1: Sommario della storia d’Italia, lib. iii, 16 2: Vedi Amari, Solvvan el Mota’; Introduzione, X 3: Nunc fabularum cur sit inventum genus / Brevi docebo. Servitus obnoxia, / Quia, quæ volebat, non [...] 4: Giulio Cesare, primo tra’ primi liberticidi, sperimentò assai per tempo il flagello della satira.[...]
1: Il Castelvetro dice che, vivente Pasquino, la statua era ancora mezzo sotterrata nella via pubblic[...] 2: Avendo papa Sisto nominato duchessa la propria sorella, già lavandaia, Marforio domandava a Pasqu[...] 3: Vita di Torquato Tasso; cap. vi, Cento pensieri, motti e sentenze di Torquato in varie occasioni [...] 4: Pasquino e Marforio, lib. cit., pag. 156. 1: Remissione pe’ Vescovi del digiuno di quaranta giorni. 2: Quaranta giorni d’indulgenza. 3: Pasquino e Marforio, lib. cit., pag 129. 4: Pasquino e Marforio, lib. cit., pag 173.
1: Vedi la nota 5 al sonetto Er zervitore de Monziggnor tesoriere. 1: Così chiamarono i romani la Commisione governativa, incaricata di mettere la testa a partito ai l[...] 1: Rostolan, generale succeduto all’Oudinot nel comando dell’esercito francese in Roma. 2: Molte belle varianti di questa satira, le devo alla cortesia dell’egregio professore Francesco Ma[...]
1: Homel.:85, C.v. Matt. §54. 1: Il 16 aprile 1849 il generale Lamoricière alla Tribuna dell’Assemblea nazionale deplorava di non [...] 2: Il visconte di Noé, pensionato tenente colonnello di cavalleria francese, nel mese d’aprile pigli[...] 1: «La rivoluzione, come altra volta l’Islamismo, minaccia oggi l’Europa. La causa del Papato è quel[...] 2: Monsignor Bonillerie, che accompagnava sempre il Lamoricière. 3: Nel linguaggio birresco, la parola putti corrisponde al soldatesco mes enfants. 1: Celebre poliglotto. 1: Non mi è ignoto che parecchi Romani onorano le lettere italiane; ma pochi fiori non fan primavera[...] 2: Una ricca raccolta di satire romane, nel mentre sarebbe un prezioso documento storico, rileverebb[...]
1: Si veda il sonetto La corda ar Corzo. 1: Versi inediti di Giuseppe Gioachino Belli romano. Lucca, dalla tipogafia Giusti. 1843, pag. 83 [...] 2: Due raccolte si pubbilcarono de’ versi italiani del Belli: una pei tipi del Salviucci in Roma, ne[...] 3: È un testimonio non sospetto che fa salire i sonetti a Duemila e forse trecento. — (Vedi Elogio s[...]
1: Li tolgo dai sonetti del Belli, il quale, come avverte in più luoghi, non usava mai parole che no[...] 2: Questa fase di cui si serve il popolano, per distinguersi dai non romani dimoranti in Roma, potre[...] 3: Non pochi sonetti del Belli hanno per soggetto curiose superstizioni della plebe romana, o vi fan[...] 4: Si veda il sonetto ’Na bbôna educazzione. 1: Codeste parole fanno parte d’una prefazione scritta dal Belli pe’ suoi sonetti, e le ho tolte dall[...]
1: Presso il Pantheon, chiamato volgarmente la Rotonda, veggonsi de’ banchi di venditori di commestib[...] 2: Sottintendi del Purgatorio. È un esclamazione di dolore. 1: Poesie inedite di G. G. Belli romano. Roma, tipografia Salviucci, vol. 2, pag. 165.
1: In una strenna livornese del 1863, si leggevano queste gravi parole: «Gius. Belli, giace ora dist[...] 1: Si veda la poesia La Mediocrità, nel vol. II, pag. 29, dell’edizione del Salviucci. 2: Tarnassi, Elogio citato, pag. 14. 3: Vedi i quattro volumi delle Poesie inedite, pubblicate della tipogafia Salviucci in Roma, nell’an[...] 4: Inni ecclesiastici secondo l’ordine del Breviario romano, volgarizzati da Giuseppe Gioachino Bell[...] 1: Ecco com’è adombrata la conversazione del Belli, dall’avvocato Paolo Tarnassi, che è una quintess[...]
1: L’ambasciata ridicola. — 2: Da intendere. — 3: Ci sono. — 4: Paranze o paranzelle, barche da pesca. — 5: Monsieur. — 6: Manda. — 7: Ridere. — 8: È il nome della serva, a cui fa il racconto. — 9: Stravaganti. — 10: Non sono niente.
1: Alto. — 2: Il servo cerca di contraffarre il parlare affettato del messo: ir, di, mi, a vece di er, de, me, s[...] 1: Si vedano a questo proposito le Osservazioni del professore Alessandro Roncaglia, intorno all’uni[...] 2: A confermarmi nell’opinione di non aver fatto opera inutile mi soccorre opportuno un recente scri[...]
1: Con questo sonetto il Poeta vuole vendicare le persecuzioni crudeli e le umiliazioni fatte patire [...] 2: Più che non li odi tu. — 3: Sono. — 4: Méssero. — 5: Ripescare dal tetto in giù, vale guardar la cosa più addentro, più profondamente. — 6: Intendi: col proposito di morire per la redenzione del genere umano. — 7: Nome volgare dato agli Ebrei, ma particolamente a’ rabbini. Credo sia una corruzione di certe paro[...] 8: Dacchè. — 9: Variante: Subbito che cce venne pe’ morì.
1: Nel vedere. — 2: Variante: Accanto. — 3: Chiesa di Roma. — 4: Architetto e scultore sono una stessa cosa pel popolano di Roma, che non la guarda tanto nel sotti[...] 5: Il somaro: sarebbe stato innaturale il dir lei, riferendolo a bestia. Su questa preziosa sgrammat[...] 6: Variante: No, (jj’ha risposto un omo grasso grasso.) — 7: Vuoi.
1: Inghiottire, mandar giù: detto metaforicamente per tollerare. — 2: Abbozzare è voce viva anche in Toscana, e vale: Astenersi dal prendere vendetta di offese ricevut[...] 3: Trattano. — 4: Siamo o non siamo? — 5: Clero. — 6: Fulmina, scomunica. — 7: Muoiono. — 8: Dicono che questo sonetto sia del Pistrucci.
1: Questo sonetto fu scritto quando i moti liberali del ’31 non essendo ancora del tutto repressi, G[...] 2: Così si chiama il quartiere di piazza Rusticucci, presso San Pietro. — 3: Strillarono. — 4: Tamburo. — 5: Pènsati il Papa: Figurati lo spavento del Papa! La variante popolare è non meno rapida ed efficac[...] 6: Perchè allora andava al letto. — 7: Ciabatte. — 8: Alla fenestra. — 9: Nome della persona a cui si fa il racconto. — 10: Il Sacramento: metafora tolta dai padroni di bottega, che in Roma si chiamano principali. — 11: Gregorio xvi aveva un naso di grandezza straordinaria, e i Romani lo chiamavano: er zor Grigorio [...] 12: Lui ci si arrischia. — 13: Variante: Fa: - Bbuggiarallo! mo, ppropio a cquestora! — 14: Stupenda la variante popolare: Er Papa poveromo! è un po’ cacone, E ssi ppassa ’na rondine che ff[...]
1: Questo sonetto, stampato già nell’edizione romana, è una satira contro le truppe raccogliticce, d[...] 2: Mo fa lanno: è un anno. — 3: Con licenza: frase di rispetto verso l’antico padrone, come quell’ar zu’ commanno che viene sotto,[...] 4: Marittima e Campagna: provincia al sud-est di Roma. — 5: In permesso. — 6: Così è detta una estremità della piazza Navona.
1: Ponti d’oro a chi fugge: proverbio. In Roma però dicono punti, non già perchè in questa maniera s[...] 2: Così vengono a dire: così press’a poco dicono. — 3: Va via. — 4: Refettorio. Giova qui ricordare che Gregorio xvi era stato frate, ed aveva fama di mangiatore e b[...] 5: Proverbio.
