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Vittorio Amadeo Cigna-Santi
Mitridate, rè di Ponto

IntraText - Concordanze

(Hapax - parole che occorrono una sola volta)


1-gelo | gelos-sazie | sbarc-zelo

                                                 grassetto = Testo principale
     Atto, Scena                                 grigio = Testo di commento
1001 1, 10| vascelli, dal maggior de'quali sbarcano Mitridate ed Ismene, quegli 1002 3, 11| scontar gli obblighi miei. Scarsa mercede sarebbe a un figlio 1003 3, 2 | assolva. ~Mitridate~Sifare? Ah scellerata! E vuoi ch'io creda fido 1004 2, 1 | te lontano venne l'ardor scemando a poco a poco, si estinse 1005 3, 4 | che dal ciglio malgrado mi scendete ad innondarmi il sen? Di 1006 3, 3 | a salvarti, o a pugnar. Scesa sul lido l'oste romana in 1007 1, 4 | padre dai Romani trafitto scettri io non ho, non ho soldati, 1008 2, 1 | tu mostri, ingrato, ed io schernita amante ti trovo adorator 1009 2, 1 | Questi d'amore sono i soliti scherzi, e tu più saggia, senza 1010 2, 3 | mi diè vita del tuo voler schiava mi rese, e sia sol l'ubbidirti 1011 1, 10| guardia reale, e questa da una schiera di Parti. Arbate con seguito 1012 3, 1 | serbi in seno qualche d'amor scintilla, un ira affrena, che forse 1013 2, 14| ingrate, il seno:~per voi già sciolgo il freno,~perfidi al mio 1014 3, 8 | serba la Romana. ~[viene sciolto Farnace e un Romano gli 1015 2, 7 | Aspasia~Sifare, e dove impeto sconsigliato ti trasporta? Che di più 1016 3, 11| sotrasse, e puoi tu sola scontar gli obblighi miei. Scarsa 1017 1, 9 | Farnace~Eccovi in un momento sconvolti i miei disegni. ~Marzio~ 1018 3, 11| amor mio tenero ogetto, e scopo di mie furie infelice. Ad 1019 2, 10| già quasi da se stesso si scopre.- E chi di questa è il lieto 1020 2, 8 | impresa, che ti dettò virtù. Scorda un oggetto per te fatal, 1021 2, 2 | Mitridate~Vanne, e comincia a scordarti di lui. Più degno sposo 1022 3, 2 | ah lascia almeno ch'io ti scorga una volta sul labbro il 1023 1, 11| Principessa, e Sifare e Farnace, scorgano i passi tuoi. Meco soltanto 1024 2, 9 | capace? ~Mitridate ~Tosto lo scorgerò. Vengano Arbate, i figli 1025 3, 4 | Cavatina ~Pallid'ombre, che scorgete~dagli Elisi i mali miei,~ 1026 3, 10| reggia di Ninfea, da cui si scorgono in lontano i navigli romani, 1027 3, 10| dall' intreccio di vari scudi si avanza Mitridate ferito. 1028 2, 5 | poc'anzi. Perché mi fosse scudo contro un'ingiusta forza? 1029 2, 4 | di lui. Tu la cui non scuote d'un german d'una madre 1030 1, 2 | oh Ciel! ~Sifare~Non ti sdegnar: diverso dall'amor del germano 1031 1, 2 | rendimi a me stessa~e poi sdegnati con me.~Come vuoi d'un rischio 1032 | se' 1033 2 | ATTO SECONDO~ ~ 1034 3, 11| sarebbe a un figlio tal secretto e corona senza la destra 1035 1, 1 | altrove a cercar e sposa e sede. ~[parte col seguito] ~ 1036 3, 7 | Ninfea. Farnace incatenato e sedente sopra un sasso. ~Recitativo ~ 1037 2, 9 | Asia, o Principessa, meco seder ti piaccia. ~[siedono Mitridate 1038 2, 11| si alza impetuosamene dal sedere, e seco si alzano tutti] ~ 1039 2, 10| Sifare, Farnace~ ~Mitridate~Sedete, o Prenci, e m'ascoltate. [ 1040 2, 9 | gran padiglione reale con sedili. Indietro folta selva ad 1041 2, 3 | detto. Un figlio qui ti seduce e tu l'ascolti, ingrata. 