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Giambattista Varesco
L'oca del Cairo

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SCENA QUARTA
Calandrino, Auretta, Chichibio.

CALANDRINO:
Sono i primi a spuntar in sul mattino
La rosa, e 'l gelsomino,
Così Auretta, e Chichibio.

CHICHIBIO:
E'l malandrino.

CHICHIBIO:
Auretta mia, Chichibio, vi saluto.

AURETTA:
Son serva sua.

CHICHIBIO:
Buon giorno a noi Signori.

CALANDRINO:
Ditemi, il Signor zio, di Ripasecca
Il Marchese, Don Pippo, il dolce sposo
Per le cui nozze esulta il mondo tutto,
E già si veste d'or il biondo Dio,
Non peranco lasciò
Le vedove sue piume?

CHICHIBIO:
In quest'ora ha costume
Di prima riscaldarle
Con potenti sospir, e poi lasciarle.

CALANDRINO:
Già aperta è la famosa
Solennissima fiera,
Che sol per questa sera
Quel vecchio rimbambito di Don Pippo
Convocò da ogni parte, affinché fosse
Spettacolo pomposo alle sue nozze,
E a quelle della figlia;
Ma non fia meraviglia,
S'ei, che cerca lo scorno di Biondello,
Cadrà nel trabocchello come certi
Pifferi di montagna sciagurati,
Che iti per pifferar fur pifferati.
Ch'ei dorma ancor non credo.

AURETTA:
Sentiremo a momenti
Lo svegliarin.

CALANDRINO:
Deh fatemi il piacere,
Caro Chichibio mio, ite a vedere,
Se nuota ancor in Lete, oppur s'è desto.

CHICHIBIO:
Questo lo posso far;
(da sé)
(Ma torno presto.)
Se nuota ancora in letto?... o sposo dolce!
O povera Lavina!
Se pesce tu ti fai, sarai tonnina.
(Parte.)




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