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Matteo Bandello
Fragmenti de le rime

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CXII

 

Vago ruscello che l'erbetta molle

con le chiar'acque vai bagnando ognora,

come a l'usato teco non dimora

quella ch'ogn'altro ardor dal cor mi tolle?

Che qui piú volte i piè bagnar si volle,

scherzando con le ninfe a la fresc'ôra,

poi qui la vidi uscir de l'onde fòra,

tal che null'altra a par di lei s'estolle.

Qui poi s'assise onestamente a l'ombra,

ove le chiome l'auro sí le attorse,

che la memoria ancor il cor m'ingombra.

Or ch'ella i passi altrove andando torse,

ogni piacer da me cosí si sgombra,

che di restar in vita sono in forse.

 




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