Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
Vittorio Amadeo Cigna-Santi
Mitridate, rè di Ponto

IntraText CT - Lettura del testo

  • ATTO SECONDO
    • Scena quinta. Sifare, Aspasia
Precedente - Successivo

Clicca qui per nascondere i link alle concordanze

Scena quinta. Sifare, Aspasia

 

Recitativo

Sifare
Che dirò? Che ascoltai? Numi! e fia vero, che sia di tanto sdegno sol Farnace cagion, perché a te caro?

Aspasia
A me caro Farnace? A Mitridate, che del mio cor non penetrò l'arcano, perdon un tal sospetto, non a Sifare, no.

Sifare
Or qual è mai il rival fortunato?

Aspasia
Ancor nol sai? Dubiti ancor? , chi pregai poc'anzi. Perché mi fosse scudo contro un'ingiusta forza? E chi finora senza movermi asdegno di parlarmi d'amor, dimmi fu degno?

Sifare
Che intendo! Io dunque sono l'avventuroso reo?

Aspasia
Pur troppo, o Prence , mi seducesti, e mio malgrado ancora sento, che questo cor sempre t'adora. Da una legge tiranna costretta io tel celai, ma alfine.... Oh Dei! Che reca Arbate?




Precedente - Successivo

Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText

Best viewed with any browser at 800x600 or 768x1024 on Tablet PC
IntraText® (V89) - Some rights reserved by EuloTech SRL - 1996-2007. Content in this page is licensed under a Creative Commons License