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Arrigo Boito
Falstaff

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ATTO SECONDO

 

Parte prima

 

L'interno dell' Osteria della Giarrettiera, come nell'atto primo. Falstaff sempre adagiato nel suo gran seggiolone al suo solito posto bevendo il suo Xeres. Bardolfo e Pistola verso il fondo accanto alla porta di sinistra. Poi Mrs.Quickly.

Bardolfo, Pistola (cantando insieme e battendosi il petto in atto di pentimento)
          Siam pentiti e contriti.

Falstaff (volgendosi appena verso Bardolfo e Pistola)
          L'uomo ritorna al vizio,
          La gatta al lardo...

Bardolfo,Pistola
          E noi, torniamo al tuo servizio.

Bardolfo (a Falstaff)
          Padron, c'è una donna
          che alla vostra presenza
          Chiede d'essere ammessa.

Falstaff
          S'inoltri.
(Bardolfo esce da sinistra e ritorna subito accompagnando Mrs.Quickly.)

Quickly (inchinandosi profondamente verso Falstaff il quale è ancora seduto)
          Reverenza!

Falstaff
          Buon giorno, buona donna.

Quickly
          Se Vostra Grazia vuole,
(avvicinandosi con gran rispetto e cautela)
          Vorrei, segretamente,
          dirle quattro parole.

Falstaff
          T'accordo udienza.
(a Bardolfo e Pistola, rimasti nel fondo a spiare)
          Escite.
(escono da sinistra facendo sberleffi)

Quickly (facendo un altro inchino ed avvicinandosi più di prima)
          Reverenza! Madonna
          (a bassa voce) Alice Ford...

Falstaff (alzandosi ed accostandosi a Quickly premuroso) Ebben?

Quickly
          Ahimé! Povera donna!
          Siete un gran seduttore!

Falstaff (subito)
          Lo so. Continua.

Quickly
          Alice
          Sta in gran agitazione
          d'amor per voi; vi dice
          Ch'ebbe la vostra lettera,
          che vi ringrazia e che
          Suo marito esce sempre
          dalle due alle tre.

Falstaff
          Dalle due alle tre.

Quickly
          Vostra Grazia a quell'ora
          Potrà liberamente salir ove dimora
          La bella Alice! Povera donna!
          le angosce sue
          Son crudeli! ha un marito geloso!

Falstaff (rimuginando le parole di Quickly)
          Dalle due alle tre
(a Quickly) Le dirai che impaziente aspetto
          Quell'ora. Al mio dovere non mancherï.

Quickly
          Ben detto. Ma c'e un'altra ambasciata
          per Vostra Grazia.

Falstaff
          Parla.

Quickly
          La bella Meg (un angelo
          che innamora a guardarla)
          Anch'essa vi saluta
          molto amorosamente;
          Dice che suo marito
          è assai di rado assente.
          Povera donna!
          un giglio di candore e di fe'!
          Voi le stregtate tutte.

Falstaff
          Stregoneria non c'è,
          Ma un certo qual mio fascino
          personal!... Dimmi: l'altra
          Sa di quest'altra?

Quickly
          Oibï! La donna nasce scaltra.
          Non temete.

Falstaff (cercando nella sua borsa)
          Or ti vo' remunerar...

Quickly
          Chi semina grazie, raccoglie amore.

Falstaff (estraendo una moneta e porgendola a Quickly)
          Prendi, Mercurio-femina.
(congedandola col gesto)
          Saluta le tue dame.

Quickly
          M'inchino (Esce.)

Falstaff solo, poi Bardolfo, poi Ms Ford, poi Pistola.

Falstaff
          Alice è mia!
          Va, vecchio John, va, va per la tua via.
          Questa tua vecchia carne
          ancora spreme
          Qualche dolcezza a te.
          Tutte le donne ammutinate insieme
          Si dannano per me!
          Buon corpo di Sir John,
          Ch'io nutro e sazio,
          Va, ti ringrazio.

Bardolfo (entrando da sinistra)
          Padron, di c'è un certo
          Messer Mastro Fontana
          Che anela di conoscervi;
          offre una damigiana
          Di Cipro per l'asciolvere
          di Vostra Signoria.

