- SONETTI CONSERVATI DALLA TRADIZIONE POPOLARE
- XXXII. Er cardinale vero.
Precedente - Successivo
Clicca qui per nascondere i link alle concordanze
XXXII.
Er cardinale
vero.
—
Naturarmente1 è ccosa naturale,
E bbasta a ddajje ’na squadrata addosso,2
Pe’ ppoi descìde’3 da tutto cuer rosso,
Che ssu’ Eminenza è ppropio un cardinale.
E ggnisuno sarà ttanto stivale
Da scannajjà ’na bbruggna inzin’all’osso,
Pe’ ppoi sartà cco’ ssicurezza er fosso,
E ddescìde’: è er tar frutto o er frutto tale.4
Fin che ddunque ha er color de peparoni,
E scarrozza a ssan Pietro in Vaticano,
È un cardinal co’ ttanti de5 cojjoni.
Metteje6 poi ’na mazzarella in
mano,
Dàjje ’na camisciòla7 e ddu’ scarponi,
E allora te dirò: «quest’è un villano».
1 Naturalmente. —
2 Basta
dargli un’occhiata. —
3 Decidere. —
4
Ecco il senso della seconda quartina: «Nessuno sarà tanto sciocco (stivale),
da volere esaminar minutamente (scandagliare) una prugna sino al
nòcciolo (osso), per poi giudicare con sicurezza (sartà co’ sicurezza
er fosso), e decidere: è il tale o tal altro frutto; potendo bene
riconoscerlo a prima vista dalla forma esteriore.» —
5 Con
tanto di. —
6 Mettigli. —
7 Chiamano camisciòla
una sorta di giacchettina, tanto corta, che arriva appena alla cintura. Un
tempo la portavano non solo i villani, ma anche tutti i romaneschi veri: ora è
andata in disuso insieme con que’ brutti calzoni a campana, stretti al
ginocchio e larghi a’ piedi.
Precedente - Successivo
Indice | Parole: Alfabetica - Frequenza - Rovesciate - Lunghezza - Statistiche | Aiuto | Biblioteca IntraText
IntraText® (V89) Copyright 1996-2007 EuloTech SRL