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Vittorio Amadeo Cigna-Santi
Mitridate, rè di Ponto

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  • ATTO SECONDO
    • Scena quattordicesima. Sifare, Mitridate, Aspasia
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Scena quattordicesima. Sifare, Mitridate, Aspasia

 

Recitativo

Sifare
E crerderai, Signor...

Mitridate
Saprò fra poco, quanto creder degg'io. Collà in disparte ad Aspasia, che viene, celati e taci. Violato il cenno, ambi vi renderà a degni di morte. Udisti?

Sifare
Udii. - Deh non tradirmi, o sorte.- [si nasconde dietro al padiglione).

Mitridate
Ecco, lìngrata. Ah seco l'arte s'adopri, e dal suo labbro il vero con l'inganno si tragga. Alfin, Regina, torno in me stesso, e con rossor ravviso, che il volerti mia sposa al mio stato, ed al tuo troppo disdice. Grave d'anni, infelice, fuggitivo e rammingo io più non sono che un ogetto funesto, e tu saresti, congiunta a Mitridate, sventurata per sempre. Ingiusto meno egli sia teco, e quando guerra e morte parte a cercar, con miglior consiglio per isposo ad Aspasia offra un suo figlio.

Sifare
- Che intesi!-

Aspasia
- Oh ciel!-

Mitridate
Non è Farnace: Invano vorresti unirti a quell'indegno e questa destra, che tanto amai per mio tormento, solo a Sifare io cedo.

Sifare
- Oh tradimento!-

Aspasia
Eh lascia di più affliggermi, o Sire. A Mitridate so, che fui destinata, e so ch'entrambi siamo in questo momento all'ara attesi. Vieni.

Mitridate
Lo veggo. Aspasia: a mio dispetto vuoi serbar per Farnace tutti gli affetti del cuore ingrato. E già l'odio, il disprezzo passò dal padre al figlio sventurato.

Aspasia
Io sprezzarlo , oh Signor?

Mitridate
Più non m'oppongo. La vergognosa fiamma siegui a nutrir; e mentre illustre morte in qualche del mondo angolo estremo vo' col figlio a cercar, col tuo Farnace tu qui servi ai Romani. Andiamo , io voglio di tanti tuoi rifiuti vendicarmi sul campo con darti io stesso in braccio a un vil ribelle.

Sifare
- Ah, seguisse a tacer, barbare stelle!-

Aspasia
Pria morirò.

Mitridate
Tu fingi invano.

Aspasia
Io, Sire? Mal mi conosci e poiché alfin non credo , che ingannarmi tu voglia...

Sifare
- Oh incauta!-

Aspasia
Apprendi, che per Farnace mai non s'accese il mio cor, che prima ancora di meritar l 'onor d'un regio sguardo quel tuo figlio fedel, quello che tanto perché simile al padre, e a te diletto...

Marzio
L'amasti? Ed ei t'amava?

Aspasia
Ah fu l'affetto reciproco, o Signor... Ma che? Nel volto ti cangi di color?

Mitridate
Sifare

Aspasia
- Oh Dio! Sifare è qui? -

Sifare

[facendosi avanti]

Tutto è perduto.

Aspasia

[a Mitridate]

Io dunque fu tradita, o crudel?

Mitridate
Io solo son finora il tradito. Voi nella reggia, indegni, fra breve attendo. Ivi la mia vendetta render pria di partir saprò famosa colla strage de'figli e della sposa.

No. 17 Aria

Già pietà mi spoglio
anime ingrate, il seno:
per voi già sciolgo il freno,
perfidi al mio furor.
Padre ed amante offeso
voglio vendetta, e voglio
che opprima entrambi il peso
del giusto mio rigor.
[parte]




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