1: Sotto il velo allegorico delle astuzie usate nel gioco del pallone, si adombrano in questo sonett[...] 2: Manca poco al vedersi gli effetti. Notisi che quel modo proverbiale è tolto dal Belvedere, luogo [...] 3: Volare, volate, cioè iattanze, sfoggio di vane promesse. Al giuoco di pallone si dice volare e fa[...] 4: Rinomato giuocator di battuta, o battitore. — 5: Fallace. — 6: Far ciriola: intendersi segretamente cogli avversarii in fraude di chi è con lui o tiene dalla su[...] 7: Dicesi fallo o buono, secondochè il pallone trapassi o no le linee che limitano o partono l’arena.[...] 8: Le cacce sono quei punti, sui quali un giuocatore di rimando ha arrestato in qualunque modo un pal[...] 9: A sghembo. — 10: È, cioè, il maggior de’ successi. — 11: Il giuoco a passa-e-ripassa è quello in cui si conviene di non dovere che oltrepassare la linea me[...] 12: L’invito è una specie di scommessa fra giuocatori, che vinta o perduta da ciascuna delle parti av[...] 13: Tavolato inclinato, dal quale discende il battitore nel battere, onde il colpo prenda più vigore [...] 14: All’onore: così gridasi dal chiamatore o cacciarolo al principiarsi dell’ultima partita. — 15: Poste: palloni colpiti in aria, prima cioè che abbino toccato terra: ciò che sarebbe di balzo. — 16: Finte: astuzie di giuoco. — 17: Tuzzoloncino: giuocatore rinomato per la sua forza, e detto Tuzzoloncino da tuzzare o percuotere. [...] 18: Partite di dura prova. — 19: Il rovescio della nota 18. — 20: Formule d’invito o accettazione, di che vedi la nota 12. — 21: In fondo all’arena è un palchettone coperto da una rete che difende gli spettatori. Chi percuote [...] 22: Vedi la nota 15. — 23: Il chiamare è dire ad alta voce il numero de’ punti de’ quali si è in guadagno. — 24: Il quindici, ossia una quarta parte della partita, che si divide in quindici, trenta, quaranta e [...] 25: Pende: inclina. — 26: Quando entrambi gli avversari, fatti nella partita pari guadagni, sono giunti egualmente a 40, ci[...] 27: Messa: posta pecuniaria delle scommesse. — 28: Joia, cosa lunga e noiosa. — 29: Il chiamatore del giuoco. — 30: Falsamento: canzonatura.
1: Rotschild. — 2: Per intendere la satira mordace di questo verso, bisogna sapere che a Roma v’è un Monte detto de’ [...] 3: Si. — 4: Ci ha. — 5: Gl’interventi stranieri, lo arruolamento e l’ordinamento delle truppe svizzere, le commissioni mil[...]
1: Questo sonetto allude, come l’antecedente, al prestito rovinoso contratto dal Governo pontificio [...] 2: Se si. 3: Va bene: sarebbe men male. 4: Castel sant’Angelo. 5: Farli. Il li si riferisce a cutrini, non a piastre. Per questa ragionevole sgrammaticatura, si ve[...] 6: Qui Mecca sta per qualunque paese lontano e d’infedeli. 7: La bacchetta con cui dallo sportello del confessionale i penitenzieri maggiori di San Pietro, e d’[...]
1: Questo famoso sonetto, comunemente attribuito al Belli, è del commediografo Giovanni Giraud roman[...] 2: Rieccoti. — 3: Comodamente: come chi sta sopra sedia soffice. — 4: Vedi la nota 1a, sul fine. — 5: Questo consiglio dato a don Michele, che in parecchie occasioni lo aveva già posto ad effetto, co[...]
1: Il bollo straordinario della carta. — 2: Piazza sulla via del Corso, dove si crede che fosse eretto anticamente l’arco trionfale di Claudio[...] 3: Andavo. — 4: Anatolia. — 5: Il Diario di Roma, chiamato volgarmente Cracas o Cracasse dal nome dell’editore (Si veda la nota [...] 6: Bollare significa in Roma anche il fraudare altrui del danaro. — 7: Ridendo. — 8: Intenda.
1: Reclamo, ricorso. — 2: Non gli prese l’estro. — 3: Foglio. — 4: è una dimanda fatta dallo stesso narratore, per accrescere efficacia al discorso. Variante: Che j[...] 5: Pure. — 6: Stomacosa. — 7: Il popolo ha trasposto i versi delle due quartine: ma il sonetto ci guadagna in forza e naturalez[...] 8: Variante: E ssi Llei ’n’ antra vôrta viè a ppalazzo. — 9: Disturbi in zaccoccia chiama il foglio di reclamo; nota la vivacità del traslato, che fa di quest[...] 10: Il Papa non conoscendo il padrone della Rosa, lo chiama per dispregio signor tale. — 11: Gli so dire. — 12: Variante: Io je so a ddi’ che cqui nun z’entra un ca..o. — 13: Vendere.
1: Sentirla. — 2: Alla badiale, qui per chiara. — 3: Apriamo. — 4: Brutto capitale: brutto suggetto. — 5: Avevamo mangiato; l’avevamo compreso. — 6: Masticar male: patire a malincuore. — 7: Persona occulta. — 8: Ci ha. — 9: Ingegnarsi col soffietto: fare la spia. Ricorda i versi del Gingillino di Giusti: «E di più ci è [...] 10: La fin delle cicale, che cantano cantano e poi crepano. Modo proverbiale. — 11: Calunnia. — 12: Intendi: in questo. — 13: Centro.
1: Toccasse. — 2: Vedresti. — 3: Ringrassarsi. — 4: Rossore. — 5: Tutto il sonetto ritrae fedelmente l’opinione, che aveva de’ liberali il popolino imboccato e sob[...]
1: I cocchi degli ambasciatori, ed alcuni altri, godono a Roma il privilegio di passare in ogni mome[...] 2: Nome di sprezzo, per dare ad alcuno del fanciullo. 3: Apriamo. 4: Voce storpiata dal francese allons. 5: Sono Casa-d’Austria. I cocchieri e i servitori de’ grandi si attribuiscono senza complimenti i nom[...] 6: Esclamazione. 7: E, dico, badate a voi. 8: S’intende la cappella papale, e quel casomai vale un però contro i nostri preti, i quali volevano[...] 9: Ci riparliamo: cioè «Renderete conto a sua Eccellenza il mio padrone, davanti a monsignor Governat[...] 10: Se. 11: Quaglia-lombarda: escremento umano. 12: Cocchiere. 13: Coccarda, o, come direbbe un purista, nappa.
1: Se ne andarono. — 2: Girarono. — 3: Parvero — 4: Il grido ripetuto ad un tempo dai trecento uomini: La spada del Signore, e di Gedeone. — 5: Si mettono.
1: Questo sonetto fu pubblicato nell’edizione del Salviucci (vol. iv, pag. 276), sostituendo la parol[...] 2: In quel macello. — 3: Bel buco. — 4: Questi selci. — 5: Se. — 6: Per fargli corte. — 7: Esternava. — 8: Sorte. — Il papa era Gregorio xvi, col quale il grande Poeta romano aveva una cordiale antipatia.
1: D’oltremonti. — 2: Senza essere. — 3: La Porta del popolo, per cui si entra in Roma dal Nord. — 4: Dire. — 5: Bersaglieri. — 6: Capitori: truppa capitolina, composta di artieri di Roma. — 7: Zambognani: del reggimento Zamboni. — 8: A questa maniera. — 9: Soldato. — 10: Darsela. — 11: Oratorio notturno dei Gesuiti.
1: Coraggioso. — 2: Stiamo. — 3: Mi ci assaltarono. — 4: La variante popolare è più naturale: Quanno me venne p’assartà, me venne. — 5: Mi ci feci. — 6: Vuoi. — 7: Difendere. — 8: Con questa batteria, quantità. — 9: Che tu sia, ec. — 10: Questo sonetto fu pubblicato nella raccolta del Salviucci (vol. iv, pag. 357), e porta la data del[...]
1: Questo sonetto e l’altro che viene dopo, già stampati nell’edizione romana, furono scritti nel 18[...] 2: Nome di spregio. — 3: Esclamazione comunissima.
1: Il congresso importante. — 2: Lo videro. — 3: Il conte di Rigny, Ministro della marina di Francia. — 4: Conferenza. — 5: Si. — 6: Scandagliarono. — 7: Dicendo. — 8: Un’altra volta.
1: Che ci andai. — 2: Ebbi. — 3: Vuoi. — 4: Nel trovarmigli. — 5: Gli dissi. — 6: Può vedere. — 7: Può fargli fede. — 8: Ex capite innoceatiæ. — 9: Mi mandarono.
1: Colla z aspra, come in prezzo. Sante, nome proprio. — 2: Felice. — 3: Sento che voglia ritornare. La variante popolare è più naturale: Disce che vojji aritornà. — 4: E l’altra? — 5: Si andò liscio: non si fece nulla. Metafora tolta dal gergo del giuoco delle boccie. — 6: Maledetta. La variante popolare ha mannàggia. — 7: Perduto. — 8: Siamo a traverso.
1: Come dicesse: per mare e per terra: con una rapidità quasi diabolica; essendo che la frase è tolt[...] 2: C’è. — 3: L’altra bagattella, detto ironicamente. — 4: Danari. — 5: Gaetano Moroni, la moglie del quale si diceva per Roma avesse segreti negozii col Papa. — 6: è noto che Gregorio xvi aveva l’abitudine di alzare un po’ troppo il gomito.
