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Vittorio Amadeo Cigna-Santi
Mitridate, rè di Ponto

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


1-gelo | gelos-sazie | sbarc-zelo

                                                 grassetto = Testo principale
     Atto, Scena                                 grigio = Testo di commento
501 1, 1 | regno adunque può già la gelosia render nemico Sifare del 502 2, 13| beltà.~Nel mio dolor funesto~gemere ancor tu dei;~ridere a danni 503 3, 1 | qual incontro! ~Aspasia ~[gettando via dispettosamente le bende 504 1, 8 | talento;~né in me mancar gia mai~vedrai la fedeltà.~[ 505 3, 10| Per te prostrate al suolo giaccon l'aquile altere- Presso 506 | giammai 507 1, 1 | mio valor, della mia fede, girne altrove a cercar e sposa 508 1, 11| Mitridate~Entrambi, o figli, men giudice, che padre voi qui mi ritrovate. 509 2, 10| di tue vittorie a me poi giunga il suono. ~Farnace~Ahi qual 510 2, 3 | rossore...(a Sifare, che giunge] Vieni, o figlio, è tradito 511 1, 12| voi feci acciò che poi nel giungere improvviso non fossero gli 512 3, 10| Mitridate~Per tempo ancora giungesti, o figlio. Hanno i miei 513 1, 2 | capace. ~Sifare ~E ad onta de'giuramenti miei dunque paventi, ch' 514 2, 15| ch'egli m'è padre; a lui giurando eterna fede ascendi il trono, 515 2, 1 | Farnace, questa è la che mi giurasti? E quando varco provincie 516 1, 8 | della città si chiuda, e giuste ei dia le leggi, o si deluda. ~ 517 3, 6 | mi val questa vita in cui goder non spero un momento di 518 2, 3 | quel pianto infido poco ei godrà. Custodi. Sifare a me. ~[ 519 3, 3 | Del disastro mio tu non godrai, donna infedele: addio. ~ 520 per | tribuno romano ~Arbate, governatore di Ninfea ~ ~ 521 1, 1 | vostra fede contrassegni gradisco. Altri maggiori però ne 522 2, 13| sprezzi e rigore, e di me più gradito ottenne amore. ~No.16 Aria ~ 523 1, 11| Principi, qual consiglio in sì grand'uopo, e la Colchide e il 524 3, 4 | in suo favor. D'Eroegrande veglian tutti in difesa, 525 2, 8 | Recitativo accompagnato ~Aspasia~Grazie ai Numi partì. Ma tu qual 526 1, 1 | german? ~Sifare~La bella Greca che del gran Mitridate gli 527 1, 11| abandonar? ~Farnace ~Lìnfausto grido della tua morte l'un dell' 528 1, 4 | Aspasia~Sifare, dove sei? [guardando agitata per la scena). ~ 529 1, 10| Ismene, quegli seguito dalla guardia reale, e questa da una schiera 530 2, 3 | Di vittima costretta in guisa adunque meco all'ara verrai. 531 3, 4 | Qual barbara conturba idea la mente. In questo punto 532 2, 15| morir pur dei,~lascia, bell'idol mio,~ch'io mora almen con 533 2, 11| Ninfea. ~Mitridate~Ed io l'ignoro! ~Arbate, si disarmi Farnace, 534 2, 10| quanta de'tuoi regni parte illesa riman! Questa piuttosto 535 3, 12| chiami, o Sire, chi reca illustri prove al regio piede del 536 3, 8 | il vento alle mie brame imapzianti. Al duce prima dell'armi, 537 1, 6 | D' armate prore già tutto imgombro il mar, e Mitridate di se 538 3, 4 | morte sua Sifare ancora. Oh, immagine funesta! Fia dunque ver? 539 3, 1 | suddette] ~A terra, vani impacci del capo. Alla mia morte 540 1, 11| tal sorte a farti degno impara. ~Farnace~Signor... ~Mitridate~ 541 1, 4 | fuggi, e meco vieni. Te impaziante attende di Ponto il soglio, 542 1, 12| appena entrò nella città che impaziente corse a parlar d'amore alla 543 1, 1 | in tuo favore qui tutto impegno, e tu vedrai Farnace, mercè 544 3, 9 | Tempo è omai, che al primo impero~la ragione in me ritorni;~ 545 2, 7 | Aspasia~Sifare, e dove impeto sconsigliato ti trasporta? 546 2, 11| Roman nel campo? [si alza impetuosamene dal sedere, e seco si alzano 547 1, 9 | Venga pur, minacci e frema~l'implacabil genitore,~al suo sdegno , 548 1, 2 | soccorso, Signor, vengo a implorar. Afflitta, incerta, vedova 549 1, 11| figlio e l'altro un bacio imprime tutti i sensi del cor, padre 550 1, 11| ritrovate. Il primo intanto l'imprudente trascorso ad emendar tu 551 2, 10| Mitridate~Ah forse cinta da inaccessibili difese Roma credete, o vi 552 3, 7 | mura di Ninfea. Farnace incatenato e sedente sopra un sasso. ~ 553 2, 14| tu voglia... ~Sifare~- Oh incauta!