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Matteo Bandello
Fragmenti de le rime

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LXIV

 

Quanto di te, superbo e crudo Amore,

piú la mia Donna possa, da vostr'opre

si vede chiar. Che tu gli strali adopre

forz'è, se vuoi del mondo esser signore:

ma senza lei che fai? s'in tuo favore

que' suoi begli occhi vaga non discopre,

eterno ghiaccio le tue fiamme copre,

né sei potente pur scaldar un core.

Ch'ella per sé con gli occhi, ed atti gravi,

con le maniere belle e parlar dolce

tutt'i mortali infiamma, prende e lega.

E l'alme vinte leggiadra molce,

e fa parer le pene soavi,

che teco il mondo a riverirla piega.

 




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