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Matteo Bandello Fragmenti de le rime IntraText CT - Lettura del testo |
CLXXII
Di Semele figliuolo e del gran Giove,
fòr dell'uso comune in vita dato,
dal mondo riverito ed adorato
per le divine e inusitate prove:
se queste viti generose e nove
che di mia mano, o Dio, t'ho consacrato,
conservi sí che 'l frutto desiato
si colga e lungo tempo a tutti giove:
ogn'anno un capro con le corna d'oro
d'edra adornato col bel tirso avrai,
e 'l tutto asperso d'odorati vini.
Cosí cantava sotto un verde alloro
Delio cultor di viti, allor ch'i rai
comincia Febo al Gange aver vicini.