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Matteo Bandello
Fragmenti de le rime

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CXCI

 

Ne le fiorite piagge, e fertil piano

d'ombrose selve e folti boschi pieno,

che la bell'Adda press'Insubria bagna,

Pan dio d'Arcadia venne, poi che 'n vano

seguí Siringa che d'Amor il seno,

superba e ritrosetta, discompagna.

E 'n la ricca campagna

d'antiche quercie mezz'ai santi orrori

l'albergo elesse, e eterno nome diede

al bel Pandino, erede

oggi di piú felici e veri onori,

di virtú nido, e seggio a' casti Amori.

Quivi la bella e glorïosa Donna

ch'a' nostri giorni di virtute e grazia

e di beltate albergo si ritrova,

stassi con sparso crine in nera gonna,

e sol di lagrimar s'appaga e sazia:

tant'in lei doglia il duol ognor rinova,

il duol a cui non giova

altrui conforto: l'affligge e sface

la morte di un figliuol, tal ch'ella suole

da l'uno a l'altro sole,

piagnendo sempre priva d'ogni pace

starsi, qual neve al sol che si disface.

Onde, chiavate insieme ambe le mani,

con gli occhi fissi al ciel si lagna e grida

tal ch'a pietate il marmo può piegarse.

E dice sospirando: ahi! sciocchi e vani

nostri pensieri, e pazzo che si fida

in ciò ch'ogni momento suol cangiarse!

Invide Parche e scarse,

che 'l caro mio figluol tosto a morte

tiraste con duro e orrendo caso,

che da l'orto a l'occaso

del sol non fu giammai fiera sorte

tra quanti qui n'ancide l'empia morte.

Come non puoté in me tanto la doglia

ch'i' ne morissi allor ch'i' vidi il sangue

da quelle membra uscir caldo fòre?

I' vidi, ahimè! la pargoletta spoglia

d'alto cadendo pallidetta e esangue

restar come tra l'erbe un secco fiore.

Ben è ver che non more

di doglia alcun. I' pur dovea morire

allor che 'l vidi. I' pur morir dovea

quando mancar vedea

il caro mio figliuolo in tal martíre,

che 'n me non può per tempo mai finire.

Questa è pur doglia ch'ogni doglia avanza;

e sovra ogni credenza in me può tanto,

ch'i' ne torrei morir per minor pena.

E peggio si è, che fòr d'ogni speranza

i' vivo che cessar mai debbia il pianto,

ch'esce dagli occhi miei con larga vena.

Ahi! vita amara e piena

d'aspri tormenti! I' veggio ben ch'omai

sperar non debbo piú diletto o gioia,

ma sol angoscia e noia,

che con dogliosi e sempiterni lai

mi tengan sempre, fin ch'io viva, in guai.

Che se per morbo il mio figliuol la vita

finit'avesse a poco a poco, quale

suol avvenir in tal etá sovente,

forse ch'a l'aspro mio dolor aíta

darei. Ma quand'i' penso a l'alte scale

cagion de la rovina repente,

mancami allor la mente,

né come viva resti dir saprei.

Ahimè figliuolo! ahimè figliuol mio caro!

In tanto duol amaro

il resto lasci de li giorni miei,

che se morta non fossi i' ne morrei.

Or quando mai potrò, figliuol, vederti?

Ché senza te la vita non m'aggrada,

ove mai sempre il cor doglioso geme.

Lassa! che non feci io per ritenerti?

Ma non puote Esculapio o Apollo a bada

l'alma tener in tante doglie estreme.

Non valse il còlto seme

a piena luna, e meno il suco d'erbe,

né tra le pietre il verde e fin smeraldo

né lo bel diaspro il caldo

sangue fermò che da le piaghe acerbe

correa qual rio che larga vena serbe.

Ind'io mirando que' begli occhi, quelli

occhi tuoi dolci ombrar eterna notte,

e 'l dolce ragionar finir in tutto,

piú di te morta, i giá leggiadri e belli

lumi bagnai con lagrime interrotte

da fier singhiozzi e sospiroso lutto.

E 'l viso bel distrutto

e la soave bocca in ogni lato

baciai piú volte, stand'intenta allora

ch'uscisse l'alma fòra

acciò cogliessi almen lo spirto amato

su le tue labbra con l'ultimo fiato.

Dunque, figliuol, l'acerbo mio cordoglio,

s'hai teco quell'amor che 'n terra avevi,

mira dal ciel, e vieni a consolarmi.

Tu sai che giustamente pur mi doglio,

dapoi che fur i giorni tuoi brevi,

ch'assai piú tempo lieta dovean farmi.

Ahimè! perché donarmi

non volle grazia il ciel, ch'a questo passo

teco, figliuol... Qui tacque, né piú disse,

ch'ambe le luci fisse

al ciel avendo, il corpo quasi casso

parve di vita, ed ella farsi un sasso.

Turbosse allor il cielo

per non veder che 'l cor di duol si svella

fra le piú belle donne a la bella.

 




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