1: A meglio intendere questo sonetto, giova ricordare che il Governo pontificio, quando muore il pap[...] 2: Nota la vivacità e l’efficacia di codesta frase. — 3: Suarfa, detto anche Sualfa dalle persone meno idiote, è il nome con cui per ispregio si designano[...] 4: Il lutto: e più spesso dicono sciamanno a uno straccio grande o piccolo, a uno scialle malandato,[...] 5: Fin dal 1716, si chiamò comunemente Cràcas, e dai popolani Cracàsse il Diario ordinario d’Ungheria[...] 6: Il Teatro Metastasio, che, come tutti gli altri, si chiuse per lutto legale; quindi il popolo dice[...] 7: Al giuoco del pallone all’Anfiteatro di Corèa; ora più spesso a Campovaccino. — 8: Coperti di gramaglia. Farajoletto è il mantellino lungo nero, che portano i preti sopra il soprabi[...] 9: Anche i trombettieri della soldatesca pontificia avevano, per la morte del papa, una suonata funeb[...] 10: Piantinaro, da piantine, piccole piante, equivale al latino viridarium, al toscano piantonaio, e [...]
1: Questo sonetto, divenuto popolarissimo in grazia della vivacità della chiusa, la quale gli copre [...] 2: Gambe. — 3: Naso grosso. — 4: Esclamazione vocativa che tiene il luogo di o, e che si pronunzia molto aperta. — 5: Il romanesco vero avrebbe detto grolio. — 6: Eccomi; cioè: eccomi pronto ad aprire. — 7: Gregorio era stato frate. — 8: Sgrullare vale sbattere. Si sgrullano i panni impolverati, i tovaglioli, ecc., e così le chiavi fe[...] 9: Combina.
1: Sic itur ad astra! — 2: Tonsurato. — 3: Si sa: è noto. — 4: Se tu vuoi saperlo. — 5: Ogni sempre. — 6: Godere. — 7: Pacchia, «lieto vivere, il mangiare e ber bene senza pensieri.» Così il Fanfani, nel Vocabolario [...] 8: Variante: Su l’esempio de tutte ste perzone. — 9: Questo verso è un modo proverbiale, e v’hanno testimonianze non dubbie che fu proprio messo così d[...] 10: Ristriggnere l’affare vale: Restringere, far breve il discorso. A proposito di questa frase, l’egr[...]
1: San Quirico e Giuditta, chiesa di Roma. — 2: Dissi. — 3: Ci avete. — 4: Da portarsi ogni giorno, da non tenersi da conto. — 5: Afflitta. — 6: Si. — 7: Ipso facto.
1: Naturalmente. — 2: Basta dargli un’occhiata. — 3: Decidere. — 4: Ecco il senso della seconda quartina: «Nessuno sarà tanto sciocco (stivale), da volere esaminar m[...] 5: Con tanto di. — 6: Mettigli. — 7: Chiamano camisciòla una sorta di giacchettina, tanto corta, che arriva appena alla cintura. Un te[...]
1: Armi: stemmi gentilizi. — 2: Si trova. — 3: Dal francese papier. — Su questa parola, l’ottimo amico mio prof. F. Santini, mi mandava le segue[...] 4: È vero che cardinali e papi si fanno per lo più ritrattare con un memoriale in mano: ridicola usan[...] 5: Zerbinotto.
1: Un vecchio avendo condotta la figlia al teatro, dove si rappresentava la Sonnambula, tornando a c[...] 2: Variante: Nun je dà frebbe. — 3: Rompe. — 4: Possono. — 5: Inconcludenza: non c’ è niente di strano. — 6: Nel pigliarle: quando la prende il male. — 7: «Dicono risponne e arìsponne. Queste varianti del dialetto romanesco mi pare che possano accennar[...] 8: Variante: Che sta rigazza in ner pijjàjje er male, Parli e risponna come ’na sentenza.
1: Dove Gesù udì la sentenza di morte. — 2: Maniera. — 3: Ci azzecco, c’indovino. — 4: Chiamano così il giuoco alle boccie, o palle di legno. — 5: Una variante ha: sse studia. — 6: Qualche volta usano metter del piombo dentro le palle di legno, per farle più pesanti e più adatte[...] 7: Variante: De ficcàcce, si ppôle, la capoccia. — 8: Il senso proprio dell’ultima terzina è questo: «Finchè c’è posto da passare fra ’l mucchio delle [...]
1: Mi ricordo che. — 2: Andai. — 3: Baldacchino. — 4: Pure. — 5: Coprirono. — 6: Testa, zucca. — 7: Che stava vicino a me. — 8: Con quel pilone: chiama così il triregno per la somiglianza che ha con una grossa pentola, che a R[...] 9: In questa. — 10: Complimento. — 11: Co’ cquelo straccio de strumento, «con quel grosso negozio» (il triregno). — 12: Gl’incalcano.
1: Dicono. — 2: Una volta. — 3: La loggia del Vaticano, sulla piazza di San Pietro. — 4: Maggiordomo. — 5: Con pochi salti e brutti, cioè alla spiccia, alla lesta. Credo che questo verso non sia del Belli;[...]
1: Dicono che l’autografo avesse il 2° verso così: Ah! sse chiam’ozzio er suo, brutte marmotte? E il [...] 2: Assolve. — 3: Variante: E cchi vve manna l’indurgenze a bbótte? — 4: Quattrini. — 5: Memoriali, suppliche. — 6: Variante: E bbuttàlli a ppezzetti in ner cestino?—
1: Questo sonetto è storia. A’ primi tempi della Chiesa; il Concistoro de’ cardinali aveva grandissim[...] 2: Come se si dovesse assistere a uno spettacolo straordinario in teatro. Una variante dice: È ppropi[...] 3: Inciafrujjare vale imbrogliare, e nel traslato, come qui, «discorrere senza capo nè coda, per dar [...] 4: Volta.
1: Il dispotismo. — 2: Siete. — 3: Signori. — 4: Posso vendervi. — 5: A un tanto al mazzo: come gli zolfanelli; e l’han fatto pur troppo migliaia di volte! — 6: La variante popolare dice: Chi nnasce in cuesto monno senza er titolo. — 7: Non può avere. — 8: Andò. — 9: Sul proposito. Una variante di questo verso suona cosi: Interroganno tutti in zur tenore.
1: La collètta pel tempo buono. È noto che in tempi di soverchia pioggia o di siccità, i preti costum[...] 2: Si dice che. — 3: Andiamo. — 4: Darla. — 5: Intero. — 6: Ora ci vuole, ci bisogna. — 7: Il sole. — 8: Vogliono. — 9: Mercanti di campagna, traffichini del bestiame e de’ cereali. — 10: Famoso lunario. — 11: Ti sballano di botto qualche bugia: per esempio, che il grano si tarla, che la grandine ha fatto [...] 12: Vendono. — 13: Ci rimedia, ci ripara. — 14: La tariffa del prezzo delle grascie.
1: Mi replicava: tornava ad urtarmi. — 2: Appartenente al servidorame del Palazzo papale. Una variante di questa terzina suona così: Je fo a[...] 3: Che è qui, cioè detta adesso, quasi volesse dire qui presente, maniera molto popolare anco in Tosc[...]
1: Ci abbozzo. — 2: Disturbo che capita ogni giorno, appunto come la scuola. — 3: So. — 4: Specie di scarafaggio, detto anche dai meno idioti bacherozzo, e nell’Umbria scardaone, che si tro[...] 5: Gli sfrango il chericozzo: gli do sul cocuzzolo. — 6: Se lui ci ruga: se pretende di averci ragione; se ci batte di cassa. Rugare, nell’Umbria, vale anc[...] 7: Rampazzo: grappolo d’uva. — Andare a fare il rampazzo a Ponte, essere impiccato a Ponte sant’Angel[...] 8: Guarda, vedi.
1: Sentite che bagattella. — 2: Abbia pazienza. — 3: Vorrei. — 4: E’ noto che nell’uffizio della Dateria si spediscono tra le altre dispense quelle per matrimonio [...] 5: Nota la naturalezza di questo Ggià llei lo sa, che fa dell’Abate un vero maestro di furberia merca[...] 6: Ci vogliono. — 7: Feci. — 8: Sottintendi: che ci occorressero. — 9: Nudi e crudi. — 10: Permesso.
1: Dire. — 2: So. — 3: Il papa. — 4: Di certo. — 5: Un’altra. — 6: Sorprendente: è detto ironicamente. — 7: A dirla proprio schietta schietta. — 8: Capisci. — 9: Dici. — 10: Gli pigli. — 11: Mancano testimonianze che questo sonetto sia del Belli.
1: Poi che, da che. — 2: È detto per complimento. — 3: Tutta la prima strofa è un’ironia. — 4: Vuoi. — 5: Per un. — 6: Hai da andare a fare: devi andare... — 7: Comunione. — 8: In modo che lo risappia. — 9: Il Presidente del rione, che è una specie di questore di polizia. — 10: Oratorio de’ Gesuiti. — 11: Datti. — 12: Sappimi dire. — 13: Ppe’ ccrisstallina! fa le veci di per Cristo! affine di non nominare il nome di Dio invano. — 14: Piovono.
