Bocconio in atto d'alzarzi
dalla toeletta, camerieri che finiscono di
vestirlo. Bettina e Don Asdrubale seduti a tavolina,
giocando alle carte e Pucherio
in piedi.
N.1 Quartetto
PULCHERIO
Ah, ah, che ridere! Voi siete sposo?
BOCCONIO
Che c'è da ridere, quale stupor?
Le frecce amabili del Dio bendato
m'hanno ferito, piagato il cor.
PULCHERIO
Povera giovane! Scusate amico!
Un sposo antico ritroverà.
BOCCONIO
(ironicamente alquanto alterato)
Séguiti, séguite, ch'è verità!
BETTINA, DON ASDRUBALE
Cervel più stolido, no, non si dà.
PULCHERIO
(ridendo)
Povera giovane; mi fa pièta.
BOCCONIO
Ma lei mi secca; che cuosa
vuole?
Lei sprechi altrove le sue parole;
Con più chiarezza s'ha da parlar?
PULCHERIO
(osservando sopra la toeletta, e ridendo)
Bell'orologio! bello,
bellissimo!
E quest'anello è pur richissimo:
Sarà di Francia, così mi par.
BOCCONIO
O Francia, o Tunisi, lo lasci stare!
(Costui qua viene pre criticare
E già la bile saltar mi fa.)
PULCHERIO
(avvisato da un servo)
Signor, correte subito,
la sposa arriva già.
BOCCONIO
(ai servi)
Finitela, sbrigatevi!
I miei brillanti qua!
(I camerieri gli recano confusamente le cose che richiedete)
DON ASDRUBALE
Amico, io parlo chiaro:
Se più civil non siete,
La sposa annoiarete,
Disordin vi sarà.
BOCCONIO
Andate tutti al diavolo!
Presto la spada qua!
BETTINA
Se ora non mi date
lo sposo a genio mio,
gran chiasso, signor zio,
La sposa troverà.
BOCCONIO
Nipote del demonio...
Presto la spada qua!
PULCHERIO
Se voi non la finite,
Se voi non vi sbrigate,
Se incontro non le andate,
La sposa griderà!
BOCCONIO
Che seccature orribili!
Uomini incivilissimi
Servi maledettissimi,
Presto la spada qua!
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