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Matteo Bandello Fragmenti de le rime IntraText CT - Lettura del testo |
CV
Se nei passati tempi spesso udivi,
favoso Mencio, la divina lira
di Titiro pastor, ch'ancora spira
canti soavi, glorïosi e divi:
or vedi que' begli occhi altieri e vivi,
in cui stupendo nostr'etá si mira,
ed odi quella ch'a sé l'alme attira
col bel parlar, con gli atti dolci e schivi.
E se le Ninfe allor, Satiri e Pani
venian sovente per udir il suono
che senza par sará sempre tra noi;
per mirar questa or qui ridotti sono
da vicini paesi e da lontani
con gli alti semidei gl'invitti eroi.