1: Ci penseranno loro, cioè: «ci penserà chi può, chi comanda.» Pare che fosse il ritornello, con cui[...] 2: Ci hanno. — 3: È una bestemmia mezzo velata, come pe’ ccristallina, potendosi intendere per Diodoro. Avrà di cert[...] 4: Con questo bel. — 5: Non si può andare. — 6: Se. — 7: Poltroni. — 8: Calcutta.
1: Nuove. — 2: Torlonia. — 3: Camelli. — 4: Si dice: è proprio il dicitur dei latini. — 5: Trasportar calce. — 6: Adoperarli: in ste cose, a quest’uso. — 7: Di certo. — 8: Replicò, rispose. — 9: Allude alla desolazione della campagna romana, o fors’anco di Roma.
1: Il Signore o vogliamo dire Iddio. — 2: Indegni per degni è un controsenso dei soliti, come inzalubbre per salubre, e simili. — 3: Capirla. — 4: Difficile. — 5: Nel traslato, questo nome ha molti significati: qui sta per «quistione difficile, astrusa.» — 6: Il versetto del Dies iræ, «Teste David cum Sybilla,» è così inteso dai Romaneschi, i quali fanno t[...] 7: Santa Prudenziana e Plautilla: chiesa di Roma. — 8: Da ragazzo. Ciuco o sciuco vale sempre piccolo. — 9: È una frase usata dai ragazzi, giuocando a gattacieca. Quello tra essi che dà un pugno su le spall[...] 10: Senso: «Per farmi capire come Dio si trovi comodamente (a ffasciolo) anche nei più piccoli luoghi [...] 11: Da qui. — 12: Come la civetta sul mazzuolo. — 13: Riflettere.
1: Se vuoi. — 2: Chiaro e tondo. — 3: Non ci posso credere. — 4: Signore. — 5: Ci abbia. — 6: Sta. — 7: Salvatore: è il nome della persona con cui parla. — 8: Calza: non mi quadra. — 9: Mi confondo. — 10: Nel pensare. — 11: Il costrutto poco naturale delle due quartine e parecchi altri difetti ci fecero sospettare che q[...]
1: Trombe. — 2: Sonare. — 3: Con tanto di vocione, come se lo volesse misurare. — 4: Dire. — 5: Fuori a chi tocca, è frase dell’uso, specialmente nel giuoco delle bocce, per invitare a turno i g[...] 6: Scheletri. — 7: A ppecorone, colle mani e co’ piedi; carponi. Il traslato è tolto dal camminar delle pecore. — 8: Ripigliare. — 9: Pulcini. — 10: Chioccia. — 11: Cioè: una per l’inferno, l’altra pel paradiso. — 12: Sonagliera, che qui sta per moltitudine.
1: L’indulgenze. — 2: Se non m’intendo. — 3: Sciocco. — 4: Puoi. — 5: Scassare, cancellare. — 6: Testa dura, zucca: lo pôi scassà dar cocciolone equivale alla frase italiana puoi levartelo di ca[...] 7: Mi vuoi dare ad intendere. — 8: Bellimbusto: ma qui sor paino è detto ironicamente. — 9: Ma vuoi sapere la cosa come sta? — 10: Vedere. — 11: Dove. — 12: Ci. — 13: Ci manca. — 14: Cassettina per ricevere le offerte, che si vede in molte chiese, sotto alle bolle papali che accor[...]
1: Questo sonetto è di Francesco Spada romano, vivente, amicissimo del Belli; ed è tra i rarissimi ch[...] 2: Ruote di mole. Pigliano la mola per il molino. Anche nell’Umbria s’ode spesso: «Dove se’ jito? — S[...] 3: Specie di granchi, chiamati così, forse perchè sono più teneri di altri. — 4: Ciriuole. — 5: Intendi: «So che questo pensiero che ho io, è tale da andarci all’Inferno; ma tuttavia lo dirò.» —[...] 6: Variante: Ma in testa me sce sta ch’er Padreterno. — 7: Abbia. — 8: Dar di volta alle carriole, vale impazzire. — 9: Ci ha. — 10: Fare una chiusa d’atto significa «finir qualche cosa in modo straordinario;» dacchè gli atti al te[...] 11: Coglie chi coglie, cioè: chi le tocca, son sue; chi more, more. Variante: Chi cojje, cojje.
1: L’imbroglio, il pasticcio. — 2: Benché fossi in chiesa. — 3: Che so io che cosa s’è imbrogliato! — 4: Condimento. — 5: Chiama così la predica confusa del curato, perchè v’ha infatti una certa insalata composta di molt[...] 6: Tossisce. — 7: Spurga. — 8: Serva mandata (osserva i comandamenti di Dio), che il Romanesco intende: la serva mandata.
1: Quel che si dice in questo sonetto, è purtroppo la nuda verità, e cade opportunissimo oggi che tan[...] 2: Qualunque spettacolo al teatro viene designato dai romaneschi col nome di commedia. — 3: Troppo chiasso: è quasi inutile avvertire che la metafora è tolta dal ghetto degli Ebrei. — 4: Nella piazza di Sant’Eustacchio, dove pel natale e per l’epifania, si elevano delle bottegacce di [...] 5: Gli, che qui sta per a loro, ossia a sti ciarloni.
1: Diventi. — 2: Se, che in questo caso equivale a perchè. — 3: Gli avrà. — 4: È il grido con cui i cocchieri di Roma avvertono la gente perchè si guardi dalle carrozze. — 5: Colpa. — 6: S’è. — 7: Siamo. — 8: Ridere. — 9: Al padrone del legno, affinché la risarcisse de’ danni patiti per la morte del marito. — 10: Qui. — 11: Questo sonetto fu scritto dal Belli in italiano, e quel quine, ch’egli non usava mai, perchè è una[...]
1: Pio VII, che andò a Parigi per assistere all’incoronazione di Napoleone I, a’ 2 dicembre 1804. — 2: Correndo. — 3: Ci alzò il fiatone: ci fece il respiro grosso. — 4: Possa friggere. — 5: Gli fece. — 6: Mentre si cantava: Deus, in adjutorium meum intende; Domine, ad adjuvandum me, festina, s’incoron[...] 7: Amen. — 8: Gli voltò la schiena. — 9: Quando, dopo il ritorno di Pio VII, venivano fatti segno a sospetti e persecuzioni gli uomini che [...]
1: Questo e gli altri sonetti non politici che seguono, sono dipinture inarrivabili per verità e nat[...] 2: Voglio. — 3: Sottintendi: per la troppa fretta, quando mi mandate a far qualche servizio. — 4: Vi sbagliate assai, rimproverandomi che ho tardato. — 5: Ci andiedi, ci andai, in quei luogo dove mi mandaste. — 6: Alla chiesa di San Clemente. — 7: Stetti, tardai. — 8: Corse. — 9: Il tempo che ci vuole per recitar due volte il Credo. — 10: E che? — 11: Dal Colosseo a San Giovanni in Laterano. — 12: Ci si va e si ritorna. — 13: Scandalo, baccano, strepito. — 14: Di tenermi al vostro servizio. — 15: Andarmene. — 16: Più vivace la variante popolare: De mannàvve a ffa’ fótte’, sor cornuto!
1: Non ribaltare mai tuo padre: cioè, «non sottrarti mai alla sua autorità.» La metafora è tolta dal [...] 2: Non ti far metter sotto: non ti far soverchiare. — 3: Ti viene a dare. — 4: Caldo caldo: lì per lì, a sangue caldo. — 5: Uva. Porcaccio da ua é una frase appellativa di spregio molto usata, ma della quale, come di tante[...] 6: Digli. — 7: Di queste ragioni. — 8: Io me ne impipo, me ne sgrullo. — 9: Non gliene far restare. — 10: Pure, anche. — 11: Agnus Dei.
1: Questo sonetto è stampato nell’edizione del Salviucci (I, 311), ma colla prima terzina mutata di p[...] 2: A startene a pigliar pena. — 3: Correre. — 4: Lascialo andare. — 5: Verrà. — 6: Sciocchezze. — 7: Pensarci. — 8: Qual costrutto ne cavò? — Ecco la terzina dell’edizione romana: «Ma ppiù der tu’ compare, che ssud[...] 9: Vuol vivere. — 10: Ci ho: ho. — 11: Del dottor Me-ne-frego.
1: I buoni consigli. — La trista femmina che parla in questo sonetto, é dello stampo della Raffaella [...] 2: Scioccaglie: grossi orecchini, a cui tengono molto le minenti o donne del popolo. — 3: Ammazzato, che qui sta per maledetto. — 4: Persino delle paglie: delle più minute e sciocche cose. — 5: «Io non ti voglio dare un cattivo consiglio, o rendere un cattivo servigio; ma…» ma intanto glielo[...] 6: Dar sotto vale «darsi con tutta lena ad un’operazione.» — 7: Tenaglie. — 8: Vorrei dire: Non farlo. Il non farlo, nell’uso comune, è sempre sottinteso. — 9: Proverbio. — 10: Confusione di gente inutile, importuna, spregevole. — 11: Tienti su: sta sulla tua. — 12: A briciola a briciola: a spilluzzico. — 13: Chi nun z’ajjuta, s’affoga: proverbio.
