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Matteo Bandello
Fragmenti de le rime

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LXXXVI

 

Quando sará che gli occhi Amor appaghi

della fatal, divina lor viva ésca,

quando che i passi fermi, che coi maghi

atti leggiadri la tua face adesca?

Felice Endimïon, ch'i lumi vaghi

tanto godesti in l'amorosa tresca,

e tu, Leandro, che i marini laghi

lieto solcasti a l'aura dolce e fresca!

I' per me privo de l'amata vista

ch'alluma e scalda il mondo freddo e cieco,

erro piangendo travagliato e lasso.

Dunque se grazia mai da te s'impetra,

Amor, perché non fai ch'un giorno seco

mi trovi ed indi mai non mova il passo?

 




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