- ~Aspasia~Apprendi, che 554 3, 5 | terra] ~Aspasia~Non vedi, incauto, che più lungo il penar 555 3, 12| Opra son di Farnace quegl'incendi, che miri. egli di Roma 556 2, 12| Mitridate, Ismene~ ~Mitridate~Inclita Ismene, oh quanto arrossisco 557 3, 10| orrore, che pria morir, che d'incontrarla elessi. Potessi almen, potessi 558 2, 10| Vana speranza.A Roma siamo indarno nemici. Al tempo, o padre, 559 2, 7 | Aspasia~Deh non cerchiamo d'indebolirici inutilmente. Io tutto ciò, 560 2, 9 | di tue preghiere, pende indeciso il suo destino. Al cielo 561 2, 14| tradito. Voi nella reggia, indegni, fra breve attendo. Ivi 562 | indi 563 2, 9 | padiglione reale con sedili. Indietro folta selva ad esercito 564 3, 3 | mio tu non godrai, donna infedele: addio. ~No. 20 Aria ~Vado 565 1, 4 | pretesti son questi, che t'infingi, e chi ti disse che amico 566 3, 1 | tentò, ma i numi il laccio infransero pietosi. Ah se t'è cara 567 2, 8 | assicura cosi la tua vittoria. Ingannata ch'io son! Tentar lo posso 568 2, 14| suo labbro il vero con l'inganno si tragga. Alfin, Regina, 569 1, 11| tua morte l'un dell'altro ingaro quà ne trasse, o Signor. 570 1, 2 | questo . Barbaro, audace, ingiurioso al padre, egli al mio core 571 2, 5 | mi fosse scudo contro un'ingiusta forza? E chi finora senza 572 1, 12| oh Dio, da due miei figli ingrati. ~Arbate~Da due tuoi figli? ~ 573 3, 7 | Farnace~Sorte crudel, stelle inimiche, i frutti son questi, che 574 1, 2 | mio voto. Allora d'usarmi iniquia forza d'uopo non ti sarà, 575 3, 4 | funesta! Fia dunque ver? No, l'innocenza i Numi ha sempre in suo 576 3, 4 | malgrado mi scendete ad innondarmi il sen? Di beolezza tempo 577 2, 7 | errai. Ti lascio in seno all'inocenza tua. Da te m'involo, perché 578 2, 7 | soglio del caro genitore l'insana smania d'un ingiusto amore. 579 2, 15| mio bel cor, noi moriremo insieme. ~No. 18 Duetto ~Sifare~ 580 3, 8 | soldati io narro il fiero insulto, i rischi tuoi. Ne freme 581 3, 10| altro che pianto. Se morte intempestiva tronca i disegni miei, se 582 3, 4 | Recitativo ~Aspasia~Lagrime intempestive, a che dal ciglio malgrado 583 1, 11| Ma sento un tormento,~che intender non so.~Qual labbro che 584 3, 7 | Scena settima. Farnace~ ~Interno di torre corrispondente 585 3, 12| altero,~che pretende al mondo intero~d'involar la libertà. ~ 586 2, 14| suo figlio. ~Sifare~- Che intesi!- ~Aspasia~- Oh ciel!- ~ 587 | intorno 588 3, 10| di occhio formato dall' intreccio di vari scudi si avanza 589 2, 8 | giusto il dover, quanto inumano;ma lo sperar di conseguirlo 590 3, 2 | Aspasia~Di questa, o Sire, che inutile è per me, provi gli effetti 591 1, 3 | virtù.Tronchinsi ormai le inutili dimore, e la mercede, che 592 2, 7 | cerchiamo d'indebolirici inutilmente. Io tutto ciò, che m'impone 593 | invece 594 2, 1 | consolarti dei. ~Ismene~Inver deve assai poco la perdita 595 2, 11| colei, che sordo sprezzi e m'invia, ritroverà di farsi udir 596 3, 8 | ogni impresa fortunato ed invitto genio roman! Ma il padre? ~ 597 2, 7 | Aspasia~Dagli occhi miei t'invola, non vedermi mai più. ~Sifare~ 598 3, 12| pretende al mondo intero~d'involar la libertà. ~ 599 2, 7 | all'inocenza tua. Da te m'involo, perché tu vuoi così, perché 600 2, 1 | chiederla io stessa. ~Farnace~Ad iritarlo contro un figlio abborrito 601 2, 4 | dover, dille che tema d'irritar l'ire mie, che amor sprezzato 602 2, 14| con miglior consiglio per isposo ad Aspasia offra un suo 603 | Ivi 604 2, 10| Sifaregiusto che donde le offese vengono 605 3, 1 | disperata tentò, ma i numi il laccio infransero pietosi. Ah se 606 3, 5 | quegli armati. ~Aspasia~E mi lasci così? ~Sifare~Dover più 607 1, 12| Mitridate~Empio! Senza lasciarle tempo a spargere almeno 608 2, 7 | Ah no; perdon, errai. Ti lascio in seno all'inocenza tua. 609 2, 8 | poiché 'l prescrive, ahi lassa tanto giusto il dover, quanto 610 3, 9 | pentito, e non ascolto, che i latrati del mio cor.~Tempo è omai, 611 1, 10| Cavata ~Mitridate~Se di lauri il crine adorno~fide spiaggie, 612 2, 7 | Quale rimorso! E come potrei lavar macchia sì rea giammai se 613 2, 5 | cor sempre t'adora. Da una legge tiranna costretta io tel 614 1, 8 | chiuda, e giuste ei dia le leggi, o si deluda. ~Sifare~Nota 615 2, 2 | In volto abbastanza io ti leggo, o Principessa, ciò che 616 1, 10| viene accostando al suono di lieta sinfonia un altra squadra 617 2, 1 | forse ti costerà.