1: Nei duemila è più sonetti del Belli sarebbe forse impossibile trovare un solo verso un po’ stiracc[...] 2: Statevi zitto è una maniera molto comune ed efficace, che si dirige a chi, senza volerlo, ci rich[...] 3: Ci ho. — 4: Al piede destro. — 5: Requiare (dal lat. requiesco), poco usato nella lingua scritta, ma vivissimo nella parlata. — 6: Fritta. È uno de’ tanti spropositi curiosi che danno luogo ad equivoco, potendo affritta pigliarsi[...] 7: Non si va a far buggerare: non ci leva l’incomodo. — 8: Cioè, finito l’inverno. — 9: Schiattar la settimana vale «penar sempre, tutti i sette giorni della settimana.» — 10: A buon’ora, di buon mattino. — 11: Mi fate ridere, dicendomi: non andare in fontana. Il dicendomi è sottinteso, perchè l’uso chiede [...] 12: Quel no?! deve proprio dirsi con un modo tra l’interrogativo e l’esclamativo.
1: Scopri. — 2: Apri un altro poco. — 3: Giovine ben vestito. — 4: Dov’è? dov’è? — 5: Vieni. — 6: Guarda, guarda, che nel dialetto si muta spesso in varda, e quindi per troncamento, in va’. — 7: Chiamano mazzarello quella bacchettina, che portano al fianco le donne, bucata ad una estremità pe[...] 8: Scaltra. — 9: Ci ha dato, ci è capitato. — 10: Ridere. — 11: Ci hanno.
1: Nel vestire. — 2: Questo lusso. — 3: Ci hanno quattrini. — 4: Sono. — 5: La roba da mangiare, e, in senso più largo, l’abbondanza d’ogni cosa. — 6: Si spreca, va a male per la gran quantità. Lo dice ironicamente. — 7: Felice. Non meno efficace per evidenza è la variante: Oh! si ruprisse l’occhi er zor Filisce!... —[...] 8: L’araba Fenice. — 9: Non c’è bisogno di avvertire che è una donna che parla in questo sonetto.
1: Rimanere, restare, per la sorpresa. — 2: Il marito di lei. — 3: Ci aveva. — 4: Non meno bella è la variante: L’aveva, ve’! ’na scera da spedale. — V’è chi legge le due quartine[...] 5: Le pompe, le baldorie. Taluni leggono: scialli, plurale di scialle. — 6: Testaccio è un luogo poco lunge da Roma, dove ne’ dì festivi il popolo va a fare le sue ricreazion[...] 7: Le faccia.
1: Questo sonetto comparve quando, poco dopo l’annessione delle Marche e dell’Umbria, correva voce ch[...] 2: Ci andate. — 3: Noto porto sul Tevere; dentro Roma.
1: Questo e il seguente sonetto sono del sig. F. F. — 2: Franco-belgi. — 3: Irlandesi. — 4: Fracidumi. — 5: Don Pirlone: il Papa. — 6: La lettera che accompagnava il dono.
1: Non è stato più bene. — 2: Creatura, bambino. — 3: Ritenersi. — 4: Struggere: annientare. — 5: Così chiamavansi per ischerno le soldatesche pontificie; e pare che siffatto traslato avesse origi[...]
1: Tiriamoci. — 2: Obelisco di Monte Citorio. — 3: Ci ripara. — 4: Orfanello dell’Ospizio degli Orfani. — 5: Guarda. — 6: Ostinarsi in alterco. — 7: Silenzio! Si veda la nota 6 al sonetto Pe’ la morte de Papa Grigorio. — 8: Fanciullo: V. la nota 4. — 9: Rimescola. — 10: Che è? — 11: Buglia, bisbiglio. — 12: Rivolgiamo.
1: Fisco. — 2: Birri della corte. — 3: Abbraccicare è «abbracciar fortemente.» Lo dicono anche nell’Umbria e a Siena. — 4: Quanto a me, non me ne curo davvero!
1: Millanterie. — 2: Asse: principal carta a varii giuochi. — 3: Vôlti, rivolgi. — 4: Il suono del peto. — 5: Parte di ciò che si canta a chi millanta, cioè: C’erano certi frati della scala, che dicevano cal[...] 6: Smargiasso, spaccone, millantatore, che al romore delle parole unisce certa importanza di mimica. [...] 7: Si sala per fermarne la corruzione. — 8: A’ ciarloni si ricorda il fine della cicala, che canta canta e poi crepa. — 9: Mari e monti. — 10: Ti darà le busse. — 11: Ogn’uomo, che qui sta per «tutti gli uomini.»
1: Tradimento. — 2: Stacci all’erta. — 3: E basta così; e va pei tuoi fatti. — 4: Alla cera le si conosce l’idea di furba, di maligna. — 5: Sebbene, benché. — 6: Cuor mio. — 7: Semplice che sei. — 8: Modo proverbiale.
1: In piazza Montanara, presso l’antico teatro di Marcello, siedono alcuni scrivani o segretarii in [...] 2: Sposare. — 3: Al latore. — 4: Frase usata spessissimo dagl’indotti, che nel discorso abbiano obliata qualche circostanza. — 5: La bavella va a vil prezzo. — 6: Placida del Cane.
1: Miseria. — 2: Miserabile. — 3: Senza denari. — 4: Essere in secco. — 5: Essere a la fetta, vivere assegnato per povertà. — 6: Essere al verde, rovinato. — 7: Erba porcellana. — 8: Ardea, antica città del Lazio. Essere ad Ardea, ardere, non avere un quattrino. — 9: È finito. — 10: Il comodo. — 11: Andare in tresca o in cocchio. — 12: Guardarci bieco. — 13: Mangiare a braccetto, a braccio: «cibarsi magramente e senza neppure apparecchio di mensa.» — 14: Pedacchia, via di Roma. Batter la pedacchia, andare a piedi. — 15: Dormi alla bella stella. — 16: Altra osteria di Roma: metafora consimile. — 17: Acqua. — 18: Essere all’amido, all’amidaro, esser fallito. Presso la chiesa di Sant’Anastasio de’ Greci era un [...] 19: Pidocchio, si prende per simbolo di miseria.
1: Non credere però; non prendere abbaglio. — 2: Ci vedo. — 3: Pan bianco, uomo stolido. — 4: Non mi accade. — 5: Far l’ammazzato, «patire desiderio innanzi a qualche cosa.» — 6: Tritone, fontana in piazza Barberini. — 7: Vi appetirebbe. — 8: Avete fame? — 9: Vestito. — 10: Comperata. — 11: Oppure. — 12: Cacchio, germoglio; ricacchio, «secondo germoglio, il rigettare delle piante, il dar fuori nuove m[...] 13: Matriciana, contadina della Matrice, terra del Napoletano, sul confine dello Stato pontificio. — 14: Si usa di esporre al camino della casa i denti che cadono ai bambini, onde la Befana vi sostituisc[...] 15: Gola. — 16: In Campidoglio sono le carceri de’ debitori, i quali dalle inferriate sporgono alcune borsette all[...] 17: Ironia di pugni. — 18: Cagliare. — 19: L’uomo. — 20: Starsi. — 21: Equivoco romanesco di saetta. — 22: Ironia di cesso.
1: Tavole scritte, che invitano i fedeli alla indulgenza in suffragio delle anime de’ condannati. — 2: Sono. — 3: Si allude alla questua. — 4: Due chiese. — 5: Esposto. — 6: Horâ certâ. — 7: Questi ribaldi. — 8: Se non tengono. — 9: Duro. — 10: Con quel piccolo regalo. — 11: Con rassegnazione. — 12: Annibale. — 13: L’assaltarono. — 14: Per rubargli. — 15: Turibolo. — 16: Coll’o chiuso: colpo. — 17: Intestino.
1: Sovrano della Etruria. — 2: Guglie, obelischi. — 3: Buglia, sobbuglio, chiasso. — 4: In cambio di una tegola. — 5: Per iscontar l’errore. — 6: Il sarcasmo andava a ferire la Guardia civica, formatasi in Roma durante i moti del 31, per difend[...]
1: Castel Gandolfo: dove suol villeggiare il Papa. — 2: Ci hanno. — 3: Maniera. — 4: Non ti dico bugia. — 5: L’emissario del lago di Albano. Chi lo visita, si diletta di mandarvi dentro dei moccoletti accesi[...]
1: Proverbio. — 2: Corsi. — 3: Non ne indovino. — 4: A medicare una ferita. — 5: Mi vide mettermi a sedere. — 6: Inciprignita, accigliata: da ciurma, che in romanesco vale cipiglio. — 7: Pure. — 8: Logoro. — 9: Dissi. — 10: Possiate essere. — 11: Almeno.
