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Matteo Bandello
Fragmenti de le rime

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CXLVIII

 

Qui nacquer dunque i bei sospiri ardenti,

d'un vivo lauro sparsi a la fredd'ombra,

la cui dolcezza ancor mill'alme ingombra:

fur soavi i mesti lor accenti.

Qui mille volte i vaghi augelli intenti,

quando si schiara il , quando s'adombra,

stettero al canto ch'ogni canto sgombra,

Laura gridando tra le frondi i venti.

Di Sorga il fonte crebbe qui sovente

al dolce lagrimar del gran poeta,

ch'anni trent'uno ardendo stimò poco.

Qui s'assise la Laura, poi qui lieta

d'un riso fe' la valle dolcemente:

tal fu di veri amanti il sacro fuoco.

 

CVLIX

 

È questo il luogo, la spelonca, e 'l sasso,

la fredda neve e 'l ghiaccio duro e alpino

u' Maddalena il corpo stanco e lasso

tant'anni tenne col favor divino?

È questo il fonte fresco e cristallino

che fòr del sasso stilla,

e l'onda fa tranquilla

ch'ambrosia e nettar porse

a lei che 'l vero ben nel mondo scorse?

Tra questi boschi selvaggi ed ermi,

cui par che maligna ombra sempre adugge,

fra 'l sibillar di serpi, e crudi vermi,

fra' fieri mostri che natura fugge,

qui dove fieramente Borea rugge,

né mai si vede Flora,

ma ghiaccio e nevi ognora,

la stanza fu di quella

che peccatrice il Vangelista appella?

Colei che di bellezza un chiaro sole

visse gran tempo delicata e molle:

colei che vide in carne il vero sole

che nostre colpe per sua grazia tolle,

queste deserte rupi abitar volle,

questi luoghi silvestri,

orridi, incolti e alpestri,

e sola star romita,

che dal sommo Fattor fu gradita?

Da queste grotte dunque e gravi orrori,

(grazia ch'a pochi il Re donò del cielo),

era levata fra i divini cori

sette fiate il giorno al caldo e al gelo?

Quindi partiva con ardente zelo,

e sovra l'aria queta

Maria gioiva lieta

sentendo in dolce canto

l'angelico concento vago e santo?

Questi pur son i ricchi suoi palagi,

l'aurate logge, i palchi apríci e grati.

Trent'anni in questi boschi in gran disagi

a quel servío, a cui servir siam nati:

e quanto lunge fu da le cittati,

da le castella e ville,

da le sonanti squille,

tanto piú fue appresso

a quell'in cui lo cor avea giá messo.

Ché qui piú volte il dolce a lei Maestro

apparve seco stando dolcemente,

e, ben che fosse il luogo duro e alpestro,

rideva d'ognintorno lietamente.

Ché dove il Re del cielo sta presente,

appar dolcezza e gioia,

fugge il martír e noia;

ch'a lui dinanzi, mai

cosa non sta che dia tormento o guai.

In ogni canto l'aria ancora spira

di quel favor celeste somma grazia,

e con occulta forza a sé mi tira,

che del terrestre mondo l'alma è sazia.

Né mai fa l'alma stanca,

anzi l'anima e affranca,

e fa bramar la morte

per trovar quel ch'aprí del ciel le porte.

D'un certo non so che lo cor s'ingombra

che mi fa gli occhi rugiadosi e molli,

e fòr del petto arditamente sgombra

quanti pensier ci son bugiardi e folli.

Parmi che d'ogni banda questi colli,

le quercie, i cerri e i faggi,

e gli augelli selvaggi

faccian bel concento,

che qui dolcezza inusitata i' sento.

Chi mi dará ch'io resti e viva vosco,

risposti luoghi, ombre segrete e dive?

Qual grazia fia la mia se 'n questo bosco

restin le membra de lo spirto prive?

Oh valli! oh sassi! oh monti! oh boschi! oh rive!

Maria pregate meco

che qui mi tenga seco,

ov'il morir fia dolce

morendo in grazia a quel che 'l mondo folce.

Lo piede in alcun luogo mai non poso

che non mostri di lei vestigio ed orma.

Beate selve e sasso aventuroso,

cui tanta donna d'ogni parte informa:

Ecco, né giá m'inganno, vera forma

de la persona schietta,

imago benedetta

che nardo e rose spiri,

ed al ciel volgi tutti i miei desiri.

Questo fu pur un tempo il sacro albergo

ove riposo al corpo talor desti.

A questa pietra quante volte il tergo

gli occhi levando al cielo giá mettesti?

Oh quante grazie a Dio di qui rendesti

piagnendo di dolcezza,

ch'al pianger tant'avvezza

fosti con ferma fede

ch'a Dio lavasti l'uno e l'altro piede!

L'ottima parte veramente è stata

ciò ch'eleggesti, n'esser ti può tolta.

S'ogni tua colpa fu da Dio purgata,

è ch'ad amarlo tutta t'eri volta.

E giá lo disse Cristo alcuna volta

per farti in terra esempio,

ch'ogni cor brutto ed empio,

se vuol tornar a Dio,

pietá ritrova del suo fallo rio.

Alma beata, e santa peccatrice,

fa' che 'l mio senso sempre

da la ragione si tempre;

né mai l'ingorda voglia

altro che 'l tuo voler desiri o voglia.

 




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