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Arrigo Boito
Falstaff

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ATTO PRIMO

 

Parte prima

 

L'interno dell'Osteria della Giarrettiera. Una tavola, un gran seggiolone, una panca. Sulla tavola i resti di un gran desinare, parecchie bottiglie e un bicchiere. Calamaio, penne, carta, una candela accesa. Una scopa appoggiata al muro. Uscio nel fondo, porta a sinistra. Falstaff è occupato a riscaldare la cera di due lettere alla fiamma della candela, poi le suggella con un anello.Dopo averle suggellate, spegne il lume e si mette a bere comodamente sdraiato sul seggiolone. Falstaff, Dr.Cajus, Bardolfo,Pistola, l'Oste nel fondo.

Dr.Cajus (entrando dalla porta a sinistra e gridando minaccioso)
          Falstaff!

Falstaff (senza abbadare alle vociferazioni del Dr.Cajus, chiama l'Oste che si avvicina).
          Olà!

Dr.Cajus (più forte di prima)
          Sir John Falstaff!!

Bardolfo (al Dr.Cajus)
          Oh! che vi piglia?

Dr.Cajus (sempre vociando e avvicinandosi a Falstaff, che non gli dà retta)
          Hai battuto i miei servi!...

Falstaff (all'Oste, che esce per eseguire l'ordine)
          Oste! un'altra bottiglia di Xeres.

Dr.Cajus (come sopra)
          Hai fiaccata la mia giumenta baia,
          Sforzata la mia casa.

Falstaff (con flemma)
          Ecco la mia risposta:
          Ho fatto ciò che hai detto.

Dr.Cajus
          E poi?

Falstaff
          L'ho fatto apposta.

Dr.Cajus (gridando)
          M'appellerï al Consiglio Real.

Falstaff
          Vatti con Dio.
          Sta zitto o avrai le beffe;
          quest'è il consiglio mio.

Dr.Cajus (ripigliando la sfuriata contro Bardolfo)
          Non è finita!

Falstaff
          Al diavolo!

Dr.Cajus
          Bardolfo!

Bardolfo
          Ser Dottore.

Dr.Cajus (sempre con tono minaccioso)
          Tu, ier, m'hai fatto bere.

Bardolfo (Si fa tastare il polso dal Dr.Cajus)
          Pur troppo! e che dolore!...
          Sto mal. D'un tuo pronostico m'assisti.
          Ho l'intestino
          Guasto. Malanno agli osti
          Che dan la calce al vino!
(mettendo l'indice sul proprio naso enorme e rubicondo)
          Vedi questa meteora?

Dr.Cajus
          La vedo

Bardolfo
          Essa si corca
          Rossa così ogni notte.

Dr.Cajus (scoppiando)
          Pronostico di forca!
          M'hai fatto ber, furfante,
          con lui (indicando Pistola)narrando frasche;
          Poi, quando fui ben ciuschero,
          M'hai vuotato le tasche.

Bardolfo (con decoro)
          Non io.

Dr.Cajus
          Chi fu?

Falstaff (chiamando)
          Pistola!

Pistola (avanzandosi)
          Padrone.

Falstaff (sempre seduto sul seggiolone e con flemma)
          Hai tu vuotate
          le tasche a quel Messere?

Dr.Cajus (scattando contro Pistola)
          Certo fu lui. Guardate.
          Come s'atteggia al niego
          quel ceffo da bugiardo!
(vuotando una tasca del farsetto)
          Qui c'eran due scellini
          del regno d'Edoardo
          E sei mezze-corone.
          Non ne riman più segno.

Pistola (a Falstaff,dignitosamente brandendo la scopa)
          Padron, chiedo di battermi
          con quest'arma di legno.
(al Dr.Cajus con forza)
          Vi smentisco!

Dr.Cajus
          Bifolco! tu parli a un gentiluomo!

Pistola
          Gonzo!

Dr.Cajus
          Pezzente!

Pistola
          Bestia!

Dr.Cajus
          Can!

Pistola
          Vil!

Dr.Cajus
          Spauracchio!