1042 2, 5 | Pur troppo, o Prence , mi seducesti, e mio malgrado ancora sento, 1043 2, 11| Non odio chi un figlio mi sedusse. Onde venisti, temerario, 1044 3, 8 | illustre trofeo. De'tuoi seguaci lo stuol disperso intanto 1045 2, 15| tale sposo all'ara potrei seguir: Come accopiar la destra 1046 3, 8 | fatto istesso~che ognor ti seguirà.~[parte col suo seguito] ~ 1047 2, 14| vil ribelle. ~Sifare~- Ah, seguisse a tacer, barbare stelle!- ~ 1048 1, 11| tetti dove in breve io ti seguo , o Principessa, e Sifare 1049 2, 9 | con sedili. Indietro folta selva ad esercito schierato ecc. 1050 3, 6 | morire innocente e chi in sembianza può chiudergli d'Eroe visse 1051 1, 11| un bacio imprime tutti i sensi del cor, padre t'esprime. ~ 1052 2, 8 | di pronunziar capace la sentenza crudel, siegui l'impresa, 1053 1, 11| amore,~dovrei sol diletto~sentirmi nel core.~Ma sento un tormento,~ 1054 3, 8 | Teco i patti, o Farnace serba la Romana. ~[viene sciolto 1055 1, 12| afrettò? Arbate~Quel di serbasi colla forza dell'armi, e 1056 3, 5 | genitore offendi? ~Sifare~Serbisi Aspasia in vita, e poi del 1057 1, 10| vinto e anche oppresso~io mi serbo ognor l'istesso~e vi reco 1058 2, 14| col tuo Farnace tu qui servi ai Romani. Andiamo , io 1059 3, 1 | strumento funesto giacché nemmen servite, io vi calpesto. ~Mitridate~ 1060 1, 1 | spero, se di Roma fra il servo e fra'l nemico osa Arbate 1061 | sette 1062 1, 9 | e tema~men feroce e men severo, ~più barbaro, o più fiero~ 1063 3, 10| o figlio. Hanno i miei sguardi estremi la tua rimirata 1064 2, 14| meritar l 'onor d'un regio sguardo quel tuo figlio fedel, quello 1065 3, 11| provvedi, o figlio alla tua sicurezza. ~Sifare~Ah lascia, o padre, 1066 3, 7 | regni primogenito erede siedo ad un sasso, e invece di 1067 3, 10| fianco Sifare ed Arbate e lo siegue il rimanente delle milizie. ~ 1068 1, 11| trascorso ad emendar tu sii, farnace. Ismene, che amasti, 1069 2, 1 | poco la perdita costar d'un simil bene: ma nata al soglio 1070 2, 14| quello che tanto perché simile al padre, e a te diletto... ~ 1071 1, 1 | sul volto di ciascun gioia sincera abbastanza ti spiega in 1072 1, 10| accostando al suono di lieta sinfonia un altra squadra di vascelli, 1073 1, 10| con due flotte nacorate in siti oppositi del canale. Da 1074 2, 7 | del caro genitore l'insana smania d'un ingiusto amore. Ah 1075 1, 2 | ottener? ~Aspasia~Il tuo soccorso, Signor, vengo a implorar. 1076 3, 2 | Mitridate~Non abusando della mia sofferenza, alle mie brame mostrandoti 1077 1, 3 | s'ottiene. ~No.2. Aria ~Soffre il mio cor con pace~una 1078 3, 1 | oltraggio istesso che tu our soffri, e non pretendo con eccesso 1079 1, 8 | fedeltà.