Falstaff
          Il suo nome è Fontana?

Bardolfo
          Sì.

Falstaff
          Bene accolta sia
          La fontana che spande
          Un simile liquore!
          Entri. (Bardolfo esce)
          Va, vecchio John, per la tua via.
(Ford travestito entra da sinistra, preceduto da Bardolfo che si ferma all'uscio e s'inchina al suo passaggio e seguito da Pistola, il quale tiene una damigiana che depone sul tavolo.Pistola e Bardolfo restano sul fondo. Ford tiene su sacchetto in mano.)

Ford (avanzandosi dopo un grande inchino a Falstaff)
          Signore, v'assista il cielo!

Falstaff (ricambiando il saluto)
          Assista voi pur, signore.

Ford (sempre complimentoso)
          Io sono,
          Davver, molto indiscreto,
          e vi chiedo perdono,
          Se, senza cerimonie,
          qui vengo e sprovveduto
          Di più lunghi preamboli.

Falstaff
          Voi siete il benvenuto.

Ford
          In me vedete un uomo
          ch'ha un'abbondanza grande
          Degli agi della vita;
          un uom che spende e spande
          Come più gli talenta
          pur di passar mattana.
          Io mi chiamo Fontana!

Falstaff (andando a stringergli la mano con grande cordialità)
          Caro signor Fontana!
          Voglio fare con voi
          Più ampia conoscenza.

Ford
          Caro Sir John,
          desidero parlarvi in confidenza.

Bardolfo (sottovoce a Pistola nel fondo, spiando)
          Attento!

Pistola (sottovoce a Bardolfo)
          Zitto!

Bardolfo
          Guarda! Scommetto! Egli va dritto
          Nel trabocchetto.

Pistola
          Ford se lo intrappola...

Bardolfo
          Zitto!

Falstaff (a Bardolfo e Pistola, i quali escono al cenno di Falstaff)
          Che fate ?
(a Ford, col quale è rimasto solo) V'ascolto.

Ford
          Sir John, m'infonde ardire
          Un ben noto proverbio popolar:
          si suol dire
          Che l'oro apre ogni porta,
          che l'oro è un talismano,
          che l'oro vince tutto.

Falstaff
          L'oro è un buon capitano
          Che marcia avanti.

Ford (avviandosi verso il tavolo)
          Ebbene. Ho un sacco si monete
          Qua, che mi pesa assai.
          Sir John, se voi volete
          Aiutarmi a portarlo...

Falstaff (prende il sacchetto e lo depone sul tavolo.)
          Con gran piacer... non so,
          Davver, per qual mio merito, Messer.

Ford
          Ve lo dirï.
          C'è a Windsor, una dama,
          bella e leggiadra molto.
          Si chiama Alice;
          è moglie di un certo Ford.

Falstaff
          V'ascolto.

Ford
          Io l'amo e lei non m'ama;
          le scrivo, non risponde;
          La guardo, non mi guarda;
          la cerco e si nasconde.
          Per lei sprecai tesori,
          gittai doni su doni,
          Escogitai, tramando,
          il vol delle occasioni.
          Ahimé! tutto fu vano!
          Rimasi sulle scale,
          Negletto, a bocca asciutta,
          cantando un madrigale.

Falstaff (canterellando scherzosamente)
          "L'amor, l'amor che non ci mai tregue"
          "finchè la vita strugge"
          "E' come l'ombra..."

Ford
          "   c'è chi fugge..."

Falstaff
          "...insegue,,,"

Ford
          "E chi l'insegue..."

Falstaff
          "...fugge"

Ford
          E questo madrigale
          l'ho appreso a prezzo d'or.

Falstaff
          Quest'è il destin fatale
          del misero amator.
          Essa non vi die' mai luogo a lusinghe?

Ford
          No.

Falstaff
          Ma infin, perchè v'aprite a me?

Ford
          Ve lo dirï:
          Voi siete un gentiluomo
          prode, arguto, fecondo,
          Voi siete un uom di guerra,
          voi siete un uom di mondo...