~Quando si lieve offesa~punita in me vedrai~ 618 1, 11| fece abandonar? ~Farnace ~Lìnfausto grido della tua morte l' 619 2, 14| padiglione). ~Mitridate~Ecco, lìngrata. Ah seco l'arte s'adopri, 620 1, 8 | perdono si assicuri, a luli lìngresso della città si chiuda, e 621 1, 6 | gara fra voi, cessi ogni lite, e meco il padre ad onorar 622 2, 1 | alfin, e a un nuovo amor diè loco. ~Ismene~Anch'io da te lontana 623 3, 5 | pur salvo? ~Sifare [gli loglie di mano la tazza e la getta 624 2, 1 | loco. ~Ismene~Anch'io da te lontana vissi finora, e pur... ~ 625 | lor 626 1, 3 | pace~una beltà tiranna,~lòrgoglio d'un audace,~no tollerar 627 1, 8 | nostro perdono si assicuri, a luli lìngresso della città si 628 1, 10| felice Mitridate, a cui Roma lungamente fu dato bilanciare il destin. 629 2, 7 | Aspasia, addio. ~No. 13 Aria ~Lungi da te mio bene~se vuoi, 630 1, 10| Tutti ha dispersi d'otto lustri i sudor sola una notte a 631 2, 7 | rimorso! E come potrei lavar macchiarea giammai se non col 632 2, 4 | scuote d'un german d'una madre il vile esempio, dalle trame 633 | maggiore 634 2, 14| invano. ~Aspasia~Io, Sire? Mal mi conosci e poiché alfin 635 2, 3 | meno arrossirai. se d'un malnato affetto potesse un figlio 636 1, 8 | a tuo talento;~né in me mancar gia mai~vedrai la fedeltà.~[ 637 2, 8 | che il seno m'opprime,~mancare già sento~la pace del cor.~ 638 2, 10| disastroso sentiero? All'Asia non manchi un Mitridate, ed essa il 639 1, 10| ordinanza sulla spiaggia. ~No.7 Marcia ~No.8 Cavata ~Mitridate~ 640 | medesimo 641 2, 15| io più nol posso e invan mel chiedi. ~Sifare~E vuoi... ~ 642 3, 11| cancellar dai vostri cori la memoria crudel de'miei furori. ~ 643 2, 9 | ver. De' miei nemici ei mendica il favore per quel che intendo, 644 2, 14| cor, che prima ancora di meritar l 'onor d'un regio sguardo 645 1, 3 | sembra il caro bene, ah si meriti almen, se non s'ottiene. ~ 646 3, 8 | assalir. Fugati son dai merli i custodi e al grave urtar 647 1, 11| ciglio~la cara mia pace~già mette in periglio,~già dice che 648 1, 5 | col sangue. ~Sifare ~[vuol mettere mano alla spada e cosi pure 649 1, 12| Mitridate~Ascolta; in mezzo all'ira Sifare da Farnace 650 3, 10| siegue il rimanente delle milizie. ~Mitridate~Figlio, amico, 651 3, 2 | Signor. Prieghi non curo e minacce non temo. Appien comprendo 652 1, 9 | No.6 Aria ~Venga pur, minacci e frema~l'implacabil genitore,~ 653 1, 2 | Aria ~Al destin, che la minaccia,~togli , oh Dio! quest'alma 654 1, 12| Mitridate~Ah questo è il minor premio che un figlio tal 655 2, 15| ardir; ma non l'avrei per mirar del mio ben le angoscie 656 2, 7 | più costanza in braccio mirata al genitor. ~Aspasia~Deh 657 3, 12| Farnace quegl'incendi, che miri. egli di Roma volse in danno 658 1, 4 | ara accesa ed adorna di mirti e di rose. ~ ~Farnace~Sin 659 2, 7 | cosi furtivamente il volo. Misera qual orrore sarebbe il mio! 660 2, 7 | viventi il più felice, e'l più misero ancor? Che non tacesti, 661 1, 3 | non sa.~M'affanna, e non mòffende~chi può negarmi amore.~Ma 662 | molto 663 1, 11| riveder la figlia del Partico Monarca? ~Farnace~Oh rimprovero 664 3, 6 | ch'io perdo, il vanto di morire innocente e chi in sembianza 665 2, 15| Sifare~No, mio bel cor, noi moriremo insieme. ~No. 18 Duetto ~ 666 2, 14| barbare stelle!- ~Aspasia~Pria morirò. ~Mitridate~Tu fingi invano. ~ 667 2, 7 | i detti miei! Innocente morrei... ~Aspasia~Sifare, e dove 668 2, 7 | ragion, se pur non mi vuoi morta. ~Sifare~Ah no; perdon, 669 2, 15| innocente, o caro, mi ti mostra il tuo amor, non lascia 670 3, 2 | sofferenza, alle mie brame mostrandoti cortese e nel tuo core quel 671 1, 12| lei in quale aspetto ho da mostrarmi? Ah parlae quanto mai vedesti 672 2, 7 | segno tenera tanto ah non mostrarti a lui. Delle sventure altrui, 673 2, 1 | di conoscermi appena tu mostri, ingrato, ed io schernita 674 2, 15| Aspasia~Io sposa di quel mostro, in cui spietato amore ci 675 1, 9 | In mia difesa ah tosto movan l'aquile altere, a cui precorre 676 2, 5 | forza? E chi finora senza movermi asdegno di parlarmi d'amor, 677 3, 7 | colpi qual forza esterna i muri percosse ed or gli atterra! 678 1, 10| di mare, con due flotte nacorate in siti oppositi del canale. 