~[parte coi suoi solati] ~ 1080 1, 10| in mano lo sbarco delle soldatesche; le quali si vanno disponendo 1081 2, 1 | Farnace ~Questi d'amore sono i soliti scherzi, e tu più saggia, 1082 1, 11| scorgano i passi tuoi. Meco soltanto rimanga Arbate. ~Ismene~ 1083 2, 7 | perché sul mio labbro, o sommi Dei, con fulmine improvviso 1084 2, 11| ritorna. Il tuo supplicio sopendo sol, perché narrar tu possa 1085 3, 1 | per chi m'accese~quanto sopporto anch'io,~e pur l'affanno 1086 2, 11| malgrado in breve colei, che sordo sprezzi e m'invia, ritroverà 1087 1, 9 | fato di Roma, e pria che sorga nel ciel novella aurora, 1088 2, 15| punisci di tua man la rea sorgente. ~Sifare~Che dici, anima 1089 3, 12| nuova è questa gioia per me! Sorgi, o Farnace, e vieni agli 1090 3, 2 | rendendo. A tal patto io sospendo il corso all'ire mie. Del 1091 2, 5 | l'arcano, perdon un tal sospetto, non a Sifare, no. ~Sifare~ 1092 1, 11| chi tanto stato è finora e sospirato e pianto! ~Ismene~Perché 1093 2, 7 | fuggir dal seno un indegno sospiro, e l'alma poi verso l'unico 1094 3, 11| esse il cielo non invan ti sotrasse, e puoi tu sola scontar 1095 3, 4 | presenta ad Aspasia sopra una sottocoppa la tazza del veleno] ~Recitativo 1096 1, 12| Senza lasciarle tempo a spargere almeno le lagrime dovute 1097 2, 10| difese Roma credete, o vi spaventa il lungo disastroso sentiero? 1098 1, 10| quest'amico lido per breve spazio almeno abbian da noi. Dove 1099 3, 8 | amico, invano io dunque non sperai... ~Marzio~Dal campo in 1100 2, 12| pace,~questa tu dei serbar.~Spettacolo novello~non è, se un arboscello~ 1101 3, 8 | periglio, o prence, fui spettator, uscito appena un legno 1102 2, 6 | Anche Ismene presente, spettatrice non vana a quel ch'io credo, 1103 3, 10| guardie, e portato sopra una spezie di occhio formato dall' 1104 1, 5 | amante più felice, e men ti spiace. ~Sifare ~[a Farnace] ~Suo 1105 1, 10| in bella ordinanza sulla spiaggia. ~No.7 Marcia ~No.8 Cavata ~ 1106 1, 10| lauri il crine adorno~fide spiaggie, a voi non torno.~Tinto 1107 2, 3 | ritorno. Assai mi son teco spiegato, e il pegno illustre che 1108 3, 3 | estremo,~crudo ciel, sorte spietata;~ma frattanto un'alma ingrata~ 1109 3, 10| disegni miei, se a Mitridate spirar più non è dato, come bramò 1110 3, 2 | geloso tupo sdegno ei già spirò? ~Mitridate~No, vive ancora, 1111 2, 14| No. 17 Aria ~Già pietà mi spoglio~anime ingrate, il seno:~ 1112 2, 1 | tanto de'tradimenti miei, sprezzami infido e consolarti dei. ~ 1113 2, 14| sventurato. ~Aspasia~Io sprezzarlo , oh Signor? ~Mitridate~ 1114 2, 4 | irritar l'ire mie, che amor sprezzato può diventar furore in un 1115 1, 3 | mie quasi perdute. Un novo sprone per voi s'aggiunge oggi 1116 1, 10| lieta sinfonia un altra squadra di vascelli, dal maggior 1117 3, 1 | le bende del real diadema squarciate in mano, seguita dal Ismene~ ~ 1118 3, 1 | Ismene~Nell'ardua impresa non stancarti sì presto. Fa ce il cupido 1119 3, 6 | cando.