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Matteo Bandello Fragmenti de le rime IntraText CT - Lettura del testo |
Di quanto scalda il sol e copre il cielo,
tutta la grazia, e tutto 'l bel che 'n terra
raccolto splende in questa vaga Donna;
cosí quant'acque al mar da monti e valli
rendon tributo, e stagnan per li campi,
sormonta il Mencio, onor degli altri fiumi.
L'Eridano chiamato Re de' fiumi
ora soggiace per destin del cielo
al figlio di Benaco in questi campi,
di cui le limpide onde l'alma terra
in grembo accoglie e sparge per le valli
ove son l'ossa de la maga Donna
che, fuggendo da Tebe, quella donna
dopo i solcati laghi, mari e fiumi,
la stanza elesse in queste acquose valli:
e prima che morisse, alzati al cielo
il viso e gli occhi da la bassa terra,
disse cantando in mezzo a questi campi:
Vedrete dopo lunga etate, o campi,
posarsi qui sí glorïosa Donna,
che simil non sará sovra la terra:
ch'ella col lume de' begli occhi i fiumi
arder fará sovente. Allor il cielo
benigno guarderá le nostre valli;
ché, per veder il Mencio e queste valli,
mille elevati spirti, i proprii campi
lasciati, ne verran cangiando cielo,
e poi, dinanzi alla felice Donna
spargendo d'Elicona i dotti fiumi,
faran le Muse aver il seggio in terra.
E tal ch' allor ritroverassi in terra,
a la fama di queste ondose valli
verrá sprezzando Schirmia e Po soi fiumi,
e, fatto agricoltor di questi campi,
canterá sempre de la bella Donna
che gli destina per sua guida il cielo.
Diede il ciel segno allor che questa terra
con la Donna le Muse in mezzo ai campi
vedrebbe, e seco gir le valli e i fiumi.