Falstaff (con gento d'umiltà)
          Oh!...

Ford
          Non vi adulo, e quello è un sacco di monete
          Spendetele! Spendetele!
          sì, spendete e spandete
          Tutto il mio patrimonio!
          Siate ricco e felice!
          Ma, in contraccambio,
          chiedo che conquistiate Alice!

Falstaff
          Strana ingiunzion!

Ford
          Mi spiego: quella crudel beltà
          Sempre è vissuta
          in grande fede di castità.
          La sua virtù importuna
          m'abbarbagliava gli occhi:
          La bella inespugnabile dicea:
          "Guai se mi tocchi"
          Ma se voi l'espugnate,
          poi, posso anch'io sperar:
          Da fallo nasce fallo e allor...
          Che ve ne par?

Falstaff
          Prima di tutto, senza complimenti,
          Messere,
          accetto il sacco.
          E poi (fede il cavaliere,
          Qua la mano!)
          farï le vostre brame sazie.
          (stringendo forte la mano a Ford)
          Voi, la moglie di Ford possederete.

Ford
          Grazie!!

Falstaff
          Io san già molto innanzi;
          (non c'è ragion ch'io taccia
          Con voi) fra una mezz'ora
          sarà nelle mie braccia.

Ford
          Chi?...

Falstaff
          Alice. Essa mandï dianzi una...
          confidente
          Per dirmi che quel tanghero
          di suo marito è assente
          Dalle due alle tre.

Ford
          Lo conoscete?

Falstaff
          Il diavolo
          Se lo porti all'inferno
          con Menelao suo avolo!
          Vedrai! Te lo cornifico netto!
          se mi frastorna
          Gli sparo una girandola
          di botte sulle corna!
          Quel Messer Ford è un bue!
          Un bue! Te lo corbello,
          Vedrai! Ma è tardi. Aspettami qua.
          Vado a farni bello.
(Piglia il sacco di monete ed esce dal fondo.)

Mr Ford solo, poi Falstaff.

Ford
          E' sogno o realtà?... Due rami enormi
          Crescon sulla mia testa.
          E' un sogno? Mastro Ford!
          Mastro Ford! Dormi?
          Svegliati! Su! Ti desta!
          Tua moglie sgarra
          e mette in mal assetto
          L'onoe tuo, la casa ed il tuo letto!
          L'ora è fissata, tramato l'inganno;
          Sei gabbato e truffato!...
          E poi diranno
          Che un marito geloso è un insensato!
          Già dietro a me nomi d'infame conio
          Fischian passando;
          mormora lo scherno.
          O matrimonio, inferno!
          Donna: Demonio!
          Nella lor moglie abbian fede i babbei!
          Affiderei
          La mia birra a un Tedesco,
          Tutto il mio desco
          A un Olandese lurco,
          La mia bottiglia d'acquavite
          a un Turco,
          Non mia moglie a se stessa.
          O laida sorte!
          Quella brutta parola in cor mi torna:
          Le corna! Bue! Capron! le fusa torte!
          Ah! le corna! le corna!
          Ma non mi sfuggirai! no! sozzo, reo,
          Dannato epicureo!
          Prima li accoppio
          E poi lo colgo. Io scoppio!
          Vendicherï l'affronto!
          Laudata sempre sia
          Nel fondo del mio cor la gelosia.

Falstaff (rientrando dalla porta del fondo.Ha un farsetto nuovo, cappello e bastone.)
          Eccomi qua. Son pronto.
          M'accompagnate un tratto?

Ford
          Vi metto sulla via.
(Si avviano: giunti presso alla soglia fanno dei gesti complimentosi per cedere la presedenza del passo.)

Falstaff
          Prima voi.

Ford
          Prima voi.

Falstaff
          No, sono in casa mia.
          (ritirandosi un poco) Passate.

Ford (ritirandosi)
          Prego...

Falstaff
          E' tardi. L'appuntamento preme.

Ford
          Non fate complimenti...

Falstaff
          Ebben; passiamo insieme.
(Prende il braccio di Ford sotto il suo ed escono a braccetto.)




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