~D'una vita io son già stanco~che m'espone al mondo in 1120 2, 14| partir saprò famosa colla strage de'figli e della sposa. ~ 1121 3, 10| arsa Roma in seno, brando straniero almeno non ha l'onor del 1122 2, 8 | contrasto~resister non basto;~e strazia quest'alma~dovere ed amor. ~ 1123 3, 7 | piede? Oh cielo, qual odo, strepito d'armi... [vedesi aprire 1124 2, 15| Aspasia~Sifare, per pietà stringi l'acciaro, e in me de' mali 1125 1, 1 | al tuo gran genitore mi strinse, in tuo favore qui tutto 1126 3, 1 | capo. Alla mia morte di strumento funesto giacché nemmen servite, 1127 3, 8 | trofeo. De'tuoi seguaci lo stuol disperso intanto salvo ti 1128 3, 1 | dispettosamente le bende suddette] ~A terra, vani impacci 1129 3, 5 | parte seguita da soldati sudetti] ~ 1130 1, 10| dispersi d'otto lustri i sudor sola una notte a Pompeo 1131 | sue 1132 | sulla 1133 3, 10| valore. Per te prostrate al suolo giaccon l'aquile altere- 1134 3, 8 | ti volle oppresso~già la superbia è doma, mercè il valor di 1135 2, 11| temerario, ritorna. Il tuo supplicio sopendo sol, perché narrar 1136 1, 13| crudele de'tuoi timori ecco svanì. Quel figlio si caro a te 1137 2, 7 | cordoglio l'empia cagione io fui svelandoti il mio cor, portando al 1138 2, 13| giacché son tradito, tutto si sveli omai. Per quel sembiante 1139 2, 14| congiunta a Mitridate, sventurata per sempre. Ingiusto meno 1140 3, 6 | faccia~a dover l'indegna taccia~tollerar il traditor.~[si 1141 2, 14| Sifare~- Ah, seguisse a tacer, barbare stelle!- ~Aspasia~ 1142 2, 7 | più misero ancor? Che non tacesti, adorata Regina? Io t'avrei 1143 1, 8 | mia sarà.~T'adopra a tuo talento;~né in me mancar gia mai~ 1144 2, 7 | virtù: potrebbe nel vederti talor fuggir dal seno un indegno 1145 3, 10| potessi egual premio a tant'opre... ~ 1146 | tanti 1147 2, 4 | furore in un momento, e che tardo sarebbe il pentimento. ~ 1148 2, 9 | Mitridate.Alla destra del teatro e sul davanti gran padiglione 1149 2, 10| l'onore di trionfar sul tebro al mio valore. ~Farnace~ 1150 2, 5 | legge tiranna costretta io tel celai, ma alfine.... Oh 1151 3, 7 | vegliando vaneggio? Che più temer, che più sperar degg'io? ~ 1152 3, 4 | Mitridate ecco recato. O destra, temerai d'appressarti al fatal nappo 1153 2, 11| mi sedusse. Onde venisti, temerario, ritorna. Il tuo supplicio 1154 3, 2 | Prieghi non curo e minacce non temo. Appien comprendo qual sarà 1155 1, 4 | assicura il diadema alle tue tempia le promesse del padre il 1156 1, 11| Farnace, Ismene~ ~Sifare~Su la temuta destra mentre l'un figlio 1157 2, 7 | ubbidiente, a questo segno tenera tanto ah non mostrarti a 1158 3, 12| mano) Già rendo a te la tenerezza mia. Basta così: moro felice 1159 3, 11| o dolce, dell'amor mio tenero ogetto, e scopo di mie furie 1160 2, 8 | vittoria. Ingannata ch'io son! Tentar lo posso e tenterò poiché ' 1161 2, 8 | io son! Tentar lo posso e tenterò poiché 'l prescrive, ahi 1162 3, 1 | rendersi fatali disperata tentò, ma i numi il laccio infransero 1163 3, 4 | più coraggio attenda il termine de'mali un infelice: ~Già 1164 1, 9 | precorre la vittoria e il teror. Poi quando ancora sia di 1165 3, 10| Mitridate, Sifare~ ~Atrio terreno, corrispondente a gran cortile 1166 2, 10| cercarlo il ferro ostile. Il terribile acciaro, riprendo, o figli. ~ 1167 3 | ATTO TERZO~ ~ 1168 1, 11| Signor... ~Mitridate~Ai regi tetti dove in breve io ti seguo , 1169 1, 11| porto nel seno un segreto timor, che mi predice quanto poco 1170 1, 9 | disegni. ~Marzio~A un vil timore Farnace ancor non s'abbandoni. ~ 1171 1, 10| spiaggie, a voi non torno.