679 3, 1 | Degno, o Sire, di chi libera nacque. I doni tuoi di rendersi 680 3, 4 | temerai d'appressarti al fatal nappo tu, che ardita al collo 681 2, 11| supplicio sopendo sol, perché narrar tu possa ciò che udisti 682 1, 1 | cor! ~Sifare~Se il ver mi narri, molto a sperar mi resta, 683 3, 8 | dell'armi, indi a'soldati io narro il fiero insulto, i rischi 684 2, 14| tradirmi, o sorte.- [si nasconde dietro al padiglione). ~ 685 2, 1 | costar d'un simil bene: ma nata al soglio Ismene deve un 686 2, 12| arboscello~dal trono donde è nato~si vede tralignar.~[parte 687 3, 9 | Ah vi risento; o sacre di natura voci possenti, o fieri rimorsi 688 2, 3 | io ritorno farò teco alle navi al nuovo giorno. ~Aspasia~ 689 3, 10| si scorgono in lontano i navigli romani, che abbruciano sul 690 | ne' 691 2, 7 | Crudel commando! ~Aspasia~Neccesario però. troppo m'è nota la 692 1, 3 | e non mòffende~chi può negarmi amore.~Ma di furor m'accende~ 693 3, 4 | questo, che in seno ~sacro a Nemesi or verso atro veleno.~[in 694 1, 9 | speranza a me più resta, se nemica fortuna sul capo mio tutto 695 3, 1 | strumento funesto giacché nemmen servite, io vi calpesto. ~ 696 1, 11| ravvisa un nuovo appoggio: al nodo eccelso, ch'io stesso ricercai, 697 3, 12| tornare innanzi col bel nome di figlio al padre amato 698 | nostre 699 | nostro 700 1, 10| lustri i sudor sola una notte a Pompeo fortunata, a me 701 1, 9 | pria che sorga nel ciel novella aurora, ne avrai più certe 702 2, 12| tu dei serbar.~Spettacolo novello~non è, se un arboscello~ 703 1, 3 | speranze mie quasi perdute. Un novo sprone per voi s'aggiunge 704 | nulla 705 2, 10| Farnace~Ahi qual nemico nume si forsennata impresa può 706 3, 5 | penar forse mi rendi, e nuovamente il genitore offendi? ~Sifare~ 707 2, 14| vergognosa fiamma siegui a nutrir; e mentre illustre morte 708 3, 11| puoi tu sola scontar gli obblighi miei. Scarsa mercede sarebbe 709 2, 7 | te più resto~ogni dovere obblio~mi scordo ancor di me.~[ 710 3, 11| in dono, e possa eterno oblìo frattanto cancellar dai 711 3, 10| portato sopra una spezie di occhio formato dall' intreccio 712 3, 2 | ti piacque e chi tuttora occupa il tuo pensier? No, lo condanna 713 1, 2 | core ch'è libero, che l'odia , impone amore. ~Sifare~ 714 1, 13| mio furor geloso che un odiato figlio a me nemico a de' 715 3, 7 | al piede? Oh cielo, qual odo, strepito d'armi... [vedesi 716 1, 13| rival troppo diletto. M'offenda pur Farnace: egli non offre 717 2, 2 | vendetta. Egli del pari te offende e il genitor. Solo una prova 718 3, 5 | e nuovamente il genitore offendi? ~Sifare~Serbisi Aspasia 719 2, 10| accetti, il dirò pur, l'offerta pace. ~Mitridate ~- Brami, 720 2, 1 | costerà.~Quando si lieve offesa~punita in me vedrai~tu stessa 721 2, 14| mio furor.~Padre ed amante offeso~voglio vendetta, e voglio~ 722 2, 14| consiglio per isposo ad Aspasia offra un suo figlio. ~Sifare~- 723 1, 12| trono colla destra di sposo offrendo in dono. ~Mitridate~Empio! 724 1, 9 | aduna? ~Marzio~Maggior d'ogg'altro fato e'il gran fato 725 2, 8 | ti dettò virtù. Scorda un oggetto per te fatal, rifletti alla 726 | ognun 727 1, 6 | All'ire freno, Principi, olà. D' armate prore già tutto 728 3, 1 | Mitridate~Pera omai chi m'olgraggia, ed il mio sdegno più l' 729 1, 12| improvviso non fossero gli oltraggi a me celati, che soffro, 730 2, 13| il mio maggior delitto ad oltraggiarti , o padre, sappi, che non 731 | oltre 732 1, 1 | Più che le mie parole l'omaggio delle schiere, del popolo 733 3, 3 | frattanto un'alma ingrata~l'ombra mia precederà.~[parte, seguito 734 3, 4 | No. 21 Cavatina ~Pallid'ombre, che scorgete~dagli Elisi 735 | Onde 736 3, 6 | eterno contrasto fra l'amore ondeggiar, e'l dover mio? Se ancor 737 1, 6 | lite, e meco il padre ad onorar venite. ~No.3 Aria ~L'odio 738 2, 10| costringe a restar, cedi l'onore di trionfar sul tebro al 739 1, 2 | sei capace. ~Sifare ~E ad onta de'giuramenti miei dunque 740 2, 14| Signor? ~Mitridate~Più non m'oppongo. La vergognosa fiamma siegui 741 1, 10| flotte nacorate in siti oppositi del canale. Da una parte 742 1, 2 | togli , oh Dio! quest'alma oppressa,~prima rendimi a me stessa~ 743 2, 14| voglio vendetta, e voglio~che opprima entrambi il peso~del giusto 744 2, 8 | tormento,~che il seno m'opprime,~mancare già sento~la pace 745 2, 6 | trattenendo il colpo che Farnace opprimea, nel campo etrambi chiama 746 3, 12| pentimento suo, della sua fede. Opra son di Farnace quegl'incendi, 747 3, 10| potessi egual premio a