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Matteo Bandello
Fragmenti de le rime

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CXXXII.

 

Poi ch'ebbe Amor in questa parte e 'n quella

ferito uomini e dèi, piegando l'ale

s'assise in grembo di costei, che sale

per vera fama sovr'ogni altra bella:

che, come vide l'arco e le quadrella,

e sentí 'l fuoco ardente ed immortale,

gridò sdegnata: dunque i' sono tale

che mi speri scaldar con tua facella?

A questa voce Amor fòr di se stesso:

Ohimè! chi parla? certo i' pur pensai

essermi in seno di mia madre messo:

di Venere son questi gli occhi, e i rai,

la bocca, il naso, e tutto 'l volto espresso:

ma questa voce non sentii più mai.

 




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