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Matteo Bandello
Fragmenti de le rime

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CLVIII

 

O dove il Ciel largo ogni favore

di grazia e di bellezza infonde, e tale

vi fa ch'a voi non fôra donna uguale,

se crudeltá non v'indurasse il core?

Se l'aureo crin d'argento avrá 'l colore,

e del viso il bel giglio sará quale

l'increspa il tempo, né uscirá piú strale

da que' begli occhi, spento 'l lor ardore:

rimirando nel fido e antico speglio

direte con sospir: che fui! che sono!

qual oggi è 'n me desir, qual voglia nova?

Di mie bellezze altrui far caro dono,

che fedel mi fu, quant'era meglio!

Potei, non volli; or sospirar che giova?

 




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