tant'opre... ~ 748 1, 2 | conoscerai qual sia quel core, ch'ora ingiusto accusar puoi di 749 1, 10| vanno disponendo in bella ordinanza sulla spiaggia. ~No.7 Marcia ~ 750 2, 3 | guardie, ebe ricevuto l'ordine si ritirano] ~Aspasia~che 751 1, 12| Aspasia dia più facile l'orecchio? Io stesso a lei in quale 752 3, 12| campidoglio,~si resista a quell'orgoglio, ~che frenarsi ancor non 753 3, 3 | e a queste mura già reca orrido assalto. ~Mitridate~Avete, 754 3, 1 | mano, seguita dal Ismene~ ~Orti pensili. ~Recitativo ~Mitridate~ 755 1, 1 | il servo e fra'l nemico osa Arbate appigliarsi al partito 756 1, 10| cui la gloria tua nulla s'oscura? Tregua i pensier funesti 757 1, 1 | partito miglior. ~Arbate~Se l'oso! E puoi dubitarne , o Signor? 758 1, 12| Farnace intanto cautamente si osservi. ~Arbate~Il real cenno io 759 3, 3 | pugnar. Scesa sul lido l'oste romana in un momento in 760 2, 10| nuovo a cercarlo il ferro ostile. Il terribile acciaro, riprendo, 761 1, 2 | unisce Arbate, che non posso ottener? ~Aspasia~Il tuo soccorso, 762 3, 1 | per le vie del rigor tenti ottenere, l'ottenga la clemenza. ~ 763 3, 1 | rigor tenti ottenere, l'ottenga la clemenza. ~Mitridate~ 764 2, 13| rigore, e di me più gradito ottenne amore. ~No.16 Aria ~Farnace [ 765 1, 3 | si meriti almen, se non s'ottiene. ~No.2. Aria ~Soffre il 766 | otto 767 3, 1 | oltraggio istesso che tu our soffri, e non pretendo con 768 2, 10| combatti, e la sua sette colli ov'io eretto avrò felicemente 769 2, 10| creder, ch'egli possa in ozio vile passar più giorni ed 770 3, 8 | di regnar sei vago,~già pago è il tuo desìo,~e se vendettà 771 2, 1 | 11 Aria ~Va, l'eror mio palesa,~e la mia pena affretta,~ 772 3, 6 | incerta la mi afede,~ah palesi almen la morte~di quest' 773 3, 4 | rapita. ~No. 21 Cavatina ~Pallid'ombre, che scorgete~dagli 774 1, 7 | No. 4 Aria ~Nel sen mi palpita dolente il core;~mi chiama 775 3, 2 | il ver. Non ingannarmi e parla: di Sifare che fu? Vittima 776 1, 12| aspetto ho da mostrarmi? Ah parlae quanto mai vedesti e quanto 777 2, 5 | senza movermi asdegno di parlarmi d'amor, dimmi fu degno? ~ 778 2, 15| Sifare~E pur poch'anzi non parlavi così. ~Aspasia~Tutta non 779 2, 2 | salverà da morte. ~Ismene Parli di morte? Ah Sire. ~Mitridate~ 780 1, 1 | Signor. Più che le mie parole l'omaggio delle schiere, 781 2, 8 | Aspasia~Grazie ai Numi partì. Ma tu qual resti, sventurato 782 1, 11| in riveder la figlia del Partico Monarca? ~Farnace~Oh rimprovero 783 2, 14| vendetta render pria di partir saprò famosa colla strage 784 2, 11| alla tua Roma. Marzio~Io partirò; ma tuo malgrado in breve 785 1, 1 | osa Arbate appigliarsi al partito miglior. ~Arbate~Se l'oso! 786 2, 10| difendi, e i doni suoi: passa l'Eufrate, combatti, e la 787 2, 10| ch'egli possa in ozio vile passar più giorni ed aspettar, 788 1, 11| Sifare e Farnace, scorgano i passi tuoi. Meco soltanto rimanga 789 2, 14| già l'odio, il disprezzo passò dal padre al figlio sventurato. ~ 790 3, 12| Farnace, e vieni agli amplessi paterni. [si alza Farnace e baccia 791 1, 12| Arbate, e lo accerta del paterno amor mio. Farnace intanto 792 3, 8 | Recitativo ~Marzio~Teco i patti, o Farnace serba la Romana. ~[ 793 3, 2 | deve, a me rendendo. A tal patto io sospendo il corso all' 794 3, 2 | sarà il mio destin; ma nol paventa chi d'affrettarlo ardì. ~ 795 1, 6 | fra voi la pace,~un padre paventate,~che perdonar non sa.~S' 796 1, 2 | de'giuramenti miei dunque paventi, ch'io possa teco ancora 797 2, 3 | son teco spiegato, e il pegno illustre che porti di mia 798 1, 11| periglio,~già dice che solo~penare dovrò.~[parte ed entral 799 2, 9 | mercè di tue preghiere, pende indeciso il suo destino. 800 2, 7 | piede,~non rammentar le pene~che provi, o cara, in te.~ 801 2, 15| ed or l'indegna via di penetrar nell'altrui cor gli apprese. ~ 802 2, 5 | Mitridate, che del mio cor non penetrò l'arcano, perdon un tal 803 1, 12| Mitridate ei volga sol di guerra pensieri e di vendetta. ~Mitridate~ 804 3, 1 | seguita dal Ismene~ ~Orti pensili. ~Recitativo ~Mitridate~ 805 3, 2 | Pensaci: ancora un momento a pentirti t'offre la mia pietà. ~Aspasia~ 806 3, 9 | affetti io v'abbandono:~son pentito, e non ascolto, che i latrati 807 3, 1 | Recitativo ~Mitridate~Pera omai chi m'olgraggia, ed 808 | perch' 809 3, 7 | qual forza esterna i muri percosse ed or gli atterra! E'eogno 810 3, 4 | rendete~tutto il benm che già perdei.