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Vittorio Amadeo Cigna-Santi
Mitridate, rè di Ponto

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  • ATTO PRIMO
    • Scena quarta. Farnace, Aspasia, soldati di Farnace all'intorno e sacerdoti vicino all'ara
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Scena quarta. Farnace, Aspasia, soldati di Farnace all'intorno e sacerdoti vicino all'ara

 

Tempio di venere con ara accesa ed adorna di mirti e di rose.

 

Farnace
Sin a quando, o Regina, sarai contraria alle mie brame? Ah fuggi, sì fuggi, e meco vieni. Te impaziante attende di Ponto il soglio, e ognun vederti brama sua regina e mia sposa. All' ara innanzi dammi la destra. E mentre con auspizio più lieto s'assicura il diadema alle tue tempia le promesse del padre il figlio adempia.

Aspasia
Per vendicare un padre dai Romani trafitto scettri io non ho, non ho soldati, e solo unico avanzo delle mie fortune mi resta il mio gran cor. Ah, questo almeno serbi la dovuta al genitore, né si vegga la figlia porger la man sacrilega, ed audace all'amico di Roma, al vil Farnace.

Farnace
Quasi deboli pretesti son questi, che t'infingi, e chi ti disse che amico di Roma io son? Sposa or ti voglio. [la piglia a forza per mano] E al mio volere omai contrasti invano.

Aspasia
Sifare, dove sei? [guardando agitata per la scena).




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