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Vittorio Amadeo Cigna-Santi Mitridate, rè di Ponto IntraText CT - Lettura del testo |
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Scena quarta. Aspasia
Aspasia Già quell'ultimo addio tutto mi dice. [viene un moro, il quale presenta ad Aspasia sopra una sottocoppa la tazza del veleno] Aspasia [Aspaisa prende in mano la tazza ed il moro si ritira] e si ringrazi il donator. Per lui ritorno in libertà. Per lui poss'io dispor della mia sorte e nella tomba col fin della mia vita quella pace trovar, che m'è rapita. No. 21 Cavatina Pallid'ombre, che scorgete Qual barbara conturba idea la mente. In questo punto ah forse beve la morte sua Sifare ancora. Oh, immagine funesta! Fia dunque ver? No, l'innocenza i Numi ha sempre in suo favor. D'Eroe sì grande veglian tutti in difesa, e se v'è in cielo chi pur s'armi in suo danno, l' ire n'estinguerà questo, che in seno sacro a Nemesi or verso atro veleno. |
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