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Vittorio Amadeo Cigna-Santi
Mitridate, rè di Ponto

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  • ATTO PRIMO
    • Scena nona. Farnace, Marzio
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Scena nona. Farnace, Marzio

 

Farnace
Eccovi in un momento sconvolti i miei disegni.

Marzio
A un vil timore Farnace ancor non s'abbandoni.

Farnace
E quale speranza a me più resta, se nemica fortuna sul capo mio tutto il suo sdegno aduna?

Marzio
Maggior d'ogg'altro fato e'il gran fato di Roma, e pria che sorga nel ciel novella aurora, ne avrai più certe prove.

Farnace
Alla tua fede mi raccomando, amico: il mio periglio tu stesso vedi. In mia difesa ah tosto movan l'aquile altere, a cui precorre la vittoria e il teror. Poi quando ancora sia di Roma maggior l'empio mio fato, ah si mora bensì, ma vendicato.

No.6 Aria

Venga pur, minacci e frema
l'implacabil genitore,
al suo sdegno , al suo furore
questo cor non cederà.
Roma in me rispetti e tema
men feroce e men severo,
più barbaro, o più fiero
l'ira sua mi renderà.
[parte con Marzio seguito da suoi soldati]




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