Pistola
          Gnomo!

Dr.Cajus
          Germoglio di mandragora!

Pistola
          Chi?

Dr.Cajus
          Tu.

Pistola
          Ripeti!

Dr.Cajus
          Si.

Pistola (scagliandosi contro il Dr.Cajus)
          Saette!!!

Falstaff (al cenno di Falstaff, Pistola si frena)
          Ehi là! Pistola! Non scaricarti qui!
(chiamando Bardolfo che s'avvicina)
          Bardolfo! Chi ha vuotato le tasche
          a quel Messere?

Dr.Cajus (subito)
          Fu l'un dei due.

Bardolfo (con serenità, indicando il Dr.Cajus)
          Costui beve, poi pel gran bere
          Perde i suoi cinque sensi,
          poi ti narra una favola
          Ch'egli ha sognato mentre
          dormì sotto la tavola.

Falstaff (al Dr.Cajus)
          L'odi? Se ti capaciti,
          del ver tu sei sicuro.
          I fatti son negati. Vattene in pace.

Dr.Cajus
          Giuro
          Che se mai mi ubbriaco
          ancora all'osteria
          Sarà fra gente onesta,
          sobria, civile e pia.
(Esce dalla porta di sinistra).
Bardolfo, Pistola (accompagnando buffonescamente fino all'uscio il Dr.Cajus e salmodiando)
          Amen.

Falstaff
          Cessi l'antifona.
          Le urlate in contrattempo.
(Bardolfo e Pistola smettono e si avvicinano a Falstaff.)
          L'arte sta in questa massima:
          "Rubar con garbo e a tempo".
          Siete dei rozzi artisti.
(Si mette ad esaminare il conto che l'Oste avrà portato insieme alla bottiglia di Xeres)
          6 polli: 6 scellini,
          30 giarre di Xeres: 2 lire; 3 tacchini...
(a Bardolfo gettandogli la borsa, e si rimette a leggere lentamente).
          Fruga nella mia borsa. 2 fagiani
          Un'acciuga.

Bardolfo (estrae dalla borsa le monete e le conta sul tavolo.)
          Un mark, un mark, un penny.

Falstaff
          Fruga.

Bardolfo
          Ho frugato.

Falstaff
          Fruga!

Bardolfo (gettando la borsa sul tavolo)
          Qui non c'è più uno spicciolo.

Falstaff (alzandosi)
          Sei la mia distruzione!
          Spendo ogni sette giorni dieci ghinee!
          Beone!
          So che se andiam, la notte,
          di taverna in taverna,
          Quel tuo naso ardentissimo
          mi serve da lanterna!
          Ma quel risparmio d'olio
          tu lo consumi in vino.
(con flemma)
          Son trent'anni che abbevero
          quel fungo porporino!
          Costi troppo.
(a Pistola, poi all'Oste che sarà rimasto ed esce.)
          E tu pure. Oste! un'altra bottiglia.
(rivolto ancora a Bardolfo e a Pistola)
          Mi struggete le carni!
          Se Falstaff s'assottiglia
          Non è più lui, nessuno più l'ama;
          in quest'addome
          C'è un migliaio di lingue
          che annunciano il mio nome!

Pistola (acclamando)
          Falstaff immenso!

Bardolfo (come sopra)
          Enorme Falstaff!

Falstaff (guardandosi e toccandosi l'addome)
          Quest'è il mio regno.
          Lo ingrandirï.
          Ma è tempo d'assottigliar l'ingegno.

Bardolfo, Pistola
          Assottigliam. (Tutti e tre in crocchio).

Falstaff
          V'è noto un tal, qui del paese
          che ha nome Ford?

Bardolfo
          Si.

Pistola
          Si.

Falstaff
          Quell'uomo è un gran borghese...

Pistola
          Più liberal d'un Creso.

Bardolfo
          E'un Lord!

Falstaff
          Sua moglie è bella.

Pistola
          E tien lo scrigno.

