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Matteo Bandello Fragmenti de le rime IntraText CT - Lettura del testo |
LII
Spesso mi volgo, e intentamente miro
l'alte, felici e fortunate mura,
fatte a colei che adoro sepoltura,
ond'io dolente lagrimo e sospiro.
E qual si vide mai maggior martiro,
che 'l piú bel d'ogni bel de la natura
veder celarmi? Lasso! chi mi fura
di quel bel viso l'aria ond'io respiro?
Mora la crudeltá, mora l'asprezza
di ch'è cagion che non si veggia il sole
di quelle stelle, vita di mia vita.
I' sento che morrò se, come suole,
l'incredibil, soave, alma dolcezza
di que' begli occhi non mi porge aíta.