~Bevasi...~Aimè, qual gelo 811 3, 2 | aggrada omai risolva; ma perdendo chi è rea Sifare assolva. ~ 812 2, 1 | Inver deve assai poco la perdita costar d'un simil bene: 813 3, 6 | compensa quei , ch'io perdo, il vanto di morire innocente 814 2, 15| trucidato amante? No, Sifare, perdona, io più nol posso e invan 815 1, 6 | un padre paventate,~che perdonar non sa.~S'oggi il franterno 816 1, 3 | sento speranze mie quasi perdute. Un novo sprone per voi 817 2, 14| voi già sciolgo il freno,~perfidi al mio furor.~Padre ed amante 818 2, 2 | Mitridate~ ~Recitativo ~Ismene~Perfido, ascolta... Ah Mitridate! ~ 819 per | PERSONAGGI~ ~Mitridate, di Ponto ~ 820 2, 10| prudenza si serva, e se ti piace, si accetti, il dirò pur, 821 1, 2 | t'accordi di vedermi il piacer, e tu fors'anche meglio 822 2, 9 | il suo destino. Al cielo piacesse almen, ch'oltre un rivale 823 3, 2 | io creda fido a me chi ti piacque e chi tuttora occupa il 824 1, 7 | dolente il core;~mi chiama al piangere il mio dolore;~non so resistere, 825 1, 1 | prima. Sifare, Arbace~ ~Piazza di Ninfea, con veduta in 826 3, 12| con Farnace che si getta a piedi di Mitridate e detti~ ~Recitativo ~ 827 3, 4 | dagli Elisi i mali miei,~deh pietose a me rendete~tutto il benm 828 3, 1 | numi il laccio infransero pietosi. Ah se t'è cara la vita 829 2, 15| lascia almeno d'esser meco pietoso. Eccoti il petto, ferisci 830 1, 4 | Sposa or ti voglio. [la piglia a forza per mano] E al mio 831 2, 10| parte illesa riman! Questa piuttosto sia tua cura a serbar. Se 832 | poca 833 2, 15| per sempre? ~Sifare~E pur poch'anzi non parlavi così. ~ 834 3, 8 | Farnace e un Romano gli porge l'armi] ~Farnace~Ah, Marzio, 835 1, 4 | genitore, né si vegga la figlia porger la man sacrilega, ed audace 836 3, 4 | che ardita al collo mi porgesti le funi? Eh no, si prenda, ~[ 837 2, 7 | fui svelandoti il mio cor, portando al soglio del caro genitore 838 3, 4 | ritorno in libertà. Per lui poss'io dispor della mia sorte 839 3, 9 | o sacre di natura voci possenti, o fieri rimorsi del mio 840 2, 15| ingiusto mi presegue. Egli m'ha posto in ira al padre, ei mio 841 | potei 842 | poter 843 | potesse 844 | potrà 845 | potrebbe 846 | Potresti 847 3, 2 | Mitridate~No, vive ancora, e poui assicurar, se'l brami, i 848 3, 3 | alma ingrata~l'ombra mia precederà.~[parte, seguito da Arbate 849 2, 15| Sifare~E vuoi... ~Aspasia~Sì, precederti a Dite. A me non manca per 850 1, 11| rimanga Arbate. ~Ismene~Io ti precedo , o Sire, ma porto nel seno 851 3, 10| Nell'aprirsi della scena preceduto intanto dalle sue guardie, 852 1, 9 | movan l'aquile altere, a cui precorre la vittoria e il teror. 853 1, 1 | fraterne. ~Arbate~Oh quanto ti precorse colle brame e coi voti il 854 1, 11| un segreto timor, che mi predice quanto poco il mio cor sarà 855 2, 5 | sai? Dubiti ancor? , chi pregai poc'anzi. Perché mi fosse 856 2, 9 | Mitridate~Ancora, mercè di tue preghiere, pende indeciso il suo destino. 857 2, 10| Farnace~ ~Mitridate~Sedete, o Prenci, e m'ascoltate. [siedono 858 3, 4 | porgesti le funi? Eh no, si prenda, ~[Aspaisa prende in mano 859 3, 4 | no, si prenda, ~[Aspaisa prende in mano la tazza ed il moro 860 2, 7 | la vuol divisa il cielo, prender cosi furtivamente il volo. 861 3, 4 | accompagnato ~Aspasia~Ah ben ne fui presaga! Il dono estremo di Mitridate 862 2, 8 | posso e tenterò poiché 'l prescrive, ahi lassa tanto giusto 863 2, 15| quel fato, che ingiusto mi presegue. Egli m'ha posto in ira 864 3, 4 | viene un moro, il quale presenta ad Aspasia sopra una sottocoppa 865 | Presso 866 | presto 867 2, 3 | ritirano] ~Aspasia~che far pretendi? Ah Sire. Sifare... ~Mitridate~ 868 3, 1 | che tu our soffri, e non pretendo con eccesso peggiore di 869 1, 12| facea? Forse hanno entrambi preteso amor della Regina. A quale 870 1, 4 | Farnace. ~Farnace~Quasi deboli pretesti son questi, che t'infingi, 871 1, 2 | d'una infelice al pianto prevalga in questo . Barbaro, audace, 872 2, 15| Di Mitridate , oh Dio, si prevenga il furor. ~Sifare~Col sangue 873 3, 10| destino, atto sì disperato prevenir non potei! ~Mitridate~Per 874 3, 2 | ch'io mi cangi, o Signor. Prieghi non curo e minacce non temo. 875 3, 7 | belle speranze? Io più regni primogenito erede siedo ad un sasso, 876 1, 7 | Sifare, Aspasia~ ~Farnace~Principe, che facemmo? ~Sifare ~Io 877 2, 3 | empio ed un audace, che privo di virtù, senza rossore...