~Tinto almen non porto il volto~ 1172 1, 5 | qui sono. E chi quel core tiranneggiar pretende di tutto il mio 1173 1, 2 | ch'io possa teco ancora tiranno divenir? ~Aspasia~Contro 1174 1, 2 | destin, che la minaccia,~togli , oh Dio! quest'alma oppressa,~ 1175 1, 13| Aspasia, se un afetto ei mi toglie a me dovuto, non speri traditor 1176 3, 6 | dover mio? Se ancor me la togliete,io vi son grato, o Dei. ~ 1177 3, 1 | potrei punirlo, è vero,~ma tollerò le offese,~e ancora non 1178 3, 9 | Già dagli occhi il velo è tolto,~vili affetti io v'abbandono:~ 1179 3, 4 | della mia sorte e nella tomba col fin della mia vita quella 1180 1, 11| Qual labbro che tace,~quel torbido ciglio~la cara mia pace~ 1181 3, 12| ch'ebbe da lei, né per tornare innanzi col bel nome di 1182 1, 6 | L'odio nel cor frenate,~torni fra voi la pace,~un padre 1183 3, 8 | vendettà vuoi~di tutti i torti tuoi~da te dipenderà.~Di 1184 | tra 1185 2, 1 | senza dolerti tanto de'tradimenti miei, sprezzami infido e 1186 2, 14| Sifare io cedo. ~Sifare~- Oh tradimento!- ~Aspasia~Eh lascia di 1187 2, 14| Sifare~Udii. - Deh non tradirmi, o sorte.- [si nasconde 1188 2, 14| Mitridate] ~Io dunque fu tradita, o crudel? ~Mitridate~Io 1189 1, 4 | vendicare un padre dai Romani trafitto scettri io non ho, non ho 1190 2, 14| il vero con l'inganno si tragga. Alfin, Regina, torno in 1191 2, 12| trono donde è nato~si vede tralignar.~[parte seguita da'suoi 1192 2, 4 | madre il vile esempio, dalle trame d'un empio libera Mitridate, 1193 1, 11| primo intanto l'imprudente trascorso ad emendar tu sii, farnace. 1194 1, 11| che nel renderci rei del trascredito cenno il bel contento abbiam 1195 2, 7 | dove impeto sconsigliato ti trasporta? Che di più vuoi da me? 1196 1, 11| dell'altro ingaro quà ne trasse, o Signor. Noi fornunati, 1197 3, 4 | Bevasi...~Aimè, qual gelo trattien la man?... ~Qual barbara 1198 3, 8 | grave urtar delle ferate travi crolla il muro, si fende, 1199 1, 10| gloria tua nulla s'oscura? Tregua i pensier funesti su quest' 1200 per | del dei Parti ~Marzio, tribuno romano ~Arbate, governatore 1201 2, 10| restar, cedi l'onore di trionfar sul tebro al mio valore. ~ 1202 3, 8 | armi nostre il più illustre trofeo. De'tuoi seguaci lo stuol 1203 3, 10| pianto. Se morte intempestiva tronca i disegni miei, se a Mitridate 1204 1, 3 | aggiunge oggi alla mia virtù.Tronchinsi ormai le inutili dimore, 1205 | troppa 1206 2, 13| che dove ripulse io sol trovai, sprezzi e rigore, e di 1207 2, 9 | oltre un rivale in lui non trovassi un traditor! ~Ismene~Che 1208 2, 10| un Mitridate, ed essa il trovi, Farnace, in te. Sposo ad 1209 2, 15| fumante del sangue, aimè, del trucidato