1: Si cavano le stuoie. — 2: Si. — 3: Opinione volgare costantissima, che si ride della esperienza. — 4: Il bugiardello: il lunario. — 5: Abbruzzesi suonatori di pive e cornamuse o cennamelle, che il popolo chiama ciaramelle. — 6: Mantelletti rattoppati, che raramente giungono loro al ginocchio. — 7: Niuno può vantarsi di aver mai inteso ciò che essi cantano. — 8: Tali e quali.
1: «Roma tutta intiera. La ricorda anche l’autore di questi versi, benché giovane.» Così annotava il [...] 2: Ci davano. — 3: Il tirar su e poi ricalare il paziente; senza abbandonarne il peso a sè stesso, come si usava ne’[...] 4: Fare i cardinali vale «sputar sangue.» — 5: Starci.
1: Che non ci azzecchi. — 2: Storpiatura di allons francese. — 3: Piazza-navona, detta talvolta ladrona, a causa del fraudolento traffico che vi fanno i rivendugli[...]
1: Nel quale è. — 2: Ci ha. — 3: Si sottintende a, per questi ghiotti, ecc. — 4: Quant’a me, ci ho, ecc. — 5: Si può. — 6: La misura di un dito. — 7: Si riscioglie per si risciolgono.
1: Anfiteatro detto di Corèa, dal palazzo già della famiglia di tal nome, al quale è aderente. È fabb[...] 2: Calca. — 3: Parevamo. — 4: In senso attivo, scagliàti. — 5: Un miglio. — 6: Toro castrone. — 7: Ferito con lacerazione. — 8: Cinicella, soprannome di un famigerato giostratore nativo di Terni.
1: Corte per birraglia. — 2: Otto sinonimi di spia. — 3: Quando facevate il ruffiano. Ruffo e Fiano, due palazzi di Roma. — 4: Porto sul Tevere. Intendi: «Volevate annegarvi, disperato pei magri affari che vi capitavano». — 5: Oriuoli da tasca. — 6: Con in mano il bastone guarnito di pomo di argento. — 7: V’era il palazzo della polizia. — 8: Sull’imbrunire del giorno. — 9: Una delle vie di Roma, che dal Corso traversando Ripetta fa capo al Tevere.
1: La pubblica ammazzatoia. — 2: Voce di spregio. — 3: Voluto. — 4: Alzare. — 5: Del Popolo. — 6: Si. — 7: Erano detti capate que’ branchi di bestie vaccine che s’introducevano in Roma disciolte, nel giove[...] 8: Alla sciolta. — 9: Se. — 10: Mandarino. — 11: Butteri a cavallo. — 12: Le tre vie che mettono capo alla Piazza del Popolo. — 13: Che ridere ecc. — 14: Metter mano per entrare. — 15: Creature.
1: Il presepio de’ frati Francescani dell’Ara-Cœli sul Campidoglio (dov’era il tempio di Giove Capit[...] 2: Vecchietto. — 3: Coll’o stretta come in ascoso. — 4: Merletti. — 5: Miseria. — 6: I due seguenti personaggi a ragionamento fra loro si trovano quasi a contatto col gruppo del mist[...] 7: Riscuotere per esigere. — 8: Colla o stretta: molto.
1: Proverbio. — 2: Via di Roma. — 3: Santa Maria in via lata, antico nome del Corso. — 4: È comune opinione del popolo che la memoria risieda nella parte posteriore del capo, la quale si c[...] 5: A gocciole, come una vite recisa che dia umore. — 6: Baroccio, carretta da buoi. — 7: Dall’allons de’ Francesi. — 8: È una parte di quel proverbio insensato e crudele, che dice: «Pecora nera, pecora bianca; chi more[...]
1: Ci spetta. — 2: Ciana: adornata con caricatura. — 3: Il titolo di suor o suora vien dato alle religiose: qui è detto per ischerno. Spuzzetta, donnucco[...] 4: Si arroga per sicurezza. — 5: Colla e larga. — 6: Pronunziato con vivace impazienza vale no davvero. — 7: Peti.
1: È opinione che nelle notti molto piovose alcuni uomini sieno assaliti da un male, che togliendoli [...] 2: Pioggia dirotta e continua. — 3: Pioggia forte e improvvisa, che poi rallenta. — 4: Si può dar di peggio?
1: Ci convengo. — 2: Il teatro di Pallacorda degl’infimi di Roma. — 3: Quantità. — 4: Istrioni esperti. — 5: La Job e Gattinelli: due primi attori. — 6: Teatro delle dame, detto di Alibert, il più vasto di Roma, ma inornato e di cattiva forma. — 7: Raftopolo. — 8: D’aspetto. — 9: Cioè senza superiore: metafora presa dal giuoco della briscola. — 10: Vedova. — 11: Tanto in basso era l’arte della recitazione a que’ tempi! Per chi voglia conoscere a fondo gl’istr[...]
1: A cui vuol bene. — 2: La sintassi degli antecedenti due versi dia un saggio della reale dei romaneschi. — 3: Guastarsi il sangue verso di alcuno, vale «prenderlo in odio.» — 4: Vatti a cercare quando ritorni in salute. — 5: Amanti. — 6: Un non so che. — 7: Farne a meno. — 8: Vuole esibirla. — 9: Puntura. — 10: Dimorando a Roma, ricordo di aver udito più volte dalla bocca di donne, che non erano femminette,[...]
1: Questo e gli altri due sonetti che seguono, sono una dipintura vivace e passionata delle angoscie [...] 2: Castel sant’Angelo, dove a que’ tempi il paterno Governo tappava i detenuti politici. — 3: Sentirgli.
1: Del buon consiglio. — 2: Non mi badare: non mi dar retta. Quanta verità e quanta poesia in questo confidente abbandono dell[...] 3: Non sono io. — 4: Se. — 5: Piglio. — 6: Luigi: il figlio. — 7: Può dire quel che sia stata, ecc.
1: Celeste. — 2: Irrequieti, birichini, ecc. — 3: Nena, accorciativo di Maddalena. — 4: Gesù! — 5: Che è. — 6: Si discorre, basti dire. — 7: Flemma; pazienza. — 8: Ne’casi di soverchio romore sogliono gli abitanti inferiori percuotere il soffitto con un bastone.[...] 9: Vi raccolga.
1: Differente. — 2: Ciuchi, piccoli, ragazzi. — 3: A mente. — 4: Villani di romagna; naturali della Riccia, già Ariccia; abitanti di Marino e di Frascati, terre v[...] 5: Diciamo. — 6: Trombone.
1: Mettere i consoli in Palazzo, frase che si usa sempre ironicamente anche nell’Umbria, e che ricor[...] 2: Che pretensioni; che vanità. — 3: Se avevate. — 4: Vi dovevate impiegare.
1: Non ho. — 2: Lecito e onesto. Quel lecito aggiunto a persona è tutto romanesco. — 3: «Mi dolgo sempre della mia condizione, perchè qualcuno poi mi aiuti.» — 4: Imbucheranno, allogheranno.
1: Male di convulsioni, vero o finto che sia. Si veda, a questo proposito, la nota 1a al sonetto Er [...] 2: Corse. — 3: Andò. — 4: Immondezzaio. — 5: Saliscendo. — 6: S’avventò. — 7: Sbranò. — 8: Senza che ella potesse far parola. — 9: L’avvisò. — 10: Capriccio. — 11: Almeno. — 12: Questo è il rimedio prescritto dalle donne: dare in mano al lupo una chiave femina. Tutto il sonet[...]
1: La idropica. — 2: Ogni qualvolta. — 3: Si sia. — 4: Massa. — 5: Ci vuol altro che pillole. — 6: Ridare. — 7: Guarda quel che accade a Checca. — 8: Quand’io ci andai. — 9: Riportarle. — 10: Biribisso — 11: Mi parve. — 12: Si deve accompagnare queste parole con un gesto di braccia. — 13: Crisi. — 14: Secondo le vie umane.
1: Per non farli. — 2: Chi gliene dasse. — 3: Non paiono. — 4: Tagliolini: lasagne sottilissime e strette, che in Toscana si chiamano anche tagliarini, taglieri[...] 5: Pure. — 6: Che vuol dire. — 7: Metter loro. — 8: Sono. — 9: Grandicelli.
1: Si. — 2: Nemmeno se fossimo. — 3: Gargozzo, strozza. — 4: Questi orribili particolari del misfatto sono storici. — 5: Sfragello che dicesi anche sfracello, deriva dal verbo sfragellare o sfracellare, e qui vale «str[...]
1: Il figlio più grandicello. — 2: Se. — 3: Ogni sempre; sempre. — 4: Ma a me mi pare, a me: ripetizione efficace e d’uso frequente. — 5: Diciamo. — 6: Se fossero difficili: e qui notisi che i nomi femminili che nel singolare escono in e, ritengono l[...] 7: Gli altri. — 8: Capirei. — 9: Equivale a nulla.
1: Eccole. — 2: Ci avete. — 3: Un libro prezioso. — 4: Pettegolette. — 5: Figlio caca-nido è l’ultimo nato. La nostra buona mamma ha qui tutte figlie ultime. — 6: Voi altre.
