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Matteo Bandello
Fragmenti de le rime

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XXIX

 

Benché la lingua il mio tormento taccia,

che mi conduce a manifesta morte,

non è che 'l duol non sia penace e forte,

ma cosí fa ch'il nodo ognor m'allaccia.

Forza è tacendo ch'i' mi strugga e sfaccia,

e l'aspro mio martír in pace porte,

ché far le genti del mio duol accorte

non scema il mal, e 'l nodo non mi slaccia.

Lagnasi il cor, e con pietosa voce

dentro a' begli occhi di Madonna grida,

ov'ei prigion rimase al primo sguardo.

Ma che mi giovan le dolenti strida,

se piú si stringe il nodo e piú mi coce

la fiamma, ed ogni aiuto si fa tardo?

 




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