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Giambattista Varesco
L'oca del Cairo

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SCENA UNDICESIMA
A destra, mura, che rinchiudono la città, di cui
si vedranno gli edifici più alti. Queste formano
un semicircolo, il quale ha in prospettiva una
fortezza, di cui non si vede che la parte di
dietro, cioè il rovescio d'una fabbrica antica
con una torre alta quattro piani. Fra questa
fabbrica, e le muraglie, che la circondano,
dalle cime d'alti cipressi si conoscerà esservi
un giardino. Avanti le mura della rocca si
vedrà una gran fossa con bastione, che va a
finire con un folto bosco, che si vede dietro alla
fortezza, e viene a terminare la parte sinistra
del semicircolo, opposta alle mura della città.
Nell'angolo della muraglia, che si perde fra il
bosco, si vede un pertugio come una porta
diroccata ricoperto di frondi degli alberi vicini,
da cui sogliono segretamente uscire le due
donzelle.

Biondello, poi Celidora; Calandrino, poi
Lavina.


BIONDELLO:
L'ultima volta al fin, mura adorate
Il tergo mi mostrate, e pria, che Febo
Agli antipodi scenda,
Vedrovvi il sen. All'arte, alle ricchezze,
A queste mie bellezze la tua torre,
Scimunito Don Pippo,
Oggi ceder vedrai, e darle il sacco
Stimo men d'una pippa di tabacco.
Che parli, che dica
Quel viso di pazzo;
Ho Venere amica,
Cupido è per me.
De' matti non curo
La furia, e schiamazzo:
Del mio, più sicuro
Trionfo non c'è.
Oh quanto voglio ridere
Stasera a quel suppé;
Sentir quel vecchio a stridere
E un gran baccano affé.
Ma parmi in quel lato,
Che si muovan le frondi.
In quell'ombroso speco
Voglio celarmi, e vuo', s'è Celidora,
Sorprenderla, pian pian uscendo fuora.
(Si nasconde.)

CELIDORA
(esce dal pertugio):
S'oggi, oh dèi, sperar mi fate
La mia cara libertà;
Ah di me non vi burlate;
Sarìa troppa crudeltà.

BIONDELLO
(uscendo):
Qui, son io, pupille amate,
Dubbio alcun non vi sarà.
A Don Pippo le risate
Questa sera ognun farà.

LAVINA
(uscendo dal pertugio):
Chi mi addita quel ch'adoro?
Calandrino mio dov'è?
S'ei non vien, zitella io moro;
Non v'è medico per me.

CALANDRINO:
Ecco qui, mio bel tesoro,
Ho un buon recipe per te,
Buone nuove a tuo ristoro,
Presto udrai il come, il che.

CELIDORA e LAVINA:
Mafia vero
Oppur mentite?
Badate e dite
La verità!

CALANDRINO e BIONDELLO:
Amor sincero
Menzogne ardite
Mai proferite
Certo non ha.

BIONDELLO:
In un amico
Confido e spero.

CALANDRINO:
Io ve lo dico:
Oggi verrà!

TUTTI:
Ma qui ti voglio,
E se non viene?
Un bell'imbroglio
Sarebbe affé.

CALANDRINO:
Zitti, zitti, or mi sovviene...
O la barca di Caronte,
O di Coclite quel ponte...

CELIDORA, LAVINA, BIONDELLO:
Meglio il ponte piace a me.

TUTTI:
Questo è l'unico espediente,
Or si vada a trovar gente
Fuora, fuora! All'armi, all'armi!
Qui fatica non si sparmi,
Non si guardi, non si tardi!
Più non chiedasi il perché!
(Biondello e Calandrino partono.)




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