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Giambattista Varesco
L'oca del Cairo
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SCENA OTTAVA Appartamento di Don Pippo. Don Pippo in vesti di camera, poi Auretta, indi Chichibio.
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SCENA
OTTAVA
Appartamento
di
Don
Pippo
.
Don
Pippo
in
vesti
di
camera
, poi
Auretta
, indi
Chichibio
.
DON
PIPPO
:
Pazzissimo
Biondello
! Il
giorno
è questo,
Che
resterai
scornato
,
Spolpato
,
spennacchiato
. Un
anno
intiero
Non ti
bastò
di
tempo
Per
ficcar
quel tuo
naso
nella
rocca
E
conseguir
mia
figlia
? Oh quanto
meglio
Direbbe
il
motto
su quel tuo
portone
,
Che sì
erudito
par
, e sì
facondo
:
Il più
pazzo
di me non
vide
il
mondo
!
AURETTA
:
Eccellenza
,
buongiorno
!
DON
PIPPO
:
O mia
diletta
, o
melliflua
Auretta
!
AURETTA
:
Che
comanda
?
DON
PIPPO
:
Tu sei la mia
Didone
,
E dopo le mie
nozze
,
immantinente
Esser
vogl
'io
Enea
, il tuo
servente
.
AURETTA
:
Capperi
! questa sì
sarìa
fortuna
!
DON
PIPPO
:
Ma
Chichibio
che fa?
AURETTA
:
Batte
la
luna
.
DON
PIPPO
:
È
reo
di
crimen
lese
:
Inarca
il
ciglio
...
sogna
...
AURETTA
:
Forse le
nozze
?
DON
PIPPO
:
Appunto
!
Citerea
,
Le
Grazie
e gli
Amoretti
All'
Eccellenza
mia
Festeggiavano
intorno.
Era
sul far del
giorno
, e mentre
andavo
In
dolce
visibilio
, il
maledetto
Destommi
, e mi
trovai
solo nel
letto
.
AURETTA
:
Chichibio
non ne ha
colpa
, ei non
sapea
...
DON
PIPPO
:
Sarà così, se tu lo
dici
; adunque
Pastosissima
Auretta
In
grazia
tua, e già, che
sposo
io sono,
Venga, mi
baci
il
lembo
e gli
perdono
!
(
Accenna
il
lembo
della
veste
.)
(
Entra
Chichibio
.)
AURETTA
:
Eccolo qui!
DON
PIPPO
:
Chichibio
, quel ch'è
stato
È
stato
.
Ora
m'
udite
E tutti i
cenni
miei
fidi
eseguite
!
Siano
pronte
alle gran
nozze
Cento e
trenta
e sei
carrozze
.
Da
ippogrifi
sian
tirate
,
Che i più
lesti
son di
piè
.
All'
Ariosto
domandate
La lor
stalla
omai dov'è.
Le
camicie
a
centinaia
,
Calze
e
scarpe
cento
paia
Le
perrucche
di
Strigonia
Siano in
punto
trentatré
.
Già
verran
di
Babilonia
Coi
pennacchi
i miei
lacchè
.
AURETTA
:
E i
vestiti
, ed i
cappelli
?
DON
PIPPO
:
Tutte l'
ore
nuovi
, e
belli
.
CHICCHIBIO
:
Gioie
,
fibbie
,
occhiali
, e
guanti
?
DON
PIPPO
:
Non
vuò
cederla
ad un
re
;
Tutto sia di
brillanti
Di
colore
mordorè
.
(Ad
Auretta
:)
A te
raccomando
La
stalla
, e
cantina
,
16#
Staffieri
,
scudieri
,
E i
cabriolè
.
(A
Chichibio
:)
Tu,
va
preparando
Dispensa
,
cucina
,
I
letti
,
confetti
,
Liquori
, e
caffè
,
E quando
comando
Sia
pronto
il
suppé
.
(Sta
pensando
.)
AURETTA
:
O questa sì, ch'è
bella
,
In
stalla
una
zitella
Farà
comparsa
affé
.
CHICHIBIO
:
Oh questa è
graziosina
,
Farò una
gelatina
,
Farò un buon
fricassé
.
DON
PIPPO
:
Andate
,
(Sono per
partire
.)
Restate
,
(Si
fermano
.)
Udite
,
partite
(
Partono
ridendo
.)
Ognun
badi
a sé.
Qual
giorno
felice
Godere
mi
lice
Qual
gioia
per me !
(
parte
)
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