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Vittorio Amadeo Cigna-Santi
Mitridate, rè di Ponto

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  • ATTO SECONDO
    • Scena ottava. Aspasia
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Scena ottava. Aspasia

 

Recitativo accompagnato

Aspasia
Grazie ai Numi partì. Ma tu qual resti, sventurato mio cor! Ah giacché fosti di pronunziar capace la sentenza crudel, siegui l'impresa, che ti dettò virtù. Scorda un oggetto per te fatal, rifletti alla tua gloria e assicura cosi la tua vittoria. Ingannata ch'io son! Tentar lo posso e tenterò poiché 'l prescrive, ahi lassa tanto giusto il dover, quanto inumano;ma lo sperar di conseguirlo è vano.

No. 14 Aria

Nel grave tormento,
che il seno m'opprime,
mancare già sento
la pace del cor.
Al fiero contrasto
resister non basto;
e strazia quest'alma
dovere ed amor.




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