amante? No, Sifare, perdona, 1210 1, 3 | terza. Sifare~ ~Sifare~Qual tumulto nell'alma quel parlar mi 1211 3, 2 | Vittima forse del geloso tupo sdegno ei già spirò? ~Mitridate~ 1212 3, 2 | me chi ti piacque e chi tuttora occupa il tuo pensier? No, 1213 1, 8 | Mitridate più non so che ubbidir. ~Farnace ~Adesso almeno 1214 2, 9 | Ismene~A' cenni tuoi pronta ubbidisco. Ma Farnace? Mitridate~ 1215 2, 15| Barbare stelle ingrate,~ah, m'uccidesse adesso~l'eccesso del dolor! ~ ~ 1216 2, 14| di morte. Udisti? ~Sifare~Udii. - Deh non tradirmi, o sorte.- [ 1217 2, 11| invia, ritroverà di farsi udir la via. [parte] ~ 1218 1, 1 | città. Sifare con seguito d'uffiziali e soldati, ed Arbace coi 1219 3, 4 | un infelice: ~Già quell'ultimo addio tutto mi dice. ~[viene 1220 1, 7 | restar.~Ma se di lagrime umido ho il ciglio,~è solo, credimi, 1221 2, 1 | al mar m'affido sol per unirmi teco, di conoscermi appena 1222 2, 14| Farnace: Invano vorresti unirti a quell'indegno e questa 1223 | uno 1224 3, 8 | merli i custodi e al grave urtar delle ferate travi crolla 1225 1, 2 | Farnace forza altrove ad usar. Ma chi t'adora, se chiami 1226 1, 2 | Quest'è il mio voto. Allora d'usarmi iniquia forza d'uopo non 1227 3, 8 | o prence, fui spettator, uscito appena un legno trovo al 1228 2, 1 | estinto amore. ~No. 11 Aria ~Va, l'eror mio palesa,~e la 1229 3, 3 | infedele: addio. ~No. 20 Aria ~Vado incontro al fato estremo,~ 1230 3, 8 | Marzio~Se di regnar sei vago,~già pago è il tuo desìo,~ 1231 3, 6 | Recitativo ~Sifare~Che mi val questa vita in cui goder 1232 1, 10| Ismene~Il rammentar che vale, Signor , una sventura per 1233 2, 15| Dite. A me non manca per valicar quel passo e coraggio, ed 1234 2, 10| Campidoglio? ~Farnace~- Oh van consiglio!- ~Mitridate~Ah 1235 3, 7 | eogno io mio o vegliando vaneggio? Che più temer, che più 1236 3, 1 | bende suddette] ~A terra, vani impacci del capo. Alla mia 1237 1, 10| soldatesche; le quali si vanno disponendo in bella ordinanza 1238 2, 8 | sperar di conseguirlo è vano. ~No. 14 Aria ~Nel grave 1239 3, 6 | quei , ch'io perdo, il vanto di morire innocente e chi 1240 3, 10| formato dall' intreccio di vari scudi si avanza Mitridate 1241 1, 10| sinfonia un altra squadra di vascelli, dal maggior de'quali sbarcano 1242 1, 5 | sen vada Sifare a' suoi vassalli. ~Sifare ~In Colco e in 1243 2, 12| dal trono donde è nato~si vede tralignar.~[parte seguita 1244 3, 7 | odo, strepito d'armi... [vedesi aprire nel muro una gran 1245 2, 3 | credi io ti comprendo, e vedo che il ver pur troppo a 1246 1, 2 | implorar. Afflitta, incerta, vedova pria che sposa al miglior 1247 1, 1 | Piazza di Ninfea, con veduta in lontano dalla porta della 1248 1, 10| del canale. Da una parte vedutza della città di Ninfea. Si 1249 2, 14| attesi. Vieni. ~Mitridate~Lo veggo. Aspasia: a mio dispetto 1250 3, 4 | favor. D'Eroe sì grande veglian tutti in difesa, e se v' 1251 3, 7 | atterra! E'eogno io mio o vegliando vaneggio? Che più temer, 1252 3, 9 | Aria ~Già dagli occhi il velo è tolto,~vili affetti io 1253 3, 8 | pago è il tuo desìo,~e se vendettà vuoi~di tutti i torti tuoi~ 1254 2, 14| voglio di tanti tuoi rifiuti vendicarmi sul campo con darti io stesso 1255 1, 9 | fato, ah si mora bensì, ma vendicato. ~No.6 Aria ~Venga pur, 1256 1, 4 | vicino all'ara~ ~Tempio di venere con ara accesa ed adorna 1257 | vengo 1258 | venisti 1259 | venite 1260 3, 8 | lido e v'ascendo. Arride il vento alle mie brame imapzianti. 