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Pontificio Consiglio della Cultura
Pastorale della cultura

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  • II SFIDE E PUNTI DI APPOGGIO
    • Nuovi areopaghi e campi culturali tradizionali
      • La famiglia e l'educazione
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La famiglia e l'educazione

14. « La famiglia, comunità di persone, è pertanto la prima società umana. Essa sorge allorquando si attua il patto del matrimonio, che apre i coniugi ad una perenne comunione di amore e di vita e si completa pienamente e in modo specifico con la generazione dei figli: la comunione dei coniugi inizio alla comunità familiare » (Lettera alle Famiglie, 1994, n. 7).

Culla della vita e dell'amore, la famiglia è anche fonte di cultura. Essa accoglie la vita ed è quella scuola di umanità dove i futuri coniugi imparano nel modo migliore a diventare genitori responsabili. Il processo di crescita che assicura in una comunità di vita e di amore, supera in certe civiltà il nucleo familiare, per costituire, ad esempio, la grande famiglia africana. E quando la miseria materiale, culturale e morale mina l'istituzione stessa del matrimonio e minaccia di esaurire le sorgenti della vita, la famiglia rimane nondimeno il luogo privilegiato di formazione della persona e della società. L'esperienza lo dimostra: l'insieme delle civiltà e la coesione dei popoli dipendono, soprattutto, dalla qualità umana delle famiglie, specialmente dalla presenza complementare dei due genitori, con i loro rispettivi ruoli di padre e di madre nell'educazione dei figli. In una società in cui cresce il numero dei senzafamiglia, l'educazione diventa più difficile, come la trasmissione di una cultura popolare modellata dal Vangelo.

Le dolorose situazioni personali meritano comprensione, carità e solidarietà, ma in nessun caso ciò che è fallimento tragico della famiglia può essere presentato come nuovo modello di vita sociale. Le campagne di opinione e le politiche antifamiliari o antinataliste sono altrettanti tentativi per modificare il concetto stesso di « famiglia », fino a svuotarlo della sua sostanza. In tale contesto, la formazione di una comunità di vita e di amore, che unisca i coniugi associandoli al Creatore, costituisce il migliore apporto culturale che le famiglie cristiane possono dare alla società.

15. Più che in qualsiasi altra epoca, oggi il ruolo specifico della donna nei rapporti interpersonali e sociali suscita riflessioni e iniziative. In numerose società contemporanee contraddistinte da una mentalità « anti-figlio », il peso dei bambini è spesso considerato un ostacolo all'autonomia e alle possibilità di affermazione della donna, il che offusca il ricco significato della maternità nonché della personalità femminile. Fondata sul messaggio della Rivelazione biblica, promossa malgrado i rischi della storia e della cultura delle nazioni cristiane, l'uguaglianza fondamentale tra l'uomo e la donna, creati da Dio a sua immagine (Gen 1, 27) e illustrata dal secolare patrimonio artistico della Chiesa, chiama la pastorale della cultura a tener conto della profonda trasformazione della condizione della donna nel nostro tempo: « In tempi recenti, alcune correnti del movimento femminista, nell'intento di favorire l'emancipazione della donna, hanno mirato ad assimilarla in tutto all'uomo. Ma l'intenzione divina manifestata nella creazione, pur volendo la donna uguale all'uomo per dignità e valore, ne afferma nel contempo con chiarezza la diversità e la specificità. L'identità della donna non può consistere nell'essere una copia dell'uomo ».(17) Le specificità proprie di ciascun sesso si incontrano in una collaborazione reciproca di mutuo arricchimento, in cui le donne sono le prime artefici di una società più umana.

16. « Compito primario ed essenziale della cultura »,(18) l'educazione, che fin dall'Antichità cristiana è uno dei più notevoli terreni di azione pastorale della Chiesa, sul piano religioso e culturale come pure su quello personale e sociale, è più che mai complessa e d'importanza decisiva. Essa rientra fondamentalmente nell'ambito di responsabilità delle famiglie, ma ha bisogno del concorso dell'intera società. Il mondo di domani dipende dall'educazione di oggi, e questa non può essere ridotta ad una semplice trasmissione di conoscenze. Essa forma delle persone e le prepara a integrarsi nella vita sociale, favorendo la loro maturazione psicologica, intellettuale, culturale, morale e spirituale.

Pertanto, la sfida consistente nell'annunciare il Vangelo ai bambini e ai giovani, dalla scuola all'università, richiede un programma educativo appropriato. L'educazione in seno alla famiglia, a scuola o all'università « Costruisce un rapporto profondo tra educatore ed educando, ma li fa partecipare entrambi alla verità e all'amore, traguardo finale a cui è chiamato ogni uomo da parte di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo » (Lettera alle Famiglie, n. 16). Essa prepara a vivere relazioni fondate sul rispetto di diritti e doveri. Prepara a vivere in uno spirito di accoglienza e solidarietà, a fare un uso moderato della proprietà e dei beni, per garantire giuste condizioni di esistenza per tutti e dappertutto. Il futuro dell'umanità passa attraverso lo sviluppo integrale e solidale di ogni persona: ogni uomo e ogni donna (cf. Populorum Progressio, n. 42). Così, famiglia, scuola e università sono chiamate, ciascuna nel proprio ambito, ainserire il fermento evangelico nelle culture del Terzo Millennio.




17) Giovanni Paolo II, Discorso all'udienza generale, 6 dicembre 1995. L'Osservatore Romano, 7 dicembre 1995, p. 4, n. 1.



18) Giovanni Paolo II, Discorso all'UNESCO, cit., n. 11.






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