Falstaff
          E'quella! O amor! Sguardo di stella!
          Collo di cigno! e il labbro?! Un fior.
          Un fior che ride.
          Alice è il nome,
          e un giorno come passa mi vide
          Ne'suoi paraggi, rise.
          M'ardea l'estro amatorio
          Nel cor. La Dea vibrava
          raggi di specchio ustorio.
          (pavoneggiandosi)
          Su me, su me, sul fianco baldo,
          sul gran torace,
          Sul maschio pie', sul fusto saldo,
          erto, capace;
          E il suo desir in lei fulgea sì
          al mio congiunto
          Che parea dir:
          "Io son di Sir John Falstaff".

Bardolfo
          Punto.

Falstaff (continuando la parola di Bardolfo)
          e a capo. Un'altra;
          e questa a nome Margherita

Pistola
          La chiaman Meg.

Falstaff
          E'anch'essa dei miei pregi invaghita.
          E anch'essa tien le chiavi dello scrigno.
          Costoro saran le mie Gioconde
          e le mie Coste d'oro!
          Guardate. Io sono ancora
          una piacente estate
          Di San Martino.
          A voi, due lettere infuocate.
(Dà a Bardolfo una delle due lettere che sono rimaste sul tavolo.)
          Tu porta questa a Meg;
          tentinam la sua virtù.
(Bardolfo prende la lettera.)
          Già vedo che il tuo naso arde di zelo.
(a Pistola, porgendogli l'altra lettera)
          E tu porta questa ad Alice.

Pistola (ricusando con dignità)
          Porto una spada al fianco.
          Non sono un Messer Pandarus.
          Ricuso.

Falstaff (con calma sprezzante)
          Saltimbanco.

Bardolfo (avanzandosi e gettando la lettera sul tavolo)
          Sir John, in quest'intrigo
          non posso accondiscendervi.
          Lo vieta...

Falstaff (interrompendolo)
          Chi?

Bardolfo
          L'Onore

Falstaff (vedendo il paggio Robin che entra dal fondo)
          Ehi! paggio!
(poi subito a Bardolfo e Pistola)
          Andate a impendervi.
          Ma non più a me.
(al paggio che uscirà correndo con le lettere)
          Due lettere, prendi, per due signore.
          Consegna tosto, corri, lesto, va!
(rivolto a Pistola e Bardolfo)
          L'Onore!
          Ladri! Voi state ligi all'onor vostro, voi!
          Cloache d'ignominia,
          quando, non sempre, noi
          Possiam star ligi al nostro.
          Io stesso, sì, io, io,
          Devo talor da un lato
          porre il timor di Dio
          E, per necessità, sviar l'onore, usare
          Stratagemmi ed equivoci,
          Destreggiar, bordeggiare.
          E voi, coi vostri cenci
          e coll'occhiata torta
          Da gatto pardo e i fetidi sghignazzi
          avete a scorta
          Il vostro Onor! Che onore?!
          che onor? che onor! che ciancia!
          Che baia!
          Puï l'onore riempirvi la pancia?
          No. Puï l'onor rimettervi uno stinco?
          Non puï.
          Nè un piede? No. Nè un dito?
          Nè un capello? No.
          L'onor non è chirurgo.
          Che è dunque? Una parola.
          Che c'è in questa parola?
          C'è dell'aria che vola.
          Bel costrutto!
          L'onore lo puï sentire chi è morto?
          No. Vive sol coi vivi?...
          Neppure: perchè a torto
          Lo gonfian le lusinghe,
          lo corrompe l'orgoglio,
          L'ammorban le calunnie;
          e per me non ne voglio!
          Ma, per tornare a voi, furfanti,
          ho atteso troppo.
          E vi discaccio.
(Prende in mano la scopa e insegue Bardolfo e Pistola che scansano i colpi correndo qua e là e riparandosi dietro la tavola.)
          Olà! Lesti! Lesti! al galoppo!
          Ladri! Via! Via di qua!
          Via di qua! Via di qua!
(Bardolfo fugge dalla porta a sinistra. Pistola dalla porta del fondo, non senza essersi buscato qualche
colpo di granata, e Falstaff lo insegue.)




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