( 878 2, 11| si disarmi Farnace, e nel profondo della torre maggior, la 879 per | Mitridate, di Ponto ~Aspasia, promessa sposa di Mitridate ~Sifare, 880 1, 4 | diadema alle tue tempia le promesse del padre il figlio adempia. ~ 881 1, 3 | dimore, e la mercede, che prometter mi sembra il caro bene, 882 1, 2 | occhi tuoi. ~Aspasia~Forse prometti ciò ch'eseguir non sei capace. ~ 883 1, 2 | senza sperar mercè, quando prometto, bell' Aspasia, ubbidirti, 884 1, 8 | pensaci: in tuo favore tu pronte hai le tue schiere, a me 885 2, 8 | cor! Ah giacché fosti di pronunziar capace la sentenza crudel, 886 1, 12| premio che un figlio tal propor si deve. A lui vanne, Arbate, 887 1, 6 | Principi, olà. D' armate prore già tutto imgombro il mar, 888 1, 10| gli accoglie sul lido. Si prosiegue poi di mano in mano lo sbarco 889 3, 10| rimirata e'l tuo valore. Per te prostrate al suolo giaccon l'aquile 890 2, 1 | giurasti? E quando varco provincie e regni, e al mar m'affido 891 3, 11| Già vissi, Aspasia. Omai provvedi, o figlio alla tua sicurezza. ~ 892 2, 10| Al tempo, o padre, con prudenza si serva, e se ti piace, 893 3, 5 | custodia, finché dura la pugna, vengano quegli armati. ~ 894 3, 3 | affretta o a salvarti, o a pugnar. Scesa sul lido l'oste romana 895 3, 11| pria sul reo Farnace vada a punir... ~ 896 1, 13| lui non vedrai costretto a punire un rival troppo diletto. 897 3, 1 | cangiasi in furor.~potrei punirlo, è vero,~ma tollerò le offese,~ 898 2, 15| acciaro, e in me de' mali tuoi punisci di tua man la rea sorgente. ~ 899 2, 1 | Quando si lieve offesa~punita in me vedrai~tu stessa accuserai~ 900 3, 4 | idea la mente. In questo punto ah forse beve la morte sua 901 2, 7 | col sangue mio! Deh se fu pura la fiamma tua, da un tal 902 2, 13| Per quel sembiante che fa purtroppo il mio maggior delitto ad 903 1, 11| morte l'un dell'altro ingaro quà ne trasse, o Signor. Noi 904 | quanta 905 2, 14| Scena quattordicesima. Sifare, Mitridate, Aspasia~ ~ 906 | quegl 907 | quei 908 | quelle 909 | queste 910 2, 15| Scena quindicesima. Aspasia, Sifare~ ~Recitativo ~ 911 3, 12| dentro la scena] ~No.25 Quintetto ~Sifare, Aspasia, Farnace, 912 3, 7 | i frutti son questi, che raccolgo da sì belle speranze? Io 913 1, 9 | Farnace~Alla tua fede mi raccomando, amico: il mio periglio 914 3, 9 | che al primo impero~la ragione in me ritorni;~già ricalco 915 2, 14| anni, infelice, fuggitivo e rammingo io più non sono che un ogetto 916 1, 6 | Arbate~A me foriero ne fu rapido legno Ah si deponga ogni 917 3, 4 | quella pace trovar, che m'è rapita. ~No. 21 Cavatina ~Pallid' 918 2, 14| me stesso, e con rossor ravviso, che il volerti mia sposa 919 1, 6 | Mitridate di se stesso a recar più certo avviso al porto 920 2, 14| Aspasia~Ah fu l'affetto reciproco, o Signor... Ma che? Nel 921 1, 10| serbo ognor l'istesso~e vi reco in petto accolto~sempre 922 1, 11| Signor... ~Mitridate~Ai regi tetti dove in breve io ti 923 3, 1 | la ravvisa da lei, non il regnante. ~Mitridate~Quanto mi costa, 924 3, 8 | No. 23 Aria ~Marzio~Se di regnar sei vago,~già pago è il 925 1, 1 | Farnace trovar. ~Arbate~Del regno adunque può già la gelosia 926 1, 11| fornunati, che nel renderci rei del trascredito cenno il 927 3, 2 | ben, che mi si deve, a me rendendo. A tal patto io sospendo 928 1, 11| Noi fornunati, che nel renderci rei del trascredito cenno 929 3, 1 | libera nacque. I doni tuoi di rendersi fatali disperata tentò, 930 3, 4 | mali miei,~deh pietose a me rendete~tutto il benm che già perdei.~ 931 3, 5 | lungo il penar forse mi rendi, e nuovamente il genitore 932 1, 2 | quest'alma oppressa,~prima rendimi a me stessa~e poi sdegnati 933 2, 15| consigliare: a compiacerlo renditi pronta, o almen ti fingi: 934 3, 12| baccia al padre la mano) Già rendo a te la tenerezza mia. Basta 935 3, 7 | seguito da'suoi soldati). ~A replicati colpi qual forza esterna 936 1, 2 | diverrai. Ma quando t'avrò resa a te stessa, abborrirai 937 1, 5 | Farnace ~[ed Aspasia con resentimento] Intendo, ingrata, meglio 938 3, 12| ceda al campidoglio,~si resista a quell'orgoglio, ~che frenarsi 939 2, 8 | cor.