ATTO SECONDO
Appartamenti.
Recitativo
Ismene
Questo è l'amor, Farnace, questa è la fè che mi giurasti? E quando varco provincie
e regni, e al mar m'affido sol per unirmi teco, di
conoscermi appena tu mostri, ingrato, ed io schernita amante ti trovo adorator
d'altro sembiante?
Farnace
Che vuoi, ch'io dica, o Principessa? È vero che un
tempo t'adorai. Da te lontano venne l'ardor scemando a
poco a poco, si estinse alfin, e a
un nuovo amor diè loco.
Ismene
Anch'io da te lontana vissi finora, e pur...
Farnace
Questi d'amore sono i soliti scherzi, e tu più saggia,
senza dolerti tanto de'tradimenti miei, sprezzami
infido e consolarti dei.
Ismene
Inver deve assai poco la perdita costar d'un simil bene: ma nata al soglio
Ismene deve un altro dovere aver presente. Non basta alle mie pari chi le
disprezza il disprezzar. Richede o riparo o vendetta quell'oltraggio ch'io soffro, e a
Mitridate saprò chiederla io stessa.
Farnace
Ad iritarlo contro un figlio abborrito
poca fatica hai da durar: ma tanto non sperar, no che
possa il suo rigore da nuova vita ad un estinto amore.
No. 11 Aria
Va, l'eror mio palesa,
e la mia pena affretta,
ma cara la vendetta,
forse ti costerà.
Quando si lieve offesa
punita in me vedrai
tu stessa accuserai
di troppa crudeltà.
[parte]
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