1: Vi ci ha. — 2: Non se ne sa più nuova. — 3: È costante credenza del popolo che il possessore di una lucerta di due code debba andar favorito d[...] 4: Cos’è? — 5: Metafora tolta dalla numerazione delle monete, che soglionsi dividere in cartocci da sc. 50 per c[...] 6: Secondo.
1: L’immondezzaio proibito. — 2: Scudi. — 3: Non ci ho: non ho. — 4: Altro che: fuorchè. — 5: Un grosso di argento. — 6: Per farmi stendere. — 7: Da dirsi. — 8: Non gli garba. — 9: Rifatelo.
1: Si muore. — 2: Non sapete. — 3: Repiscitto, o ripiscitto, é l’ordinario soprannome che si dà ai villanelli. — 4: Da poterci. — 5: Cipollaro, aggiunto di cavallo o di asino che abbia vizio d’inciampare. — 6: Non mi fare. — 7: La volle fare. — 8: Gli diedi. — 9: Starnuto. — 10: Le gambe.
1: Notturni. — 2: Se. — 3: Pure. — 4: Si. — 5: Non lo pigliate. — 6: Chiesa e cenobio sulla piazza di Monte Citorio. — 7: Emistichio di Metastasio, che a tempo de’ nostri padri si udiva spessissimo a notte risuonare nel[...] 8: Aguglia. L’obelisco eretto in mezzo alla piazza.
1: Il pescivendolo. — 2: Lustrino, grossetto, grosso: moneta d’argento da 5 bajocchi. — 3: In queste specie. — 4: Pivetto, nome di scherno che si dà a’ garzonetti. — 5: Andate. — 6: Se. — 7: Vi riesce.
1: Il microscopio solare acromatico. Il vocabolo andromatico è quello di cui si vale un certo occhia[...] 2: Ci nuotano. — 3: Al vedere. — 4: Piccola. — 5: Crescervi. Il vi non particella di luogo, ma pronominale. — 6: Adagio adagio. — 7: M.r Lagarrigue, proprietario del microscopio che si mostrava a Piazza di Spagna. Il prezzo d’ingre[...]
1: Me ne rallegro. — 2: Si. — 3: Si suole appendere al petto de’ bambini, mercè una catenella di argento, un cornetto o di pietra o[...] 4: Zucchero involto e legato entro un pezzetto di pannolino. — 5: Il latte. — 6: Come dicesse: ve’, ve’, ve’. Si veda la nota 6 al sonetto Le ficcanase. — 7: Voglia dirle.
1: Il caldanino perduto. — 2: Questo sparpagliamento. — 3: Minutaglie confuse. — 4: Ditale: anello da cucire. — 5: Un picciuòlo di ciliegia. — 6: Se. — 7: Puoi essere. — 8: Pure. — 9: Perduta. Il participio, retto dall’ausiliare essere preceduto da particella pronominale, è accord[...] 10: Indovina. — 11: Qui abitat ecc., salmo cui si attribuisce la virtù di far trovare le cose smarrite. — 12: Eleonora. — 13: «Quoniam ipse liberabit me de laqueo venantium, ecc.» versetto del suddetto salmo.
1: Le persone del ceto civile sono pel volgo paìni, cioè eleganti. — 2: Che è? — 3: Fischio e fischietto, nome di spregio dato ai giovinetti. — 4: Prender l’acqua a passare, passar l’acqua: passeggiare innanzi e indietro. — 5: Vi sarebbe mai questo caso? — 6: Per farvi capace, per capacitarvi. — 7: Ci volano. — 8: Bellìco. — 9: Non serve di batter la gambetta: fremere. — 10: Pure. — 11: Rezzola chiamasi la rezza, o reticella, in cui le donne di certi rioni accolgono i capelli. Penden[...]
1: Sanctus Deus, sanctus fortis ec., trisagio angelico che si recita, segnandosi, al balenare o allo [...] 2: Quasi croccamento; lo scoppio elettrico. — 3: Fulmine. La plebe ha ripugnanza di chiamarlo col suo nome. — 4: T’infrange. — 5: Non sia mai. — 6: Pure. — 7: Suocera. — 8: Vedendo. — 9: Non si. — 10: L’andò. — 11: Crede il nostro popolo che il fulmine passando presso una persona la incenerisca, lasciandole null[...]
1: Proverbio. — 2: Si. — 3: Può disputare. — 4: Abbia pure. — 5: Non si sprofonda. — 6: Non pretendo. — 7: Creature, figli. — 8: Questo sonetto e il proverbio che gli serve di titolo, ci danno ragione del come vi possano essere[...]
1: Di telegrafo. — 2: L’attentato del 8 luglio au boulevard du Temple. — 3: L’assassino Fieschi si nominò sul principio Gérard. — 4: Un subisso, una gran moltitudine. — 5: Nessuna. — 6: Colpito. — 7: Ci si.
1: Per ponte, detto così assolutamente, intendesi il Ponte sant’Angelo. La piazza sulla quale esso s[...] 2: È vicina. — 3: Si. — 4: Molto ben pagato è il carnefice, e in qualunque servizio del suo mestiere gode di varii e bei pro[...] 5: Ogni carnefice è dai romani chiamato mastro Titta.
1: Primajuola: «Donna che è gravida per la prima volta.» — 2: Al vedere: all’apparenza. — 3: Se. — 4: Non dev’essere una femmina. — 5: Vi manda. — 6: Per levarvi. — 7: D’attorno. — 8: Ci sono.
1: Basilica Liberiana, così detta dal nome di san Liberio Papa, sotto il cui Pontificato fu eretta, m[...] 2: Ch’io volli andarci per far penitenza de’ miei peccati! — 3: Panni sciorinati per farli asciugare. — 4: Cantando le litanìe. — 5: Faccenda. — 6: Il cardinal Vicario, Odescalchi, fuggì con la Madonna nella Chiesa di Santa Maria in Vallicella ([...] 7: Dovettero fare. — 8: Questa frase dev’esser derivata dalla leggenda popolare di Paris e Vienna.
1: Non conclude. — 2: A lei. È una costruzione tutta romanesca, d’uso frequente. — 3: Si. — 4: Da cima; e vale «cosa scelta, che sta sopra alle altre.» — 5: Svelta.
1: Mani. — 2: Un bel porco da uva: «sozzo in grado estremo.» — 3: Questa storia, questa faccenda, ec. — 4: Mi lasci in pace. — 5: E si tenga le mani a sè. — 6: Gamba. — 7: Non ci riprovi. — 8: Si. — 9: Al proquoio. — 10: E queste sue.
1: Isabella. — 2: Eccomi. — 3: Elisabetta. — 4: Ci avete, cioè semplicemente avete. — 5: Un pignattino. — 6: Ci ho: ho. — 7: Della malva. — 8: Non ci ho altro: non ho altro. — 9: Prezzemolo. — 10: Ma facciamo ad intenderci. — 11: Se. — 12: Cucina.
1: Pivolare è quel continuo insistere chiedendo, che non dà altrui riposo. — 2: Un altro. — 3: Se. — 4: Al caffè in Piazza de’ caprettari. — 5: E lo vedo fra due ec. Il paìno è chiunque veste con proprietà cittadinesca.
1: Quando si profonda. — 2: Stare. — 3: Intiera. — 4: Per godersi. — 5: Gismonda di Mendrisio, tragedia di Silvio Pellico. — 6: Porta Settimiana. — 7: Lucia Gismondi, detta Gismonda, notissima ostetrica di Roma. — 8: Si trattasse. — 9: Decidere. — 10: Ci si va per piangere? — 11: Per ridere.
1: Il puttino. — 2: Che bel cavallo! — 3: Ciambellona. — 4: Far servo, salutare colla mano. — 5: Ciumaco, cor mio, o altro vocabolo carezzativo. — 6: La cosa bella e la cosa buona. — 7: Grido degli ebrei stracciaiuoli. — 8: Micióna, gattone. — 9: Quando è suonato il campanello di casa. — 10: Così dicendo s’innalza verso il cielo l’indice disteso. — 11: Si.
1: Ahi! — 2: Quale fiacchezza. — 3: Tenerlo. — 4: Voler stare. — 5: Crino, è quel cesto a campana, entro cui si pongono i bambini perchè si addestrino a camminare di[...] 6: Il laccio che loro si attacca dietro le spalle onde sorreggerli nel camminare. — 7: Poppa. — 8: Dagliela un poco di pace. — 9: Al putto. — 10: Così fin dai primi momenti della vita, si principia da alcune madri ad educare i bambini alla ven[...]
1: La sabbatina è quel vegliare la sera del sabato, onde poi mangiar cibi vietati passata che sia me[...] 2: Segno fonetico di quel fischio acuto e gutturale, che si fa mettendo in bocca il dito indice ripie[...] 3: Che vuoi? — 4: Pipa. — 5: A capo del letto. — 6: Di queste cure. — 7: Non istate a rompermi le scatole. — 8: Dimmi almeno. — 9: E con chi? — 10: Questa risposta va pronunziata allungando le sillabe, quasi canterellando.