1261 1, 10| almen non porto il volto~di vergogna e di rossor.~Anche vinto 1262 2, 14| Mitridate~Più non m'oppongo. La vergognosa fiamma siegui a nutrir; 1263 | verrai 1264 1, 5 | Potresti qui pur le mie mani versar l'alma col sangue. ~Sifare ~[ 1265 1, 10| tuoi? ~Arbate~Dalla Reggia vicina ecco gli affretta al piè 1266 1, 12| segno d'amore in lui non vidi. E sembra, che degno figlio 1267 3, 1 | e ciò, che invano per le vie del rigor tenti ottenere, 1268 3, 12| così: moro felice appieno. [vien portato dentro la scena] ~ 1269 3, 9 | dagli occhi il velo è tolto,~vili affetti io v'abbandono:~ 1270 2, 10| cura, e mentre in Asia la viltà di Farnace ti costringe 1271 3, 1 | e ancora non dispero~di vincere quel cor.~[parte] ~ 1272 3, 10| estinto ma di sua mano, e vincitor, non vinto. ~Sifare~Perché, 1273 2, 14| che viene, celati e taci. Violato il cenno, ambi vi renderà 1274 3, 6 | sembianza può chiudergli d'Eroe visse abbastanza. ~No. 22 Aria ~ 1275 2, 10| felicemente il trono di tue vittorie a me poi giunga il suono. ~ 1276 3, 2 | già spirò? ~Mitridate~No, vive ancora, e poui assicurar, 1277 2, 7 | momento fatale, che mi fa de'viventi il più felice, e'l più misero 1278 2, 15| No. 18 Duetto ~Sifare~Se viver non degg'io,~se tu morir 1279 3, 11| de'miei furori. ~Aspasia~Vivi, o Signor, ed ad ambi almen 1280 3, 8 | padre? ~Marzio~O estinto, o vivo, sarà dall'armi nostre il 1281 2, 14| del mondo angolo estremo vo' col figlio a cercar, col 1282 3, 9 | risento; o sacre di natura voci possenti, o fieri rimorsi 1283 3, 8 | eroi, chiede vendetta, e vola per Ninfea furibondo. Invan 1284 1, 4 | forza per mano] E al mio volere omai contrasti invano. ~ 1285 2, 14| con rossor ravviso, che il volerti mia sposa al mio stato, 1286 1, 12| degno figlio di Mitridate ei volga sol di guerra pensieri e 1287 | volle 1288 3, 12| che miri. egli di Roma volse in danno quell'armi e quella 1289 3, 2 | almeno ch'io ti scorga una volta sul labbro il ver. Non ingannarmi 1290 2, 10| resterà? Chi m'assicura del volubile Parto e come... ~Sifare~ 1291 2, 14| Mitridate~Non è Farnace: Invano vorresti unirti a quell'indegno e 1292 | vostra 1293 | vostri 1294 | vostro 1295 1, 1 | precorse colle brame e coi voti il dolente suo cor! ~Sifare~ 1296 1, 2 | salvami pria:Quest'è il mio voto. Allora d'usarmi iniquia 1297 3, 1 | avvilirmi di nuovo! Ma il voui? Si faccia. ~Ismene~Ah sì: 1298 1, 13| ribelle e quell'ingrato~vuò che al piè mi cada esangue,~ 1299 1, 1 | dubitarne , o Signor? Quel zelo istesso, che al tuo gran


1-gelo | gelos-sazie | sbarc-zelo

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