~Al fiero contrasto~resister non basto;~e strazia quest' 940 1, 7 | piangere il mio dolore;~non so resistere, non so restar.~Ma se di 941 2, 10| Se t'allontani , chi fido resterà? Chi m'assicura del volubile 942 2, 8 | ai Numi partì. Ma tu qual resti, sventurato mio cor! Ah 943 1, 12| parte ei credea del suo retaggio. ~Mitridate~Ah questo è 944 3, 9 | ragione in me ritorni;~già ricalco il ben sentiero~della gloria 945 1, 11| nodo eccelso, ch'io stesso ricercai, l'alma prepara, e di tal 946 1, 1 | però ne attesi, e non dovea ricetto qui Farnace trovar. ~Arbate~ 947 2, 3 | escono due guardie, ebe ricevuto l'ordine si ritirano] ~Aspasia~ 948 2, 1 | disprezza il disprezzar. Richede o riparo o vendetta quell' 949 2, 13| funesto~gemere ancor tu dei;~ridere a danni miei~Sifare non 950 2, 14| io voglio di tanti tuoi rifiuti vendicarmi sul campo con 951 1, 5 | adesso il tuo cor. De' tuoi rifiutti costui fore è cagion. Ei 952 2, 8 | un oggetto per te fatal, rifletti alla tua gloria e assicura 953 1, 3 | destò! Con più di forza rigermogliar vi sento speranze mie quasi 954 2, 10| de'tuoi regni parte illesa riman! Questa piuttosto sia tua 955 3, 10| ed Arbate e lo siegue il rimanente delle milizie. ~Mitridate~ 956 1, 11| passi tuoi. Meco soltanto rimanga Arbate. ~Ismene~Io ti precedo , 957 3, 10| sguardi estremi la tua rimirata e'l tuo valore. Per te prostrate 958 3, 9 | natura voci possenti, o fieri rimorsi del mio cor.Empio a tal 959 2, 7 | orrore sarebbe il mio! Quale rimorso! E come potrei lavar macchia 960 1, 7 | Sifare ~Io nel mio core rimproveri non sento. ~Aspasia~Oh ritorno 961 1, 11| Partico Monarca? ~Farnace~Oh rimprovero acerbo! ~Mitridate~Entrambi, 962 3, 4 | il moro si ritira] ~e si ringrazi il donator. Per lui ritorno 963 2, 1 | il disprezzar. Richede o riparo o vendetta quell'oltraggio 964 2, 3 | Ma che tenti Farnace sin ripirmi la sposa, e che tu adori 965 2, 10| ostile. Il terribile acciaro, riprendo, o figli. ~E da quest'erme 966 2, 13| ma più fatal; che dove ripulse io sol trovai, sprezzi e 967 3, 8 | narro il fiero insulto, i rischi tuoi. Ne freme quel popolo 968 1, 2 | sdegnati con me.~Come vuoi d'un rischio in faccia,~ch'io risponda 969 3, 9 | dpingo l'ardito piè? Ah vi risento; o sacre di natura voci 970 3, 2 | quanto gli aggrada omai risolva; ma perdendo chi è rea Sifare 971 1, 2 | mia per compiacerti, risolvere dovrò di non vederti? ~Aspasia~ 972 1, 5 | Aspasia apprendi Sifare a rispettar. ~Farnace ~[ed Aspasia con 973 1, 9 | cor non cederà.~Roma in me rispetti e tema~men feroce e men 974 1, 10| affretta al piè del genitore il rispetto e l'amore. ~ 975 1, 2 | rischio in faccia,~ch'io risponda a'detti tuoi?~Ah conoscermi 976 1, 5 | Farnace] A tanto ardire cosi rispondo. ~Aspasia ~[trattenendo 977 2, 3 | e sia sol l'ubbidirti la risposta mia. ~Mitridate~Di vittima 978 3, 9 | impero~la ragione in me ritorni;~già ricalco il ben sentiero~ 979 1, 11| giudice, che padre voi qui mi ritrovate. Il primo intanto l'imprudente 980 2, 11| sordo sprezzi e m'invia, ritroverà di farsi udir la via. [parte] ~ 981 1, 13| figlio si caro a te fido ritrovi, e in lui non vedrai costretto 982 1, 12| ubbidiente ad eseguir.- Che mai rivolge in mente!- ~[parte] ~ 983 3, 3 | in fuga le tue schiere ha rivolte, e a queste mura già reca 984 1, 4 | ed adorna di mirti e di rose. ~ ~Farnace~Sin a quando, 985 3, 5 | A Mitridate accanto la roterò la spada, ei benché ingiusto, 986 3, 8 | apron libero a te quelle rovine. ~Farnace~oh sempre in ogni 987 3, 9 | ardito piè? Ah vi risento; o sacre di natura voci possenti, 988 1, 4 | la figlia porger la man sacrilega, ed audace all'amico di 989 2, 1 | soliti scherzi, e tu più saggia, senza dolerti tanto de' 990 1, 2 | Signor, dall' empie mani salvami pria:Quest'è il mio voto. 991 3, 3 | Arbate~Mio Re, t'affretta o a salvarti, o a pugnar. Scesa sul lido 992 2, 2 | sorte, né esser figlio il salverà da morte. ~Ismene Parli 993 2, 7 | improvviso annientar non sapeste i detti miei! Innocente 994 1, 12| di lei teme il mio cor. Sappilo, Arbate, io stesso dopo 995 2, 15| sazierà. Ah mia Regina, sappiti consigliare: a compiacerlo 996 | sarai 997 | saran 998 | saresti 999 | sarò 1000 2, 15| Aspasia lo voglia, tutto si sazierà. Ah mia Regina, sappiti


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