1: E dàgli, e seguita a dire che trotta e che galoppa. — 2: Poco mancava che cadesse, ec., o scoppiasse. — 3: Gambe. — 4: Se. — 5: Si. — 6: Cioè, veramente, senza dubbio. — 7: Microscopio. — 8: Idropico. — 9: È il fargli una paracentesi, ec. Difatti il famoso cavallo erasi col tempo riempiuto di acqua e m[...]
1: Smancerie, vezzi di madre. — 2: Cicio; parola vezzeggiativa. — 3: Oh Dio signore! o povera creatura! (che il popolo dice cratura). Queste parole sono qui scritte s[...] 4: Cane. — 5: Berrettone. — 6: Bumba è pe’ bambini tuttociò che si beve. — 7: Vi metta.
1: Si. — 2: Si sono rotti tanto, che ecc. — 3: Se ci ritorna. — 4: Di voi altri settari. — 5: Non sono. — 6: Pure. — 7: L’altro. — 8: Scismatico, scettico, luterano, miscredente.
1: Litigiose. — 2: Dov’è, dov’è? quasi dov’è ella, dov’è ella. — 3: L’arroganza. — 4: Esci. — 5: Di coniglio; ed essendo femina, le dice coniglia. — 6: Se ci ho, se ho. — 7: Le unghie. — 8: Signora Cecilia. — 9: Gli sfrizzoli sono quelle pellicole mezzo asciutte, che rimangono della sugna, dopo colatone il gr[...] 10: Bagascia. — 11: Sozzona. — 12: Ritornaci. — 13: Rotolare. — 14: Lungara, contrada in Trastevere.
1: Che è questo strepito? — 2: Stiamo. — 3: Mento lungo, aguzzo. — 4: Sulla qual piazza si tiene mercato. — 5: Gambe. — 6: Mi fa specie, maraviglia. — 7: Siete. — 8: Se un’altra volta.
1: Il nome generico che si dà a qualunque donna incognita è quello di sposa. Questo vocabolo pronunc[...] 2: Mettiamoci. — 3: Antonia. — 4: Lasciatemi. — 5: Mi sono. — 6: Siete. — 7: Che voglion dire. — 8: Andatevelo a trovare. — 9: Un bel. — 10: Si. — 11: Vogliono.
1: Inglesi. — 2: Piazza molto nota di Roma, dove sogliono abitare la maggior parte degli Inglesi. — 3: Altro. — 4: Ci sono: ci si sono fermati. — 5: Dell’uva.
1: Quasi. — 2: Cioè: simile a quella che m’hai raccontato tu. Questo sonetto era forse preceduto da un altro d’a[...] 3: Di zia Pacifica. — 4: Allude alle stalattiti delle Marmore. — 5: Ad Assisi. — 6: Magnificat. — 7: Fecit mihi magna. — 8: All’abbate gli pigliò un tantino di tosse, cioè finse di tossire per guadagnar tempo, trovandosi i[...] 9: Vuol dire in volgare.
1: Crispino: nome comune de’ calzolai. — 2: Stanno attillati in modo, che ecc. — 3: Si sa. — 4: Sono. — 5: Sandali. — 6: Goffi oggetti. — 7: Deformi per larghezza. — 8: Sbatta: batta. — 9: Faccia di questo: «faccia in questo modo, come faccio io.» — 10: Il caldo. — 11: Medesimo. — 12: Piglia il sesto. — 13: Questa costruzione spropositata, ma efficace, è d’uso molto frequente tra’ Romaneschi.
1: Brodequins: borzacchini. — 2: Ci si. — 3: Dal verbo strozzare. Qui significa però stringere eccessivamente, mercè una strozzatura in qualche[...] 4: Calzi comodo. — 5: Si.
1: È un Menelao di buona pasta, che parla in questo sonetto. — 2: Coscienza. — 3: Darne. — 4: Una contrada di Roma. — 5: Camicie. — 6: Tieni, piglia questi danari, e vacci al teatro. — 7: Eravamo. — 8: Pappa (pane) e cacio: amici intrinseci. — 9: Per levarmi. — 10: Mandarmici.
1: Sapete. — 2: Bucato. — 3: Caldaia. — 4: Per bollire, in significazione attiva. — 5: La lisciva. — 6: Ci ho: ho. — 7: Vogliamo fare tutto insieme? — 8: Fatemi andare. — 9: Altrimenti. — 10: Piglia di covo, cioè «acquista mal odore per lo stagnar soverchio nel liquido.» — 11: Le sozzure la penetrano. — 12: Modo proverbiale, che significa: A chi blandisce i maligni. — 13: Proverbio.
1: Le montagne non s’incontrano: proverbio. — 2: Mi fate mettere. — 3: Magari. — 4: Sono. — 5: Siete. — 6: Ritorcete su voi l’ingiuria. — 7: Giuocate il sei: cioè «sei tu ciò che dici di me.» — 8: Discortese. — 9: Facciamo. — 10: Proverbio.
1: Che estrazione! — 2: Ci giurerei. — 3: La promessa è la indicazione, che si fa sulla schedola della giuocata, della cifra della vincita [...] 4: Ci affogo. — 5: Mezzo paolo. — 6: Proverbio. — 7: I frati, massimamente i francescani mendicanti, hanno grande riputazione di maghi.
1: Per secondo estratto. — 2: Cascasse il mondo. — 3: Lo chiusero. Quando le poste raccolte sopra un numero, o un ambo, o un terno qualunque superano un[...] 4: Lo rivogliono per l’estrazione di Roma. — 5: Ti sbagli per sbagli. — 6: Francesco. — 7: Pure.
1: Mi sono accecato talmente da ecc. — 2: Sabato. — 3: In ogni sabato e domenica di agosto si allaga artificialmente la Piazza navona. — 4: Cucciato. — 5: Azzeccaci, indovinaci. — 6: Estratto. — 7: L’avrebbe. — 8: Pure.
1: Saltare. — 2: Affettato civilismo di discorso in modo di sarcasmo: Ji fa mmale ir rimore! Altrimenti avrebbe de[...] 3: Danno dal verbo dare: cosa significano queste cagnare? — 4: Femminino di mostro. — 5: Ci aggarba. — 6: Presidente di polizia del rione. — 7: Proverbio.
1: Altro. — 2: Me ne andai. — 3: Vedere. — 4: Borbottano. — 5: Di cotal modo si storpia. — 6: Eresie. — 7: Gli si possa. — 8: Moras incolatus. — 9: Dire.
1: Così è. — 2: Identico. — 3: Dai 25 anni in su sono ecc. — 4: Esse credono. — 5: Sono vestite. — 6: Tengono. — 7: La pelle. — 8: Per fare. — 9: Si. — 10: Ciuco: piccolo. — 11: Non ci ha: non ha. — 12: Creature. — 13: Alle quali sia. — 14: A farsele.
1: Abbia. — 2: Nemmeno se venisse. — 3: In conferenza. — 4: Boulzaler. — 5: Autore. — 6: Si scrive, da sè stesso. — 7: Ciò accade continuamente a monsignor Carlo Emanuele Muzzarelli, uditore della Santa Rota, il qual[...]
1: Il Conte di Carmagnola di Alessandro Manzoni, dato nel teatro di Torre Argentina da Luigi Domenic[...] 2: Si può fare. — 3: Farci. — 4: Pure. — 5: Il condottiere Nicolò Piccinino. E il figlio di Arlecchino chiamasi Nicolò piccinino, benché talvo[...]
1: Torquato Tasso. — 2: Sottintende: la bottega. — 3: Ma guarda! Ma vedi! — 4: «Pretendere di amorazzare con la regina!» Duchessa o regina, è tutt’una cosa pel romanesco. — 5: Qui, tibbi vale punizione, condanna. Il Belli nota in altro. luogo: «Tuttociò che sommamente nuoc[...] 6: Non gli garbò. — 7: «Si dette un paio di pugni sulla fronte.» — 8: Cetriuolo. — 9: Uno dei cortigiani che nel dramma figura come nemico del Tasso. — 10: Omiciattolo; perchè tale era forse l’attore che rappresentava il personaggio di Torquato. — 11: Ci aveva: aveva.
1: Chi parla in questo sonetto è un narratore pettegolo e sconclusionato. — 2: Dal momento che si sposarono. — 3: Non si possono più vedere. — 4: Puoi dire. — 5: Vogliono. — 6: È noto che tra gli uffici del Curato, c’è anche quello di farla da paciere nelle dissensioni domes[...] 7: Facciano.
1: Quel che si discorre in questo sonetto, accade, pur troppo, in Roma e in altri luoghi. — 2: È il miglior mestiere che si dia. — 3: Non ci ho: non ho. — 4: Pretendete. — 5: Un grosso a testa al giorno: «cinque soldi per cadauno.» — 6: Volgare esclamazione di maraviglia. — 7: «Pivolare (annota il Belli in altro luogo) è quel continuo insistere chiedendo, che non dà altrui[...] 8: Di busse. Cara questa mamma!