la sua sette 425 | facea 426 | facemmo 427 | facendosi 428 1, 12| sembra che Aspasia dia più facile l'orecchio? Io stesso a 429 | fai 430 1, 13| nel empio sangue~più d'un fallo vendicar.~ ~ 431 1, 12| dopo il fatal conflitto la fama di mia morte confermar tra 432 2, 14| render pria di partir saprò famosa colla strage de'figli e 433 | far 434 | farò 435 | farsi 436 | farti 437 1, 5 | rende. ~Farnace~Con tanto fasto in Colco a favellar sen 438 3, 1 | I doni tuoi di rendersi fatali disperata tentò, ma i numi 439 2, 1 | un figlio abborrito poca fatica hai da durar: ma tanto non 440 3, 8 | valor di Roma~mercè quel fatto istesso~che ognor ti seguirà.~[ 441 1, 5 | Con tanto fasto in Colco a favellar sen vada Sifare a' suoi 442 3, 4 | i Numi ha sempre in suo favor. D'Eroe sì grande veglian 443 | fece 444 1, 8 | mancar gia mai~vedrai la fedeltà.~[parte coi suoi solati] ~ 445 2, 10| colli ov'io eretto avrò felicemente il trono di tue vittorie 446 3, 8 | travi crolla il muro, si fende, e un varco al fine m'apron 447 3, 8 | custodi e al grave urtar delle ferate travi crolla il muro, si 448 2, 15| pietoso. Eccoti il petto, ferisci omai. Di Mitridate , oh 449 3, 10| scudi si avanza Mitridate ferito. Gli vengono al fianco Sifare 450 1, 5 | Farnace, Aspasia~ ~Sifare~Ferma , o germano, ed in Aspasia 451 1, 5 | i due fratelli] ~Ah no, fermate. ~ 452 1, 9 | in me rispetti e tema~men feroce e men severo, ~più barbaro, 453 2, 10| qui di nuovo a cercarlo il ferro ostile. Il terribile acciaro, 454 3, 10| Mitridate ferito. Gli vengono al fianco Sifare ed Arbate e lo siegue 455 1, 10| di lauri il crine adorno~fide spiaggie, a voi non torno.~ 456 3, 9 | natura voci possenti, o fieri rimorsi del mio cor.Empio 457 3, 4 | sorte e nella tomba col fin della mia vita quella pace 458 1, 2 | timori deh calma per pietà. Finch'io respiro, libero è il 459 | finché 460 3, 8 | si fende, e un varco al fine m'apron libero a te quelle 461 3, 1 | non feci , Principessa, finor?~Ismene~Nell'ardua impresa 462 1, 10| Porto di mare, con due flotte nacorate in siti oppositi 463 2, 9 | reale con sedili. Indietro folta selva ad esercito schierato 464 1, 5 | De' tuoi rifiutti costui fore è cagion. Ei di Farnace 465 1, 6 | Mitridate! ~Arbate~A me foriero ne fu rapido legno Ah si 466 3, 10| sopra una spezie di occhio formato dall' intreccio di vari 467 1, 11| ne trasse, o Signor. Noi fornunati, che nel renderci rei del 468 1, 2 | vedermi il piacer, e tu fors'anche meglio conoscerai 469 2, 10| Ahi qual nemico nume si forsennata impresa può dettarti , o 470 1, 9 | me più resta, se nemica fortuna sul capo mio tutto il suo 471 1, 10| sola una notte a Pompeo fortunata, a me fatale. ~Ismene~Il 472 1, 4 | solo unico avanzo delle mie fortune mi resta il mio gran cor. 473 | fossero 474 | fosti 475 1, 1 | se di Roma fra il servo e fra'l nemico osa Arbate appigliarsi 476 1, 6 | perdonar non sa.~S'oggi il franterno amore~cessa in entrambi 477 1, 5 | Aspasia ~[trattenendo i due fratelli] ~Ah no, fermate. ~ 478 1, 1 | benché innocente delle gare fraterne. ~Arbate~Oh quanto ti precorse 479 1, 9 | Aria ~Venga pur, minacci e frema~l'implacabil genitore,~al 480 3, 8 | insulto, i rischi tuoi. Ne freme quel popolo d'eroi, chiede 481 3, 12| resista a quell'orgoglio, ~che frenarsi ancor non sa.~Guerra sempre 482 1, 6 | No.3 Aria ~L'odio nel cor frenate,~torni fra voi la pace,~ 483 3, 7 | crudel, stelle inimiche, i frutti son questi, che raccolgo 484 3, 3 | romana in un momento in fuga le tue schiere ha rivolte, 485 3, 8 | la nota torre ad assalir. Fugati son dai merli i custodi 486 2, 7 | potrebbe nel vederti talor fuggir dal seno un indegno sospiro, 487 2, 14| Grave d'anni, infelice, fuggitivo e rammingo io più non sono 488 2, 7 | labbro, o sommi Dei, con fulmine improvviso annientar non 489 3, 3 | Mitridate~Avete, o Numi, più fulmini per me? Alla difesa corrasi, 490 2, 15| una destra potrei tutta fumante del sangue, aimè, del trucidato 491 3, 4 | Sifare ancora. Oh, immagine funesta! Fia dunque ver? No, l'innocenza 492 1, 10| oscura? Tregua i pensier funesti su quest'amico lido per 493 3, 4 | al collo mi porgesti le funi? Eh no, si prenda, ~[Aspaisa 494 3, 8 | vendetta, e vola per Ninfea furibondo. Invan contrasta allo sbarco 495 3, 11| tenero ogetto, e scopo di mie furie infelice. Ad esse il cielo 496 3, 11| la memoria crudel de'miei furori. ~Aspasia~Vivi, o Signor, 497 2, 7 | divisa il cielo, prender cosi furtivamente il volo. Misera qual orrore 498 1, 6 | legno Ah si deponga ogni gara fra voi, cessi ogni lite, 499 1, 1 | benché innocente delle gare fraterne. ~Arbate~Oh quanto 500 3, 4 | perdei.~Bevasi...~Aimè, qual gelo trattien la man?... ~Qual


1-gelo | gelos-sazie | sbarc-zelo

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